NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER – Recensione

Stringete i coprifronte e impugnate i kunai: in NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER i protagonisti dell’avventura siete voi e il vostro personale viaggio per diventare i ninja più forti di Konoha e dintorni. Sarà riuscito il team Soleil a regalarci un’esperienza degna dei suoi predecessori?

NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER - Recensione

“Che cosa significa forza, per un ninja? Che cosa significa essere il più forte? Per trovare la risposta… proprio in questo istante… inizia una nuova battaglia!”

Ci sono alberi che danno sempre frutti e sul quale sbocciano sempre fiori e Naruto, celebre opera del maestro Masashi Kishimoto, è indubbiamente una di quelle serie sempreverdi che regalano periodicamente qualche sorpresa. NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER, ultima trasposizione videoludica dell’universo del manga destinata a PlayStation 4, Xbox One e PC, ne è l’ennesima prova: il testimone passa di padre in figlio, proprio come nell’anime, e questa volta il protagonista è Boruto, figlio dell’ormai Hokage del Villaggio della Foglia. Questa volta però a impugnare kunai e affrontare tonnellate di missioni per diventare ninja sempre più forti saremo proprio noi con il nostro alter ego, in una nuova avventura dove il nostro personale stile, sia estetico che di combattimento, la farà da padrone. Sarà riuscito, il nuovo team di Soleil supervisionato come sempre da BANDAI NAMCO Entertainment e da papà Kishimoto, a ricreare l’atmosfera frenetica e competitiva in questo nuovo titolo? Stringiamoci il coprifronte e scopriamolo insieme.

  • Titolo: NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC / Steam
  • Genere: Action, Fighting Game
  • Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Soleil
  • Lingua: Italiano (Testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 30 agosto 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi, maestri ninja aggiuntivi
  • Note: Uzumaki Edition contenente la statua di Naruto e Boruto

Bentornati a Konoha

In NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER siamo chiamati ad impersonare il nostro alter ego alle prese con il lungo percorso per affermarsi come ninja e, pertanto, la nostra avventura non poteva che non cominciare con la creazione dell’avatar che ci rappresenterà per tutto il corso del gioco. La personalizzazione risulta avere un ruolo chiave, permettendoci di scegliere tra diverse corporature, dettagli del viso, capigliature e tatuaggi ispirati a personaggi iconici del passato della serie. Questo almeno per le fasi iniziali del nostro viaggio, poiché sarà possibile sbloccare tonnellate di aggiunte tra costumi, accessori, armi e via dicendo portando a termine svariate missioni, un dettaglio che strizza l’occhio allo stile di DragonBall XenoVerse. Dopo aver deciso a quale villaggio appartenere (scelta che non sembra avere ripercussioni concrete sul gameplay) siamo pronti così a fare la nostra entrata a Konoha.

Accolti da un esuberante Konohamaru ci viene spiegato come muoverci nel villaggio, una sorta di piazzola con alcuni edifici dalle diverse funzionalità, per poi essere affidati al sempre presente maestro Kakashi pronto a introdurci all’utilizzo dell’Arena delle Arti Ninja VR, fulcro del nostro allenamento. Tale struttura infatti consiste in un edificio scientificamente avanzato al quale possono accedere tutti i partecipanti del Campionato mondiale dei Ninja per allenarsi, luogo dove vengono generati degli spazi virtuali per permetterci di affrontare battaglie e missioni per far salire il nostro rango. Qui si possono affrontare in battaglia riproduzioni di famosi shinobi del passato e affrontare storici scontri epici, in quello che sembra essere un ottimo stratagemma per includere i personaggi a cui siamo più affezionati in un’avventura ambientata ormai anni dopo alcuni famosi avvenimenti.

Parlando con Kakashi e accedendo dunque all’arena si potranno accettare missioni di varia natura, sbloccabili sia attraverso il prorio livello sia parlando periodicamente con i ninja presenti nel villaggio. La maggior parte delle missioni possono essere affrontate in solitaria oppure in co-op con altri giocatori online, mentre alcune richiedono la creazione di una squadra prima di potervi accedere.

Prima di partire per una missione è possibile decidere se impersonare il proprio avatar, scegliendo la “classe” da utilizzare tra attacco, a distanza, difesa e cura oppure — per i più nostalgici — se impersonare un maestro ninja, come Naruto, Sasuke, Sakura e così via, con il loro equipaggiamento base e le loro personali tecniche. Come da tradizione, Kakashi non mancherà di metterci subito alla prova.

