Nell’industria videoludica sono tanti i franchise che nel corso degli anni si sono reinventati, sperimentando con modifiche alle meccaniche di gameplay in modo da offrire ai giocatori un’esperienza innovativa e diversa da quanto visto in passato. Si tratta di variazioni che spesso hanno dato vita a veri e propri spin-off che vanno avanti parallelamente al franchise principale, basti pensare al recente successo della serie “Leggende Pokémon”, o che semplicemente permettono agli sviluppatori di sfogare la propria vena creativa creando qualcosa che si discosti da ciò che il pubblico si aspetta. Oggi vi parliamo proprio di un titolo che va a discostarsi parecchio dal suo franchise principale, ovvero Rune Factory: Guardians of Azuma.
Il nuovo capitolo della saga Marvelous! infatti varia davvero tanto dai suoi predecessori, portandoci in un mondo interamente ispirato alla cultura orientale e implementando una serie di meccaniche differenti sia al sistema di combattimento che nella gestione dei villaggi che andremo a sbloccare col progredire della storia principale. Ma queste nuove meccaniche riescono a coesistere in armonia con lo stile di Rune Factory? Scopritelo nella nostra recensione.
- Titolo: Rune Factory: Guardians of Azuma
- Piattaforma: Nintendo Switch 2, Nintendo Switch, PC (Steam)
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Gestionale, Action RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: Marvelous Europe
- Sviluppatore: Marvelous
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 5 giugno 2025
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: per il gioco sarà disponibile il “Season of Love Bundle”, che include due nuovi possibili spasimanti e un set di costumi da bagno, e il “Festive Attire & Dark Woolby Bundle”, che include dei vestitiper i protagonisti e per Woolby
- Note: il titolo verrà rilasciato anche su Nintendo Switch 2 in contemporanea con l’uscita della console. Oltre a delle migliorie tecniche legate al frame rate e alla grafica, questa versione supporterà la funzionalità mouse dei Joy-Con 2 per poter giocare.
Abbiamo recensito Rune Factory: Guardians of Azuma con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Marvelous Europe.
Il destino di Azuma è nelle nostre mani. Il continente è stato devastato dalla calamità conosciuta come Celestial Collapse, causata da un misterioso oggetto piombato dal cielo che ha distrutto le terre frammentandole. E con il terreno in queste condizioni le Rune, fonte energia del continente, si stanno lentamente esaurendo rendendo il posto sempre più inospitabile. Anche le divinità che proteggono gli elementi naturali sono scomparse, e ormai tutti i cittadini che si sono trovati coinvolti in questo cataclisma hanno perso ogni speranza.
Tutto però sta per cambiare grazie all’arrivo dell’Earth Dancer, eroe delle leggende capace di far rifiorire anche la terra più arida. Sfortunatamente però il danzatore ha perso ogni ricordo del suo ruolo e del motivo del suo viaggio, e ora vive una vita di quotidianeità nel Villaggio della Primavera. Sarà solamente dopo il fortuito incontro con Woolby, una misteriosa creatura che pare conoscerlo molto bene, l’Earth Dancer deciderà di intraprendere un viaggio per salvare le divinità elementali e riportare le Azuma al suo antico splendore.
Puoi aggiustarlo? Sì con Bob!
Pur mantenendo le basi che hanno reso celebre il franchise, il gameplay di Rune Factory: Guardians of Azuma va a rinnovare parecchio l’esperienza di gioco rispetto ai suoi predecessori. Man mano che progrediremo con la trama principale andremo a sbloccare i quattro villaggi che fungeranno da base principale per il giocatore e i co-protagonisti, ognuno ispirato a una stagione specifica. Ciò andrà a influenzare parecchio il sistema di coltivazione dei campi, non essendo più legati a un unico posto con rotazione stagione come nel passato infatti potremo coltivare liberamente ogni tipologia di raccolto semplicemente piantandola nel villaggio col clima più favorevole per la sua crescita.
Lo spin-off inoltre va a introdurre un ampia componente gestionale per i villaggi. Il protagonista infatti dovrà prenderne il controllo e cercare di ripopolarli dopo la catastrofe che ha colpito Azuma, e per farlo dovremo costruire e posizionare nuove strutture come abitazioni e negozi. Migliorando il livello di ogni villaggio andremo a sbloccare nuove aree edificabili e la possibilità di accogliere sempre più abitanti, che potranno darci una mano attivamente all’interno del gioco. Sarà infatti possibile assegnarli a diversi compiti in base alle loro attitudini, come ad esempio la gestione dei raccolti, il recupero di materiali andando a tagliare alberi o persino la gestione delle stalle e dei negozi.
