Man VS Hentai Hot Sauce – Sfida alla salsa piccante di Nutaku

Il masochismo ha un limite? Probabilmente sì, ma non per il nostro prode Kurama! In una soleggiata giornata d’estate, ha deciso di provare la Hentai Hot Sauce di Nutaku e questi sono i risultati

Man VS Hentai Hot Sauce - Sfida alla salsa piccante di Nutaku

Dopo aver miseramente perso la sfida “uomo contro macchina” chiudendomi la mano nella portiera dell’auto di mia mamma quando ero ragazzino, è giunto il momento per me di buttarmi in una nuova sfida: UOMO VS SALSA PICCANTE! SÌ, IN PIENA ESTATE!

Riusciranno i ventisettemila tipi di peperoncino che Federico ha letto tra gli ingredienti a mettermi fuori combattimento, o la pizza di qualche anno fa preparata da mia nonna, che confuse il tubetto peperoncino con quello dell’origano, ha temprato il mio fisico statuario rendendomi immortale? Scopritelo prossimamente su Akiba Gamers!


Hentai Hot Sauce, la bottigliaCon queste parole ho in qualche modo lanciato sul mio profilo Facebook una sfida, una dura battaglia contro uno degli elementi ricorrenti che tanto mi piacciono ma che, purtroppo, non sembrano ricambiare. Ho infatti una passione quasi perversa per il piccante, che purtroppo finisce inesorabilmente male ogni volta che mi trovo a tu per tu con qualsiasi cosa che si possa veramente definire “caldamente stimolante”…magari detta anche in modo meno porno.

Cosa c’incastra però tutto questo con Akiba Gamers? Un cazzo, sostanzialmente, ma ritrovandoci ultimamente anche a parlare di cibi nipponici o di ispirazione grazie all’espansione attuata nel sito, non mi sono potuto lasciar sfuggire l’occasione di recensire l’ultima trovata di Nutaku. Per chi non lo sapesse ancora, facciamo un piccolo recap di questa escalation che mi ha portato a recensire tale oggetto, e che probabilmente porterà alla mia morte e quello che state leggendo nient’altro è che il mio testamento: Nutaku, celebre portale online di videogames per adulti sia giapponesi che di ispirazione nipponica, sia in formato completo che free-to-play, ha visto nel corso degli ultimi anni una crescita esponenziale e un successo sempre crescente, cosa che lo ha portato ad aprire i propri orizzonti verso altri prodotti. Oltre a merchandising vario come magliette, tazze, tette antistress e simili, è infatti stata capace di mettere in vendita (a numero chiuso, sfortunatamente…) addirittura una console e una salsa piccante composta, tra i vari ingredienti classici, anche da una selezione di peperoncini dal nome poco simpatico: Habanero, Chipotle, Ghost Pepper, Scorpion e Carolina Reaper.

Per quanto possa sembrare fuori luogo, ricordatevi che il piccante è da sempre considerato una sorta di “stimolante” in ambito sessuale. Un prodotto che, almeno su carta, si professa essere l’equivalente moderno degli spinaci di Braccio di Ferro, con l’unica differenza che gli spinaci conferivano enorme forza fisica con cui il protagonista era solito picchiare Bluto, mentre la Hentai Hot Sauce di Nutaku punta più quella sessuale, e sinceramente è meglio fermarsi qui prima di iniziare a fare paragoni su cosa Popeye avrebbe usato per picchiare la gente se avesse fatto uso di questa salsa.

Hentai Hot Sauce, maggiori dettagli

Tornando a noi, avevo pensato in grande per questa recensione, ma purtroppo è mancata proprio la materia prima con cui testare questa Hentai Hot Sauce. E allora si cambiano le carte in tavola!

Per provare la potenza sessuale (citazione obbligatoria al Divino Otelma) di questo prodotto, definito afrodisiaco per i gamer, l’ho messo alla prova su alcuni giochi di vario genere per vedere quanto l’attizzo sarebbe stato superiore alla voglia di morire il più velocemente possibile:

Test N.1 – Champion Jockey G1 Jockey & Gallop Racer

Con il primo test ho subito voluto mettere a dura prova il prodotto nel peggiore dei modi: con un gioco di corse equestri dove, per il 90% del tempo, in primo piano su schermo hai culi di cavalli e di fantini vari. Per quanto perversa la cosa potesse risultare, il fatto di non aver provato assolutissimamente nessun attizzo è una vittoria al 50%. Magari non lo sarà per la salsa, ma lo è per la mia già scarsa autostima nel non dover mettere nella lista di problemi che ho anche il fatto che mi ingrifo guardando cavalli e fantini. Comunque, ho corso più velocemente io in cerca di qualcosa di fresco per spegnere le fiamme che avevo in bocca piuttosto che i cavalli nel gioco. Forse potrei avere un futuro oltre il sito.

