Soul Hackers 2 – Recensione

La nostra recensione di Soul Hackers 2, il nuovo RPG di ATLUS spin-off della saga di Shin Megami Tensei

Soul Hackers 2, recensione del nuovo RPG di Atlus

Il successo di Persona in seguito all’uscita del quinto episodio si è tradotto in un trionfo importante anche per la serie madre di Shin Megami Tensei, finita inevitabilmente sotto i riflettori e divenuta “di prestigio” anche se fino a pochi anni fa era considerata un prodotto estremamente di nicchia, da non meritarsi a volte nemmeno una pubblicazione in formato fisico. Da allora i tempi sono cambiati e l’influenza dei Ladri Fantasma ha contaminato anche gli altri progetti di casa ATLUS. Annunciato lo scorso febbraio, Soul Hackers 2 è il secondo gioco nella saga spin-off di Devil Survivor: Soul Hackers, uscito originariamente nel ’97 e a sua volta derivato da Shin Megami Tensei: Devil Summoner. Ma prima che vi passi la voglia di gettarvi a capofitto in questo ultimo prodotto dei creatori di Catherine e Persona, sappiate che, anche se ci sono richiami al titolo precedente, per giocare a Soul Hackers 2 non sarà strettamente necessario avere conoscenze pregresse.

In arrivo il prossimo 26 agosto in Europa su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e Steam, Soul Hackers 2 segna un nuovo punto di partenza per tutti coloro che intendono avvicinarsi al franchise di Shin Megami Tensei, mantenendo alcuni elementi cardine di narrativa e ambientazione, ma presentando un nuovo gruppo di protagonisti che saprà certamente ritagliarsi un posto nel cuore dei giocatori. Scopriamolo insieme nel dettaglio.

Copertina PS5 di Soul Hackers 2

  • Titolo: Soul Hackers 2
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbos Series X|S, Xbox One, PC
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: SEGA
  • Sviluppatore: ATLUS
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 26 agosto 2022
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nuovi personaggi giocabili, costumi, demoni, oggetti di gioco e una storia aggiuntiva con relativo dungeon disponibili al lancio
  • Note: carte dei personaggi come pre-order bonus della versione fisica

Abbiamo recensito Soul Hackers 2 con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da ATLUS tramite PLAION.

In un ventunesimo secolo alternativo l’evoluzione tecnologica e la vita degli uomini hanno raggiunto un punto di stallo, ma all’oscuro delle genti che popolano il mondo si è evoluta una nuova forma di vita, nata dalla rete di dati e informazioni create e trasmesse dall’umanità. Il suo nome è Aion, un’intelligenza collettiva di gran lunga superiore agli esseri umani, che da molto tempo osserva in disparte la storia delle genti che popolano il pianeta, prevedendone il futuro.

Protagonista assoluta delle vicende narrate in Soul Hackers 2 è la giovane (giovanissima) Ringo, uno dei due esseri umani artificiali nati dalla necessità di Aion di interagire con la razza umana. Assieme a lei nasce Figue, ed entrambe — guidate dalla voce di Flamma, portavoce di Aion — hanno come scopo quello di impedire l’apocalisse che porterebbe alla fine della civiltà per come la conosciamo. La società, infatti, è sull’orlo della catastrofe a causa del conflitto fra due gruppi di evocatori di demoni, Yatagarasu e Cerchia Fantasma. Per farlo dovranno trovare e proteggere due esseri umani, lo scienziato Ichiro Onda e l’evocatore Arrow. Tuttavia, una volta calati nei panni di Ringo arriveremo troppo tardi, trovando solo il cadavere del giovane membro della Yatagarasu.

