Nights of Azure 2: Bride of the New Moon – Recensione

Nights of Azure 2: Bride of the New Moon, sequel della serie di GUST, torna a farci combattere schiere di demoni, questa volta condividendo il loro stesso sangue. Avrà imparato qualcosa dagli errori del suo predecessore?

Nights of Azure 2: Bride of the New Moon - Recensione

Nights of Azure 2: Bride of the New Moon - Recensione“Possono le bestie essere capaci di salvare gli esseri umani?”

Sono passati lunghi anni dall’ormai scongiurata oscura minaccia operata dal demone Nightlord ma i suoi seguaci sono all’orizzonte: Moon Queen, creatura alla pari del suo predecessore, si sta preparando per portare a termine la missione del signore della notte, pronta a far cadere nuovamente tra le tenebre il mondo intero. Per questo motivo l’ordine religioso della Curia darà alla combattiva Aluche un incarico spinoso: scortare la giovane Sposa del Tempo al cospetto del nemico per consentirle di immolarsi in sacrifico e sigillare l’incombente minaccia. Un compito “semplice” se non fosse che la giovane da sacrificare non è altro che Liliana, premurosa amica di infanzia della protagonista: proprio in onore della profonda e tenera relazione che le lega, Aluche stravolgerà l’esito del suo compito cambiando così il destino di entrambe.

GUST CorporationKOEI TECMO GAMES uniscono nuovamente le forze facendo approdare Nights of Azure 2: Bride of the New Moon, sequel stand-alone della serie, sulle console europee a poco più di un anno di distanza dall’uscita del primo episodio. Nonostante l’assenza delle precedenti protagoniste Arnice e Lilysse la trama di questo singolare JRPG seguirà le vicende del suo prequel con un prosperoso cast tutto al femminile, riportandoci in quella dimensione ottocentesca la cui pace è minata dalla sempre presente piaga del Nightlord, creatura demoniaca in grado di trasformare gli umani in orrendi mostri chiamati Fiends.

A questo punto i giocatori del primo capitolo probabilmente si staranno chiedendo: ma oltre agli accenni alla trama precedente, Nights of Azure 2 porta con se anche tutte le lacune del suo predecessore, come una difficoltà quasi inesistente e alcune meccaniche di gameplay a tratti estremamente confuse? Cercheremo insieme di diradare la nebbia di dubbi sul nuovo lavoro di casa GUST immergendoci nuovamente nelle tematiche proposte nel titolo originale (come le sempre presenti storie romantiche tra i personaggi femminili) e di scoprirne tutte le tutte le novità.

  • Titolo: Nights of Azure 2: Bride of the New Moon
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: KOEI TECMO GAMES
  • Sviluppatore: GUST Corporation
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 ottobre 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi alternativi
  • Note: disponbile in Giappone anche su PS Vita

Un risveglio da mezzo demone

Nel corso di un breve prologo che ci permette di fare la conoscenza della nostra protagonista Aluche e del profondo legame che vi è tra lei e la dolce Liliana ci vengono velocemente mostrate le meccaniche di base del titolo e veniamo direttamente immersi nella frenetica azione che lo caratterizza. Poco dopo la scoperta che la Sposa del Tempo non è altro che la nostra cara amica infatti, ancora visibilmente scosse, facciamo subito la conoscenza del nostro nuovo acerrimo nemico: appena usciti dal colloquio con la Curia, in seguito all’incontro con la guerriera Ruenheid che ci comunicherà la sua voglia di salvare Liliana, interverrà proprio Moon Queen, pronta a lanciarsi in battaglia contro di noi per farci assaggiare il gusto della morte. Presto detto: la nostra nemica sarà estremamente di parola perché basteranno pochi secondi di scontro per far cadere in battaglia, inaspettatamente, la nostra protagonista. Ed è qui che comincia la nostra avventura.

Aluche infatti, in seguito alla sua morte, si risveglierà nel laboratorio di Camilla Alucard, ex Cavaliere della Curia, scoprendo (tra strani dolori) la sua nuove condizione: la prosperosa salvatrice, per riportarla in vita, ha provato su di lei una tecnica medica ancora in sperimentazione che consiste nel mischiare sangue di demone con quello del paziente. Il risultato è chiaro: siamo diventati dei mezzi demoni e, adesso, siamo in grado di utilizzare nuove e potentissime armi per sfoderare attacchi ancora più distruttivi. Insomma, poteva andarci peggio.