Chakra, Kunai e passeggiate sui muri

La prima impressione muovendoci sul campo di battaglia in NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER è che, questo campo, non esiste: abbiamo la totale libertà di muoverci in tutta l’area stabilita per la missione, solitamente una fedele riproduzione di qualche celebre luogo della serie, camminare su pendii e muri soltanto correndogli incontro e lanciare kunai in volo per aggangiarci alle pareti quasi come se fossimo Spider-Man. Tale mobilità ci permette di arrivare da una parte all’altra con estrema velocità semplicemente correndo o, in alternativa, caricando il chakra nelle gambe del nostro avatar per spiccare enormi balzi e coprire così distanze più ampie. Una frenesia che si sposa perfettamente con l’atmosfera dell’opera originale e che, finalmente, ci permette di poter adottare un minimo di strategia durante lo scontro.

Gli attacchi base possono essere ravvicinati o potenti e le loro caratteristiche ed effetti cambiano in base al tipo di arma che abbiamo equipaggiato prima di iniziare la missione. Abbiamo la possibilità di utilizzare diversi attrezzi ninja per attaccarre nemici a distanza, come ad esempio i kunai, oppure distrarli con fumogeni e così via. Durante uno scontro è possibile ovviamente parare gli attacchi dell’avversario, purché si parli di un determinato numero di colpi in sequenza, ed è anche possibile deviarli per farli tornare verso il legittimo proprietario. In alternativa, con il giusto tempismo, possiamo utilizzare la tecnica della sostituzione per ridurre di molto il danno subito, ma questa mossa ha bisogno di ricaricarsi prima di poter essere nuovamente utilizzata.

Non potevano mancare poi le arti ninja, tecniche con cooldown che infliggono danni più gravi rispetto agli attacchi normali e, alcune di loro, in grado di attivare degli effetti speciali. Per concludere in bellezza abbiamo infine l’Arte ninja della tecnica suprema, utilizzabile una volta caricato l’indicatore apposito, capace di sferrare un attacco molto potente. Tale indicatore si riempirà con il passare del tempo, ma è possibile accelerare questo processo infliggendo colpi o riprendendosi da quelli subiti.

Un mondo piccolo ma affollato

Il Villaggio della Foglia, come abbiamo accennato, rappresenta l’hub del gioco ed è costituito da una piazza di dimensioni contenute sul quale perimetro sono collocati diversi edifici in grado di fornirci servizi di varia natura. Nel Negozio di oggetti ninja, gestito da Tenten, è possibile per esempio acquistare armi, costumi, accessori e prodotti consumabili. Qui possiamo anche far valutare le pergamene guadagnate attraverso le missioni, che ci permetteranno di ottenere oggetti (anche piuttosto rari, se siamo fortunati) e Ryo, la valuta di Konoha. Sakura ci aprirà invece le porte della Taverna, luogo dove si può personalizzare il proprio avatar con gli oggetti acquistati o ottenuti e dove è possibile definire l’equipaggiamento per tutte le tipologie di ruolo in combattimento.

Considerata poi la nostra natura di ninja del futuro bisognosi di apprendere dai grandi del passato, non poteva mancare la Biblioteca delle Arti Ninja, il cui custode è Sasuke. Questo edificio, che contiene le registrazioni delle battaglie di leggendari maestri ninja, è in grado di fornirci dei maestri virtuali, pronti a insegnarci le loro tecniche più famose. Parlando con il tenebroso Uchiha possiamo infatti scegliere quale personaggio utilizzare come mentore, facendoci accompagnare in battaglia. Portando a termine ogni missione ci verranno assegnati dei punti maestro, che ci permetteranno di sbloccare nuove arti ninja e oggetti. Ad esempio, scegliendo Sasuke, otterremo come prima ricompensa la tecnica dei Mille Falchi, con Naruto il Rasengan e così via.

Il cuore pulsante di NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER è però indubbiamente rappresentato dall’edificio più imponente di tutti, posto in alto sull’iconica scalinata: stiamo parlando della Magione dell’Hogake, luogo nel quale si radunano i ninja per combattere tra loro. Parlando con Naruto possiamo accedere qui alle modalità online, fulcro di tutta l’esperienza di gioco, e affrontare i nostri avversari da tutto il mondo in diverse tipologie di sfide.Le partite veloci prevedono tre modalità distinte: Battaglia Bandiera, Base, Combattimento e Barriera. Nella prima l’obiettivo è rubare lo stendardo nemico, nella seconda due squadre si contendono il dominio di tre basi, nella terza è necessario decimare la squadra avversaria per portare a casa la vittoria mentre, nell’ultima, bisognerà prima attaccare la base nemica per poi difendere la propria.

I ninja più competitivi invece potranno scalare le classifiche globali partecipando al Campionato mondiale dei Ninja o accaparrarsi i premi messi in palio nei campionati evento. In NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER esistono ben 25 ordini diversi, che vanno dalla divisione D5 all’ambita S1. Per classificarsi e migliorare il proprio grado basterà gareggiare online e ottenere punti in battaglia, considerando però che anche le sconfitte peseranno sul risultato. Questa è una parte essenziale del titolo, se non fulcro dell’intera esperienza di gioco, considerando che nell’ultima fatica del team Soleil non esiste una vera e propria trama: le missioni si legano ad eventi conosciuti della serie, ma sono limitate e possono essere portate a termine in ordine casuale, rendendole semplicemente un modo alternativo per guadagnare esperienza, punti maestro e pergamene.