Ringo, Soul Hackers 2

Show me your soul

La morte, quella di Arrow in particolare, è in qualche modo l’incipit narrativo di Soul Hackers 2, dato che — come il nome stesso del gioco suggerisce — la peculiarità degli agenti di Aion, Ringo e Figue, è quella di riuscire a “hackerare l’anima” di coloro che sono appena deceduti per avere una possibilità di riportarli in vita. Avviando l’hacking, Ringo può entrare nella coscienza di Arrow, rappresentata da uno spazio virtuale nel quale assisteremo ai ricordi che hanno portato alla sua morte. Tuttavia, una volta tornato in vita Arrow noterà di non essere più in grado di evocare i demoni come faceva prima, attraverso il suo “COMP” — nome con il quale nel gioco vengono indicate le armi degli evocatori. Per farlo dovrà contare invece su Ringo, che anziché evocare fisicamente i demoni sul campo di battaglia farà sì che le loro abilità e statistiche siano al servizio di Arrow e degli altri membri del party. I demoni, infatti, potranno essere equipaggiati nel COMP di ciascun personaggio e permetteranno loro di utilizzare magie e abilità passive, oltre che influire su punti di forza e debolezze elementali e fisiche.

Assieme a Ringo e Arrow, al gruppo di protagonisti si uniranno anche Milady, un’evocatrice membro della Cerchia Fantasma tradita dai suoi stessi alleati, e Saizo, evocatore freelance alla ricerca della propria compagna, Ash. Nel corso degli eventi i quattro, con l’aggiunta di Figue, finiranno per formare un legame con lo scopo di impedire l’annientamento della razza umana.

A che ora è la fine del mondo?

Il gameplay di Soul Hackers 2 è strutturato attraverso una serie luoghi interconnessi da una world map che rappresenta in qualche modo una Tokyo cyberpunk, nella quale troveremo versioni alternative di quartieri come Kabukicho, Shibuya e Roppongi, ma che potremo visitare solo per una manciata di passi, utili a interagire con alcuni NPC e utilizzare strutture come negozi, distributori automatici e altro ancora. Il De La Mancha, ad esempio — ovvia parodia della catena Don Quijote — è un emporio dove troveremo ogni sorta di oggetto consumabile, il Bar Heidrun è un locale dove potremo assistere ad eventi sociali che coinvolgono i protagonisti, mentre il Club Cretaceous ci permetterà di accettare missioni secondarie dagli NPC sparsi per la città — recupero oggetti smarriti, uccisione di particolari avversari, consegna di missive, dialoghi con personaggi che si trovano in altre zone della città e altro ancora.

Alcune delle location raggiungibili, come il Regno-Roppo e il Regno-Mansei, sono zone accessibili solo agli invocatori di demoni e includeranno strutture come il Cirque du Goumaden, nel quale potremo registrare, evocare e fondere i demoni per ottenerne sempre di più potenti, oppure il COMP Smith dove potenziare le nostre armi con nuove abilità.

Tramite la lista di luoghi che costituiscono la world map sarà possibile anche accedere a sezioni dove avanzare nella trama principale, ma soprattutto ai dungeon, il vero fulcro di Soul Hackers 2. Il deposito portuale, la metropolitana e altri luoghi del mondo reale si alterneranno a quelli dell’Axis, una dimensione virtuale all’interno di Aion tramite la quale potremo accedere a una serie di labirinti opzionali chiamati Matrix dell’anima. Opzionali fino a un certo punto, perché ci serviranno a ottenere nuove abilità speciali e scoprire i retroscena di ciascuno dei tre compagni di Ringo.

Soul Hackers 2 – Recensione

I Matrix dell’anima, infatti, potranno essere esplorati grazie al legame di Affiatamento con Arrow, Milady e Saizo, che potremo approfondire attraverso le scelte che effettueremo nei panni di Ringo durante i dialoghi di storia, ma anche grazie agli eventi a cui potremo assistere al Bar Heidrun, tramite il quale potremo invitare i nostri compagni a bere un drink e fare due chiacchiere. Una sorta di “social link” che ci permetterà di sbloccare nuovi piani nei dungeon, all’interno di cui troveremo nuovi demoni, affronteremo boss segreti e potremo decidere di svolgere gli incarichi di Aion, ulteriori missioni secondarie che ci chiederanno di raccogliere un determinato numero di oggetti o sconfiggere specifici demoni. Sebbene non siano quasi mai obbligatori da affrontare, i Matrix dell’anima andrebbero esplorati di pari passo con i dungeon di storia principale, sia per ottenere abilità estremamente utili in combattimento (e non solo), sia per approfondire il background di ciascuno dei comprimari, con eventi e informazioni che coinvolgono anche quelli della trama principale.