Seguendo Camilla nelle strade del villaggio in cui ci troviamo, ghermito di Fiends, ritroveremo presto due elementi del primo capitolo: in Nights of Azure 2: Bride of the New Moon sono infatti di nuovo presenti i piccoli demoni detti Servan e una HUB centrale, questa volta rappresentato dall’Hotel Eterna, un’antica struttura senza spazio né tempo. Tra le mura del castello sarà possibile salvare i propri progressi, rilassarsi nella lussuosa piscina dove potrete cambiare d’abito ad Aluche e alle Lily e ascoltare le loro discussioni (utili per approfondire la conoscenza dei vari personaggi), acquistare consumabili, potenziare l’equipaggiamento, accettare nuove missioni, raggiungere velocemente le varie mappe di gioco e, di importanza fondamentale, dove sarà possibile far riposare Aluche. Dopo ogni missione sarà infatti necessario far recuperare le energie alla nostra protagonista, ma questo causerà l’avanzamento di un giorno nel tempo di gioco: la storia di ogni capitolo avrà un tempo limite, rappresentato dalle fasi lunari, per essere completata, altrimenti si andrà incontro al game over. A differenza di quanto accadeva nel capitolo precedente pertanto bisognerà valutare bene quali azioni compiere e non sarà possibile muoversi liberamente tra le mappe di gioco e le quest secondarie, tra l’altro piuttosto numerose, almeno non prima di aver completato la storia per la sua interezza: eliminato il boss finale il limite di tempo dei capitoli verrà infatti eliminato. Questo porterà pertanto il giocatore a non potersi godere tutte le missioni durante la sua prima run di gioco, in una sorta di costrizione in favore dell’avanzamento della storia.

In una particolare stanza dell’Hotel Eterna sarà infine possibile far crescere di livello Aluche attraverso un’apposita struttura che ha il compito di purificare il sangue azzurro accumulato in battaglia. Grazie a questo processo le statistiche della nostra protagonista aumenteranno così come la sua resistenza in battaglia, dandole accesso ad una serie di abilità che potrà apprendere attraverso un albero di skill piuttosto vasto.

Scendiamo in battaglia… in compagnia!

Il sistema di combattimento in Nights of Azure 2: Bride of the New Moon non si discosta moltissimo dal suo predecessore ma porta con sé una serie di migliorie assolutamente degne di nota, rendendo l’esperienza della battaglia, cuore pulsante della parte action di questo titolo, decisamente più dinamica e stimolante.

Durante lo scontro sarà possibile, come sempre, effettuare sia attacchi normali che attacchi potenziati (lenti ma più efficaci), combinandoli all’occasione per attivare varie e vivaci tipologie di combo, anche attraverso le parate o le schivate più riuscite. In combattimento sarà possibile muovere liberamente la telecamera e settarne attraverso le impostazioni la sua velocità di movimento e, per sopperire alla freneticità d’azione sul campo di battaglia (ed evitare prontamente il probabile senso di nausea), sarà ovviamente possibile bloccare la visuale su un determinato nemico utilizzando il comando R3. Non mancheranno poi gli oggetti bonus che, dopo essere stati lasciati da un nemico appena ucciso sul terreno dello scontro, una volta raccolti aumenteranno temporaneamente le diverse statistiche del party.

Come già accennato torneranno poi i Servan, i piccoli demoni già presenti nel primo capitolo di Nights of Azure, che affiancheranno nuovamente la protagonista durante la battaglia. Sarà possibile sceglierne due da inserire nella propria squadra e ancora una volta questi avranno abilità elementali diversificate tra loro. Potremmo impartire loro la strategia da effettuare durante lo scontro a scelta tra quattro alternative diverse: farli concentrare sui nostri stessi nemici, attaccarne altri, farci esclusivamente da supporto o attuare uno schema libero. La vera novità è rappresentata però da una nuova categoria di queste craturine: ad aggiungersi a quelli più abili nell’attacco, a coloro che possiedono skill di supporto o ai piccoli demoni guaritori arrivano gli Striker, una nuova tipologia di Servan in grado di trasformarsi in armi dalla diversa conformazione che andranno a modificare il set di mosse di Aluche. Risultando particolarmente efficaci di fronte a determinati tipi di nemici, questi fedeli compagni permetteranno alla protagonista di avere un range di abilità sempre più ampio e, pertanto, garantiranno una sempre presente dinamicità al sistema di combattimento. Le abilità dei Servan, inoltre, permetteranno di eliminare dal percorso una serie di ostacoli come, ad esempio, un muro di rovi, permettendo al giocatore di raggiungere diverse zone della mappa.

Ruolo fondamentale sul campo di battaglia è pero interpretato dalle partner della nostra protagonista, che combatteranno al suo fianco supportandola e permettendole di effettuare mosse speciali, in una novità assoluta: le Lily, compagne umane che Aluche potrà schierare nel suo party, seguiranno la stessa strategia impartita ai Servan ma offrendo alla giovane combattente l’ausilio di tecniche speciali e l’uso di ben cinque attacchi extra. Combattendo insieme a questi personaggi sarà possibile aumentare il legame tra loro così come la tensione sul campo di battaglia e infliggere ai nemici danni maggiori effettuando dei Double Attack e dei Revenge Attack, che si attiveranno rispettivamente (in modo automatico) colpendo lo stesso mostro insieme o proteggendo il proprio partner da un attacco nemico. Mano a mano che si effettuano queste speciali combo si andrà a riempire una speciale barra dedicata che, una volta completamente piena, permetterà ad Aluche di effettuare un potente attacco ad area chiamato Lily Burst e darne di santa ragione a tutti i nemici circostanti.