Credo che la software house abbia fatto un passo nella direzione giusta con le novità implementate in Rune Factory: Guardians of Azuma. Non solo si tratta di un modo per rendere la vita un po’ più facile al giocatore, che potrà pianificare in modo più efficace i propri raccolti grazie alla presenza di villaggi specifici per ogni stagione, ma ci permetterà persino di delegare alcune delle azioni quotidiane agli abitanti dei villaggi in modo da poterci concentrare sugli altri elementi del gioco. L’ho trovato un sistema molto versatile, personalmente ho preferito lasciare agli abitanti delle azioni un po’ più tediose per i miei gusti come la pesca per andare a occuparmi direttamente dei raccolti ma ogni giocatore potrà trovare la combinazione più adatta alle sue esigenze.
I miei tessssori
Un altro elemento di gameplay a cui è stata data molta enfasi in Rune Factory: Guardians of Azuma è l’esplorazione. Non solo avremo a disposizione i quattro territori stagionali, ma sparse per il mondo di gioco ci saranno tantissime isole fluttuanti ricche di misteri da scoprire. In giro per il mondo di gioco sono presenti diversi elementi collezionabili, come scrigni del tesoro e statue in cui potremo pregare per ricevere progetti utili per la realizzazione di nuovi oggetti. Non sarà possibile esplorare immediatamente ogni parte delle macroaree di gioco, per farlo infatti dovremo progredire nella storia e ottenere i Sacred Treasures ovvero delle particolari reliquie che ci garantiranno dei poteri unici e che si riveleranno fondamentali per risolvere alcuni dei puzzle ambientali sparsi per il mondo di gioco.
In esplorazione dovremo stare molto attenti, dato che il mondo creato da Marvelous è davvero ricco di pericoli e nemici pronti a ostacolarci. In battaglia avremo a disposizione un party composto dal protagonista, che utilizzeremo direttamente, e fino a un totale di sei NPC controllati dall’IA che ci garantiranno supporto attaccando gli avversari o curandoci in base al loro ruolo in battaglia. Non solo sarà possibile migliorare le caratteristiche del nostro avatar grazie a un ricchissimo albero delle abilità, ma potremo scegliere liberamente come utilizzarlo in battaglia grazie a diverse tipologie di armi tra cui scegliere. Inoltre avremo la possibilità di equipaggiare il protagonista con due armi diverse e cambiarle in qualsiasi momento con la semplice pressione di un tasto, in modo da poterci adattare facilmente a qualsiasi avversario.
Ho trovato molto interessante l’implementazione dei Sacred Treasures in Rune Factory: Guardians of Azuma. La software house è riuscita a creare una meccanica che si sposa bene sia con l’esplorazione che con i combattimenti, grazie al loro utilizzo potremo infatti sia raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili che scagliare attacchi elementali e mosse speciali contro gli avversari. Per quanto i puzzle ambientali siano, a volte, un po’ troppo semplicistici, il quantitativo di oggetti collezionabili e segreti da scoprire nel mondo di gioco rende l’esplorazione davvero divertente. Inoltre Marvelous è riuscita a creare un sistema di crescita del personaggio davvero interessante, in cui sarà possibile guadagnare esperienza extra da utilizzare sulle armi e le meccaniche che sfruttiamo di più sia in battaglia che durante le attività quotidiane.
Guardiani del cuore
Il comparto tecnico di Rune Factory: Guardians of Azuma ha qualche piccola pecca, perlomeno nella versione da me provata su Nintendo Switch. Siamo ormai in pieno periodo di cambio generazionale per la console Nintendo ma, nonostante ciò, il titolo di Marvelous riesce comunque ad apparire visivamente interessante grazie ad una direzione artistica molto ben curata, soprattutto per la realizzazione dei personaggi. Le ambientazioni sono forse quelle che soffrono un po’ di più dato che, per quanto ci siano degli scorci molto piacevoli, molto spesso saranno un po’ spoglie. Inoltre è impossibile negare qualche calo di frame rate sui momenti più concitati delle battaglie, specie quando ci troviamo di fronte diversi nemici che attaccano contemporaneamente.
La colonna sonora del gioco è molto interessante e si sposa perfettamente con le atmosfere che Marvelous ha voluto rappresentare in questo capitolo del franchise. Il doppiaggio è di ottima fattura, ma il fatto che tra le tante lingue europee in cui è stato localizzato il gioco manchi praticamente solo l’italiano fa un po’ storcere il naso. Inoltre mi è capitato nel corso delle mie ore di gioco di riscontrare qualche piccolo bug del comparto audio, con le musiche che si interrompevano bruscamente durante certi momenti. Si tratta però di una problematica che è capitata poche volte e che sicuramente verrà risolta dalla software house con una patch per l’uscita del gioco.