Soul Hackers 2 – Recensione

Sconfiggi i tuoi demoni

Tra gli aspetti meglio riusciti di Soul Hackers 2 rientra certamente il sistema di combattimento a turni, figlio di quelli che abbiamo potuto di vedere di recente in Persona 5 Royal e Shin Megami Tensei V. Il party è formato da quattro personaggi e per ciascuno di essi potremo decidere quale demone equipaggiare e di conseguenza quali abilità sfruttare in battaglia. Tramite la personalizzazione del COMP e l’utilizzo di accessori e Magicristalli potremo invece modificare le statistiche come forza, intelligenza e fortuna, nonché le affinità elementali che incrementeranno la potenza delle magie offensive e curative, o persino gli attacchi fisici che sono suddivisi in armi da taglio e armi da fuoco — Ringo e Milady equipaggiano le prime, mentre Arrow e Saizo le altre. Non vi è la possibilità di cambiare l’arma di ciascun personaggio, né sono disponibili armi più potenti all’interno del gioco, tutto ciò che potremo fare sarà potenziarle dal punto di vista di statistiche, abilità e proprietà.

Nella nostra anteprima vi abbiamo già parlato dei comandi base che è possibile utilizzare nel turno di ciascun personaggio, come la guardia, gli oggetti o le già citate abilità che comprendono attacchi e magie. A queste si aggiungono le “Abilità comandante” che permettono a Ringo di alterare determinati parametri in battaglia, ad esempio raddoppiando le azioni di un turno di un personaggio, cambiando i demoni equipaggiati nel bel mezzo degli scontri, o aggiungendo un demone extra all’attacco “all out” chiamato Tregenda.

Tregenda

La Tregenda è un aspetto molto importante all’interno dei combattimenti, che oseremmo definire essenziale: sfruttando con ciascun membro del party le debolezze dei nostri avversari, saremo in grado di accumulare sul campo di battaglia le ombre dei nostri demoni, che a fine turno Ringo evocherà per scatenare un attacco combinato capace di arrecare ingenti danni a tutti i nemici. Inoltre, i nostri demoni potranno imparare delle abilità Tregenda, che potremo attivare, una per volta, nel corso di questa azione extra. Alcune di esse potranno ripristinare gli HP del nostro party in proporzione ai danni inflitti, altre ci consentiranno di rubare oggetti o denaro, altre ancora infieriranno ulteriormente sui demoni avversari con danni aggiuntivi o status alterati.

Soul Hackers 2 – Recensione

Diversamente dalla serie principale di Shin Megami Tensei, i demoni non potranno essere reclutati in battaglia con la negoziazione e convinti a unirsi al nostro party a nostra discrezione. All’inizio di ciascun dungeon Ringo manderà i demoni della nostra scorta in avanscoperta attraverso la “Ricognizione demoniaca”. Ce li ritroveremo bene in vista sul nostro percorso o nascosti in alcuni anfratti dei dungeon per aiutarci nell’esplorazione, donandoci particolari oggetti, ripristinando le nostre forze oppure proponendoci altri demoni da aggiungere alle nostre fila. Questi ultimi potranno chiederci denaro, oggetti oppure semplicemente di essere di un livello abbastanza alto e se avremo uno slot disponibile potremo utilizzarli da subito all’interno delle battaglie.