Champion Jockey G1 Jockey & Gallop Racer

Test N.2 – Pro Evolution Soccer 2017

Perché un gioco di calcio del 2017? Presto detto: il calcio mi fa schifo, e non avevo intenzione di spendere più di 50 centesimi per un disco che, finito il test, correrò a rivendere e che sicuramente verrà valutato dieci centesimi. Anche in questo caso, oltre ad aver perso il senso del gusto per 16 ore, ammetto che non ho provato assolutissimamente niente nel vedere 22 omini 3D che corrono dietro a una palla 3D per 90 minuti finti, tutti zuppi di sudore 3D. Anche in questo caso, mi piace considerarla una vittoria a metà. Volete mettere la vergogna di dover condividere con il buon Gesù che mi sono arrapato guardando 22 uomini CHE GIOCANO A CALCIO? Neanche Basket, che quello almeno lo tollero. Stiamo tergiversando? Stiamo tergiversando.

Pro Evolution Soccer 2017

Test N.3 – Project QT

Project QTFallito il test con cavalli e persone di bassa statura e anche quello uomini che giocano a calcio, è giunto il momento di scendere nel mio campo preferito: gli eroge.

Project QT è il nuovo free-to-play di Nutaku, scaricabile tramite il loro sito e attraverso l’apposita app su cellulare, che sfrutta la meccanica dei gacha, uno degli elementi ricorrenti quantomeno nei titoli di stampo nipponico. Si tratta di un puzzle game con elementi simil RPG, dove saremo chiamati a superare svariate missioni di storia in compagnia di un cast tutto al femminile pronto a dare battaglia a strane creature capeggiate da classiche monster girl. La componente erotica offerta da questo titolo arriva non solo attraverso lo sviluppo dei nostri personaggi, dove evoluzione dopo evoluzione queste inizieranno sempre di più a diventare potenti e, in modo direttamente proporzionale, a denudarsi, ma dove le monster girl battute e catturate saranno messe alla nostra mercé per poterle torturare mediante l’uso di svariati oggetti. Trovandoci nel mio campo di battaglia preferito, ammetto che qui l’attizzo c’è stato, ma la mia mente offuscata dal desiderio mi ha impedito di capire se sia stato del tutto naturale o se sia dovuto alla perdita di coscienza dovuta alla salsa. O magari anche tutte e due.

Mettendo da parte un attimo le stronzate e le risate, come posso definire in poche parole questa Hentai Hot Sauce? MORTALE! Ma anche buona. Da amante del piccante ammetto di averla adorata, sia per il sapore iniziale prima di bruciarti anche l’anima, che anche per la sua lunga durata. Si tratta infatti di una salsa da non assumere in grosse quantità, quantomeno per il vostro bene, il che ne aumenta la longevità anche per settimane o mesi. Magari almeno voi sarete più intelligenti di me da provarla quantomeno nei periodi invernali per darvi quella giusta botta di caldo per continuare in piena pace dei sensi, perché a luglio è un po’ un suicidio… ma io ho sempre adorato le sfide!

The Spicy as F%#@!

Se siete amanti del piccante e volete provare qualcosa di diverso e particolare, o anche solo per la bottiglietta davvero carina che poi puoi mettere sulla mensola per far vedere alla famiglai la dignità che ormai non avete più dal 1988, la Hentai Hot Sauce di Nutaku è una di quelle cose da provare. Si vive una volta sola, e probabilmente dopo averla provata la vita vi si accorcerà ulteriormente, ma ne vale davvero la pena. Rimboccatevi le maniche e fate vedere al mondo di che pasta siete fatti! Siete anche voi interessati a provare quest’ultima trovata? Allora fiondatevi sul sito ufficiale e mettetela subito nel carrello.

Hentai Hot Sauce, la serissima video-recensione

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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