Il comparto narrativo di Rune Factory: Guardians of Azuma mantiene alcuni dei punti cardine del franchise, come ad esempio la possibilità di scegliere tra due protagonisti differenti e il fatto che il nostro personaggio sia affetto da amnesia, e ci regala una storia ben strutturata e ricca di colpi di scena. Nonostante ciò alcuni elementi narrativi calcano un po’ troppo la mano su dei cliché tipici dell’animazione giapponese andando a utilizzare degli archetipi un po’ prevedibili per alcuni personaggi. Fa il suo ritorno anche la possibilità di creare un legame affettivo con uno dei co-protagonisti, e saremo liberi di scegliere il nostro interesse romantico a prescindere dal suo genere, permettendo così anche relazioni dello stesso sesso. Per conoscere meglio i nostri spasimanti potremo sia invitarli a passare del tempo con noi, selezionando la tipologia di appuntamento più affina al loro carattere, che completare le loro missioni secondarie.
Scegli tra due protagonisti, i cui destini sono intrecciati da forze misteriose. Usa i tesori segreti per combattere contro le varie forme di Flagello per riportare gli abitanti, e persino le divinità, alla gloria originale. Porta l’agricoltura a un altro livello: non gestirai un solo terreno, ma ricostruirai interi villaggi, coltivando non solo risorse, ma anche alleanze. Esplora i villaggi a tema stagionale profondamente ispirati alla cultura tradizionale giapponese, ciascuno con festival nuovi ed eventi amati dai fan, oltre ad affascinanti possibili interessi romantici. Diventa Danzaterra e usa il potere della danza i tesori sacri e armi nuove come l’arco e il talismano per purificare la terra e le fattorie, e annullare i danni provocati dal Flagello.
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A chi consigliamo Rune Factory: Guardians of Azuma?
Se siete alla ricerca di un action RPG ricco di elementi con cui divertirvi Rune Factory: Guardians of Azuma è il titolo che fa per voi. La software house è riuscita a migliorare ampiamente la quality-of-life del franchise introducendo degli elementi che renderanno meno faticosa la parte gestionale del gioco, permettendo così anche a chi è poco avvezzo con questo genere di giochi di apprezzarlo pienamente.
- Storia interessante e tanti personaggi tra cui scegliere
- Migliorie alla quality-of-life che ci risparmieranno l’ansia
- Sistema di gioco divertente che unisce Action RPG e gestionale…
- …Ma su Nintendo Switch ci sono alcune problematiche tecniche
- Ambientazioni un po’ spoglie e qualche cliché narrativo di troppo
- Localizzato in diverse lingue europee, ma non in italiano
Rune Factory: Guardians of Azuma
Lavorare nei campi non è mai stato così semplice
Devo ammettere che sono rimasto piacevolmente sorpreso da Rune Factory: Guardians of Azuma. Credo che Marvelous sia riuscita pienamente nell’intento di creare un titolo capace di mantenere i punti cardine del franchise ma elevandoli grazie ad una serie di migliorie e aggiunte molto ben studiate. Personalmente uno dei motivi per cui non mi avvicino spesso ai titoli che hanno una componente gestionale è legata al fatto che, essendo un perfezionista videoludico, sento una forte “Fear of Missing Out” se non riesco a completare alcune cose nei giochi. Il fatto che in questo capitolo ci troveremo di fronte a quattro villaggi, ognuno legato a una stagione specifica, rende l’esperienza di gioco meno stressante e mi ha permesso di prendermi cura delle mie colture senza avere l’ansia di perdere tutto il raccolto per aver calcolato male le tempistiche del gioco. Detto questo il sistema scelto dalla software house, per quanto semplice, è davvero funzionale sia nell’esplorazione che nei combattimenti. Nonostante su Nintendo Switch ho riscontrato qualche pecca a livello tecnico, il gioco è comunque fruibilissimo anche su questa piattaforma. Certo, se siete alla ricerca di performance più stabili vi consiglierei di aspettare Nintendo Switch 2 o di puntare alla versione PC. In definitiva reputo Rune Factory: Guardians of Azuma un gioco molto interessante, il dosaggio perfetto tra elementi cozy e un sistema di combattimento semplice da apprendere lo rende ideale anche per chi non è un fan dell’azione frenetica e preferisce un’avventura più rilassante.