Atmosfera giusta, compagnia sbagliata…

Senza dubbio il team di Soleil è riuscito nell’intento di portare una ventata d’aria fresca su un franchise importante ma che si porta sulle spalle il peso di tanti anni di onorata carriera. NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER dal punto di vista estetico presenta un cel-shading curato, ma con più di qualche sporcatura nelle texture. I colori brillanti e in totale armonia con lo stile del maestro Masashi Kishimoto sono un piacere per gli occhi, seppur non raggiungano i livelli di NARUTO: ULTIMATE NINJA STORM 4, ma è un dettaglio sul quale possiamo sorvolare se ci lasciamo trasportare da una colonna sonora perfettamente realizzata, dalle melodie in sintonia con quelle originarie dell’anime. Per mettere la ciliegina sulla torta potrei affermare che i bug presenti nelle precedenti versioni beta del titolo sono stati corretti, ma a rovinare la festa ci pensa un dettaglio che, per un titolo tutto dedicato all’esperienza online, non è proprio dei più piacevoli: parliamo del Matchmaking che, almeno per le partite veloci, sembra lasciato quasi completamente al caso. Capita costantemente di ritrovarsi in squadra con livelli molto più alti (o più bassi) del proprio e, seppur ci sia un bilanciamento di base (se, ad esempio, abbiamo una squadra con 3 livelli alti e uno basso, quella avversaria sarà composta più o meno nello stesso modo) questo elemento rende la battaglia decisamente frustrante, considerata la natura RPG dell’equipaggiamento e delle tecniche apprese.

A chi consigliamo NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER?

Nonostante le avventure di Naruto e compagnia siano giunte al termine ormai da diversi anni, l’opera di Masashi Kishimoto è rimasta e rimarrà sempre nel cuore di chi è cresciuto tra un Rasengan e l’altro, anche ora che il testimone è passato legittimamente al pargoletto Boruto. Per questo motivo, poter interpretare finalmente il proprio alter ego nel Villaggio della foglia in NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER, circondati da volti al quale siamo inevitabilmente affezionati, è una di quelle esperienze che mancavano nel panorama videoludico della serie. Immergersi nei luoghi iconici dell’anime, tra melodie e colori brillanti, scegliere come combattere e chi essere in battaglia farà senz’altro apprezzare l’avventura ai più fanatici così come a chi si è affacciato recentemente al mondo dei ninja di Kishimoto. La frenesia delle battaglie, la libertà di movimento e il poter finalmente attuare una personale strategia sul campo, da soli o insieme ai propri amici, rendono il titolo un must-have per chi ha apprezzato almeno una volta nella propria vita l’opera originale. Tuttavia, la sua natura completamente volta all’online, chiude le porte ai giocatori per console che non possiedono un abbonamento per accedere a tali funzionalità, per cui, se non avete intenzione di mettere mano al portafoglio per acquistarne uno, rischiate di ritrovarvi un titolo decisamente a metà.

  • Tantissimi contenuti per personalizzare il proprio avatar
  • Componenti Action RPG che introducono scelte strategiche
  • Atmosfera fedele all’anime e missioni che ne ricordano i vari eventi

  • Non esiste una vera e propria trama
  • Le texture presentano delle imperfezioni
  • Il matchmaking per le partite veloci è poco bilanciato

 

4

L’avventura perfetta, ma astenersi ninja solitari

Il team Soleil con NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER ha lasciato che la serie si aprisse a quell’inevitabile evoluzione che a macchia d’olio si sta espandendo tra tutti i titoli dell’ultimo anno: un gameplay puramente incentrato sul multiplayer, che invita i giocatori di tutto il mondo a sfidarsi e allearsi, impersonando se stessi nell’atmosfera della loro opera preferita. La trama passa in secondo piano, se non attraverso missioni curate che evocano quel necessario senso di nostalgia, ricordandoci eventi della serie originale, dai più divertenti ai più drammatici, e permettendoci di riviverli in prima persona, questa volta indossando il nostro coprifronte e impugnando le nostre armi preferite, nello stile che più preferiamo. NARUTO TO BORUTO: SHINOBI STRIKER, seppur con qualche sbavatura nella grafica e un matchmaking non proprio tra i più bilanciati, è comunque un’opera godibile per tutti i fan del lavoro del maestro Kishimoto e per tutti quelli che vivono di pane e competitività.

Neolaureata alle prese con l’obbligo morale di intraprendere una vita da adulta, la sua vera casa è Eorzea (FFXIV) e spera di iniziare a lavorare nell’industria dei videogames prima dell’uscita di KINGDOM HEARTS III (quindi, forse, non ce la farà mai).

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