Secondo un’antica leggenda esistono sette sfere del drago che, una volta riunite, sono in grado di far avverare qualunque desiderio. Il giovane Son Goku, allevato dal nonno adottivo secondo la disciplina delle arti marziali, ha impedito varie volte durante il suo percorso di crescita che le sfere finissero in mani sbagliate. Diventato adulto e padre del piccolo Gohan, Goku vedrà crollare le proprie certezze quando una navicella aliena precipiterà sulla Terra e ne verrà fuori colui che professerà di essere suo fratello, un membro della razza Saiyan, temuta in tutta la galassia per l’incredibile forza e crudeltà. Goku, divenuto ormai il guerriero più forte della Terra, rinnegherà le sue origini aliene e farà il possibile per sventare la minaccia rappresentata da Radish e dai suoi spaventosi compagni.
La favola moderna più famosa di tutti i tempi non ha certo bisogno di presentazioni. Ispirata dal romanzo cinese “Il viaggio in Occidente”, l’opera di Akira Toriyama pubblicata dal 1984 su Shonen Jump è divenuta famoso in Italia grazie alla trasmissione televisiva della serie animata, entrando prepotentemente nella cultura popolare come il manga per antonomasia.
La storia videoludica di Dragon Ball affonda le sue radici nel 1986 e da allora vanta di una serie sconfinata di titoli spalmati per tutte le piattaforme lanciate sul mercato in questi anni. Dopo i semi-fallimentari titoli per la prima PlayStation, il successo mondiale è avvenuto nel 2002, con l’acquisizione della licenza da parte di Atari e la pubblicazione del primo titolo di successo, Dragon Ball Z Budokai per PlayStation 2. Quello che ci troviamo tra le mani oggi è l’ultimo gioco prodotto da NAMCO BANDAI Games per le console di ormai vecchia generazione, PlayStation 3 e Xbox 360, e il primo in assoluto per PlayStation Vita. Discostandosi un po’ da ciò che la saga di Budokai ha rappresentato in questi anni, può essere considerata come la celebrazione videoludica del ritorno di DBZ al cinema data dall’ultimo film Battle of Gods.
- Titolo: Dragon Ball Z: Battle of Z
- Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation Vita
- Genere: Fighting Game
- Giocatori: 1-4 (multiplayer solo online)
- Software house: NAMCO BANDAI Games
- Sviluppatore: Artdink
- Lingua: Inglese, giapponese (audio) Italiano (testi)
- Data di uscita: 23 gennaio 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: costumi e personaggi aggiuntivi
- Note: disponibile una Goku Collector’s Edition contenente un artbook, una statua del protagonista e il DLC per il costume da Naruto Sage Mode per Goku

Gli sviluppatori di Artdink hanno adottato un gameplay che ricorda da vicino quello che debuttò col primo Budokai Tenkaichi per PlayStation 2, ma sviluppato in modo sostanzialmente diverso. Mentre in passato non era possibile avere una libertà totale di movimento all’interno delle arene, con un bersaglio fisso sull’avversario, in Battle of Z potremo spostarci liberamente e volare senza per forza dover interagire con un nemico prestabilito. In maniera analoga ai giochi della saga di Gundam (come lo stesso Assault Survive per PSP sviluppato da Artdink), infatti, gli scontri avverranno il più delle volte contro molteplici avversari, che si avvicenderanno in gruppi di quattro e che potremo contrastare con l’aiuto di tre guerrieri controllati dalla CPU (nella modalità giocatore singolo) o di tre amici, tramite connessione internet, in modalità multiplayer. Una nota di merito per la possibilità di giocare partite cross-platform tra le versioni PlayStation 3 e PlayStation Vita.
We Gotta Power


A differenza di molti dei giochi usciti in passato, non sarà consentita la trasformazione del nostro personaggio in battaglia: se vorremo, ad esempio, utilizzare Super Saiyan Goku, dovremo sceglierlo fin dall’inizio prima di avventurarci in missione.
Tutte le versioni di ciascun personaggio vanno a completare un roster di oltre 70 guerrieri selezionabili, sbloccabili portando a termine le circa sessanta missioni che ripercorrono le vicende della serie originale, di alcuni dei film cinematografici e di alcune missioni inedite che ci offrono What if interessanti, sebbene narrativamente spogli. Le varie versioni di Goku, Vegeta e Gohan, tuttavia, tolgono spazio a personaggi minori che negli altri giochi della saga erano stati resi disponibili.
Ora ni Genki o wakete kure!

- Mischia: in grado di infliggere il maggior numero di danni fisici ravvicinati, come Goku;
- Colpo dell’Aura: capaci di scatenare potenti attacchi energetici a distanza, come Vegeta;
- Supporto: danno il meglio offrendo il proprio supporto donando energie ai propri compagni, come Gohan;
- Interferenza: guerrieri che hanno la capacità di interrompere le combo nemiche, come Tenshinhan.

È possibile infine impartire ordini ai propri compagni mediante la croce direzionale: uniamo le forze, pensiamo alla difesa, e via dicendo, e resuscitarli una volta finiti K.O. prima dello scadere del tempo.