Se il sistema di combattimento è suo il punto forte, Soul Hackers 2 pecca un po’ dal punto di vista dell’esplorazione al di fuori dei dungeon, che si limiterà solo ad alcune schermate con ambienti molto piccoli, oppure a luoghi nei quali non potremo fare altro se non muoverci all’interno dei menu. Per esempio, al Rifugio potremo solo riposare per recuperare le forze e gustare i Pasti, che ci consentiranno di attivare effetti aggiuntivi in battaglia (e assistere a dialoghi che varieranno in base ai gusti personali di ciascun personaggio), mentre in alcuni luoghi di storia non potremo far altro che conversare con gli NPC presenti in una singola schermata. I Matrix dell’anima, inoltre, sebbene vasti e pieni incarichi da portare a termine, tendono a risultare frustranti nelle fasi più avanzate, poiché pieni di punti trasferimento e innumerevoli corridoi che a volte renderanno l’esplorazione un po’ confusionaria e che vi porteranno a evitare i combattimenti per arrivare il prima possibile al portale per il livello successivo. Sfortunatamente a peggiorare le cose ci pensa anche la telecamera proposta dagli sviluppatori, che abbiamo trovato un po’ troppo ravvicinata e spesso scomoda, non consentendoci di avere una visione d’insieme del percorso davanti a noi e costringendoci ad affidarci spesso unicamente alla minimappa — che potremo zoomare e muovere a nostro piacimento sullo schermo. Fortunatamente ATLUS è al lavoro su un aggiornamento per il day one che, secondo le premesse, dovrebbe darci la possibilità di modificare la telecamera dalle opzioni secondo le nostre preferenze.

In mezzo al luccichio delle luci al neon, il progresso tecnologico fa consumare gli esseri umani dalla convenienza commerciale. Nell’ombra, si sta preparando una guerra tra gli Yatagarasu e la Cerchia Fantasma (Evocatori di Diavoli che sfruttano i poteri ultraterreni dei “Demoni”).

Nel mare segreto dei dati dell’umanità, giace una mente alveare digitale che si è evoluta in senzienza: Aion. Osservando l’umanità da lontano, Aion calcola che un disastro mondiale è imminente e crea due agenti per combatterlo: Ringo e Figue. Insieme, questi agenti di Aion devono indagare e prevenire un effetto farfalla che porterà alla fine del mondo.

Acquista Soul Hackers 2 per PlayStation 5, PlayStation 4 o Xbox seguendo questi link al prezzo di 59,99 €. Uscita prevista per il 26 agosto 2022. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo box!

Gli eoni passano, ma Aion è eterno

Per la nostra analisi abbiamo giocato e portato a termine la versione PlayStation 5 del gioco, priva dei DLC che verranno resi disponibili al lancio del titolo. L’avventura principale è stata completata in circa 46 ore, comprensive del giusto numero di scontri per raggiungere un livello sufficientemente adeguato alle fasi finali del gioco e una discreta quantità di contenuti secondari portati a compimento. Nella versione PS5 e Series X|S di Soul Hackers 2 è possibile scegliere fra due modalità grafiche, che come al solito prediligono risoluzione o frame rate. Con la giusta distanza dal televisore non vi è un’eccessiva differenza in termini di definizione, ragion per cui abbiamo preferito la fluidità dei 60 FPS ai 4K nativi. Purtroppo non vi è alcun supporto alle caratteristiche del DualSense, che vibrerà come un normale controller e non offrirà funzionalità specifiche che coinvolgono grilletti adattivi, speaker o luci al led. Purtroppo, uno dei più grossi difetti lo abbiamo riscontrato nei caricamenti fin troppo lunghi quando ci sposteremo da una zona all’altra della città tramite il menu della world map, che arriveranno a durare quella manciata di secondi necessari a leggere consigli sul gameplay o un riepilogo degli avvenimenti mostrati durante le schermate di intermezzo. Un vero peccato, considerato che la potenza dell’SSD di PS5 consente a molti altri giochi, anche più pesanti, di avere caricamenti velocissimi e talvolta inesistenti. Diversamente dal precedente Soul Hackers e da Persona 5, Soul Hackers 2 non presenta cutscene in stile anime, ma solo filmati realizzati con il motore grafico di gioco.