Ogni partner possiede ovviamente delle abilità specifiche da poter utilizzare durante gli scontri. Liliana, ad esempio, non risulta particolaramente abile nel combattimento corpo a corpo, pertanto si manterrà sempre a debita distanza dai nemici attaccandoli con la magia e porrà il focus sul supporto ad Aluche, dando priorità ai nemici più vicini alla protagonista. Queste abilità sono la chiave per l’utilizzo degli attacchi speciali denominati Active Skill che potranno essere utilizzati sono una volta per combattimento e avranno un effetto diverso in base al partner in squadra. Sono infine presenti delle abilità denominate Link Abilities che potranno essere attivate premendo ripetutamente il determinato tasto una volta riempita l’apposita barra: continuando a premere ripetutamente il comando il potere dell’attacco sarà incementato notevolmente permettendo ad Aluche di sferrare potenti colpi, anch’essi differenti il base al compagno di supporto.

Dove sono finiti i 60 FPS?

A rovinare una storia interessante, un character design azzeccato e una colonna sonora coinvolgente ci pensa la realizzazione tecnica del titolo che, ahimè, lascia davvero a desiderare: nonostate una miglioria dei modelli 3D, delle texture e delle animazioni di gran lunga più fluide del precedente capitolo, Nights of Azure 2 non riesce minimamente a raggiungere i 60 FPS del suo predecessore, bloccandosi ai 30 ma – ed è questa la sua vera debolezza – senza riuscire a mantenerli costanti. Durante le battaglie più frenetiche, ricche di effetti speciali, il calo del frame rate diventa protagonista dell’azione, infastidendo non poco il giocatore, un errore non da poco se consideriamo la natura action del titolo. Se riuscite a superare questi momenti di interminabile confusione però l’esperienza di gioco è particolarmente godibile, sopratutto grazie a un doppiaggio giapponese di alta qualità, delle scene animate davvero ben fatte ed una direzione artistica piuttosto coerente.

A chi consigliamo Nights of Azure 2: Bride of the New Moon ?

Siamo pronti a tirare le somme su questo sequel, speranzosi di avervi fornito una panoramica generale chiara sulle sue nuove funzionalità. Bride of the New Moon dimostra già dai primi momenti di gioco la sua natura stand-alone, rendendosi un titolo tranquillamente godibile anche per i giocatori neofiti della serie, in quanto le citazioni al suo prequel non sono tantissime e, quelle presenti, sono sapientemente spiegate attraverso l’uso di flashback esplicativi. La trama ripropone alcune tra le tematiche originali, come i sottili legami amorosi tra le protagoniste, specialmente tra Aluche e Liliana, rendendo pertanto l’amore saffico argomento di sottofondo per tutta la durata del titolo e, di fatto, regalando al prodotto un tratto sicuramente originale e distintivo nel panorama del genere.

La grande varietà di abilità da poter apprendere e le diverse strategie da poter applicare in battaglia rendono infine Nights of Azure 2 particolarmente adatto a quei fan dei JRPG che vogliono poter continuare a godere delle meccaniche del gioco di ruolo senza rinunciare alla dinamicità dei combattimenti action che, se non fosse per la realizzazione tecnica, risulterebbe estremamente ben strutturato rispetto al capitolo precedente, sopratutto grazie alla presenza di ben tre modalità di difficoltà differenti capaci di alzare di molto il livello di sfida del titolo.

  • Sistema di combattimento dinamico, migliorato rispetto al capitolo precedente
  • Trama e ambientazione interessante e ben costruita
  • Introduzione del tempo limite stimolante

  • Cali di frame rate eccessivi e frequenti
  • Pochi momenti per approfondire la caratterizzazione dei personaggi
  • Poca libertà di muoversi nel mondo di gioco
Nights of Azure 2: Bride of the New Moon
3.8

Un secondo episodio ricco di “prosperose” novità

Nights of Azure 2: Bride of the New Moon si è dimostrato un titolo estremamente godibile se paragonato al suo predecessore, anche per i neofiti della serie: un sistema di combattimento migliorato, l’introduzione (e la sostituzione, laddove necessario) di alcune funzionalità hanno reso l’esperienza di gioco stimolante, dinamica e molto più sfidante, grazie anche all’aggiunta di tre differenti gradi di difficoltà. Purtroppo però i repentini cali di frame sono fin troppo frequenti, andando a minare gravemente un titolo dalla forte natura action. In supporto a questa lacuna però intervengono un’ottima colonna sonora, un prorompente character design e delle tematiche piuttosto originali. Promosso, ma può fare di meglio.

Neolaureata alle prese con l’obbligo morale di intraprendere una vita da adulta, la sua vera casa è Eorzea (FFXIV) e spera di iniziare a lavorare nell’industria dei videogames prima dell’uscita di KINGDOM HEARTS III (quindi, forse, non ce la farà mai).