Dopo la battaglia ci verranno infine assegnati punti esperienza che faranno salire di livello noi e i nostri compagni di squadra; tale livello rimarrà lo stesso indifferentemente dal personaggio che selezioneremo per ogni missione. Oltre ai punti esperienza riceveremo una serie di oggetti utili a personalizzare i guerrieri, potenziandone le abilità o regalandoci nuove tecniche speciali altrimenti impossibili da ottenere.
Pimp my Super Saiyan

Vegeta! What does the Scouter say about his power level?!
Il maggior difetto di Dragon Ball Z: Battle of Z risiede nella quasi totale mancanza di una componente narrativa. Siamo stati abituati, dalla maggior parte dei giochi di questo tipo, a scontri tratti dalla serie originale intervallati da sequenze animate che ricreavano in qualche modo tutte le scene topiche che, chi apprezza le vicende dell’anime, conosce ormai a memoria: l’arrivo di Radish, il primo sacrificio di Goku, la prima apparizione di Vegeta e così via. Si tratta di immagini fisse nella memoria di ogni fan, che purtroppo in Battle of Z sono state quasi completamente trascurate a causa della semi-totale assenza di filmati di intermezzo che leghino una missione all’altra, davvero sporadici e ridotti al minimo indispensabile. L’unico richiamo alle vicende originali possiamo trovarlo nel menu di pausa, dove viene brevemente descritta la trama della missione.

Sparking!
Visivamente parlando, Battle of Z è alquanto superlativo: il cel-shading viene arricchito da una tecnica che ha consentito agli sviluppatori di dare un aspetto più “sporco” del solito, con ombreggiature che rendono lo stile fumettoso più che mai realistico. Tuttavia, le texture impiegate, sebbene appaiano al meglio in situazioni normali, risultano sgranate su sfondi e sui modelli poligonali dei personaggi (volti esclusi) quando vengono inquadrate da vicino.
Uno degli aspetti positivi del comparto audio, invece, è la presenza delle voci originali giapponesi, così come di tutti gli effetti sonori che il nostro orecchio è abituato a sentire nella serie animata. Peccato non poter dire la stessa cosa della colonna sonora che, discostandosi totalmente dagli splendidi brani di sottofondo firmati Shunsuke Kikuchi per l’anime, ci mette a disposizione una serie di pezzi inediti tecno-rockeggianti del tutto anonimi e privi di mordente. Per quanto riguarda il filmato introduttivo, come già detto all’inizio, la scelta è ricaduta sulla cover di CHA-LA HEAD CHA-LA dei FLOW, la medesima utilizzata come sigla di apertura del film Battle of Gods; personalmente avrei maggiormente apprezzato una versione dello stesso Hironobu Kageyama che l’ha scritta e interpretata nel lontano 1989.
A chi consigliamo Dragon Ball Z: Battle of Z?
Se siete dei fan di Dragon Ball che non si lasciano sfuggire nemmeno l’ennesima ristampa del manga, è inutile cercare di convincervi che Dragon Ball Z: Battle of Z non è un must-have per tutti i videogiocatori. Se invece siete titubanti sull’acquisto, vi piace questa serie ma non a tal punto da acquistarne un nuovo gioco a prezzo pieno, sappiate che questo titolo è un’esperienza innovativa soprattutto per il lato multigiocatore. Se il vostro sogno nel cassetto è quello di divertirvi assieme ad amici lontani a spaccare nemici a suon di Kamehameha e non vedete l’ora di provare la potenza del Super Saiyan God con le vostre mani, questo gioco fa per voi. Tutti gli altri possono attendere la fatidica occasione che di accaparrarselo a prezzo ridotto.
- Bills e Super Saiyan God, dall’ultimo film Battle of Gods
- Entusiasmante video introduttivo
- Frenetiche battaglie quattro contro quattro
- Nomi originali e audio giapponese
- Possibilità di personalizzare i colori dei personaggi
- Cross-play per le versioni PlayStation 3 e PlayStation Vita
- Narrativamente misero
- Impossibile trasformarsi in battaglia
- Parco mosse ristretto per ciascun personaggio
- Modalità multiplayer solo online
- Personaggi DLC a pagamento
- Qualche modalità in più non avrebbe guastato
- Audio giapponese assente nella versione PS Vita
Dragon Ball Z: Battle of Z
Un solo guerriero non basta per salvare la Terra
Dragon Ball Z: Battle of Z è il primo tentativo di portare su console un titolo di DBZ con una modalità multiplayer online che possa riunire amici in epiche battaglie a suon di botte epocali. Tuttavia, la modalità single player potrà presto stancarvi, considerato il fatto che sono pochissime le missioni introdotte da filmati che spieghino la storia e che la maggior parte dei personaggi è una variante dei protagonisti nelle varie trasformazioni. Se l’accattivante grafica e le caratteristiche descritte prima da sole bastano a farvi dimenticare l’esiguo parco mosse di ciascun personaggio, non esitate a scegliere Battle of Z.
Resta aggiornato: iscriviti al canale Telegram