Soul Hackers 2 – Recensione

Soul Hackers 2 può contare su due tracce audio, quella giapponese e quella americana, con testi e sottotitoli completamente localizzati in italiano. Questi ultimi, sebbene siano di ottima qualità, denotano una traduzione effettuata sulla base dei dialoghi in lingua inglese, e se giocherete con l’audio giapponese potreste notare alcune discrepanze. Inoltre, alcuni termini che in giapponese erano per loro natura in lingua inglese sono stati tradotti in italiano, come Devil Summoner che diventa “evocatori di demoni”, Phantom Society che è stato adattato come Cerchia Fantasma e “Covenant” come Alleanza. Una scelta che posso comprendere, ma personalmente non condivido particolarmente.

Per quanto concerne la colonna sonora, sebbene i brani siano stati composti da un team di altissimo livello come MONACA, lo studio di Keiichi Okabe (Drakengard, NieR), purtroppo non rimangono impressi come quelli realizzati da Shōji Meguro per l’ultimo Persona, essendo in larga maggioranza strumentali — fa eccezione l’ottima “Hopeless call” che accompagna il filmato di apertura — e per atmosfere e sonorità sono molto più affini a quelli di Shin Megami Tensei.

Al termine della storia principale non sarà presente alcun post-game, ma ci verrà offerta la possibilità di iniziare una Nuova partita+ scegliendo quali progressi vogliamo portarci dietro dalla partita precedente. Nella seconda run potremo aumentare più velocemente l’Affiatamento coi co-protagonisti, assistere a nuovi eventi sociali (e quindi scendere più in profondità nei Matrix dell’anima) e vedremo evidenziate le scelte che abbiamo effettuato nei dialoghi della partita precedente.

A chi consigliamo Soul Hackers 2?

I fan della saga di Shin Megami Tensei che in passato hanno giocato titoli della serie principale o altri spin-off come Devil Summoner si sentiranno perfettamente a proprio agio con alcuni dei miglioramenti derivati da giochi più recenti come Persona 5. Sappiamo bene che gran parte di coloro che si avvicineranno a questo titolo lo faranno perché hanno apprezzato le vicende dei Ladri Fantasma, ma si ritroveranno davanti a un prodotto solo lontanamente simile ad esso, che fa dell’esplorazione dei dungeon, dei combattimenti e della fusione dei demoni il proprio fulcro principale. La trama di Soul Hackers 2 è appassionante e ricca di colpi di scena e può essere goduta anche da chi non ha giocato il precedente titolo giunto in Europa su Nintendo 3DS.

Soul Hackers 2 – Recensione

  • Trama appassionante, ottimi colpi di scena
  • Appagante sistema di combattimento
  • Design ben riuscito per i personaggi primari e secondari

  • Caricamenti troppo lunghi anche su console più performanti
  • I Matrix dell’anima possono arrivare ad essere frustranti
  • Esplorazione limitata quasi esclusivamente ai dungeon
Soul Hackers 2
4.4

Una nuova e imperdibile avventura

Soul Hackers 2 è un ottimo gioco di ruolo a turni, nonché un buon episodio spin-off della saga di Shin Megami Tensei, caratterizzato una struttura e una resa grafica semplici ma accattivanti e un sistema di combattimento appagante, che mantiene pressoché invariata la ben collaudata formula dei precedenti titoli dello studio — pur senza eguagliare le vette raggiunte dal “cugino” Persona 5 Royal. Gran parte del tempo che intervallerà dialoghi e cutscene la passeremo esplorando i dungeon, croce e delizia della produzione: la telecamera non è delle migliori (e sarà così fino all’aggiornamento previsto per il day one) e i Matrix dell’anima potrebbero risultare spogli e a tratti tediosi, ma tutto sommato la curiosità dettata dalla trama, matura, ricca di colpi di scena e caratterizzata da protagonisti e antagonisti dal carisma inoppugnabile, lascia passare in secondo piano anche i difetti. Se avete amato lo stile di Persona e le atmosfere apocalittiche di Shin Megami Tensei, vi innamorerete sicuramente anche di Soul Hackers 2.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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