NieR: Automata – Recensione

PlatinumGames e SQUARE ENIX portano in Europa NieR: Automata su PlayStation 4 e PC. Cosa dobbiamo aspettarci dall’ultimo titolo creato da Yoko Taro?

NieR: Automata - Recensione

NieR: Automata - RecensioneAttenzione, a tutti gli androidi: sono trascorsi mille anni da quando noi umani ci siamo rifugiati sulla Luna. E benché la guerra sia in stallo, sappiamo che la nostra sicurezza è l’unico modo possibile per ringraziarvi per i vostri valorosi sforzi. Vi chiediamo di continuare a impegnarvi al massimo per riconquistare la Terra ed epurarla dalla piaga delle biomacchine! Negli ultimi anni, ci sono stati segnalati diversi avvistamenti di strane unità tra le biomacchine. Ci è inoltre stato riferito che alcuni nemici sono andati incontro agli androidi brandendo una cosiddetta “bandiera bianca”. Non fatevi ingannare! La missione affidata a tutti gli androidi è l’annientamento di ogni singolo nemico! Nonostante le precedenti sconfitte e la perdita di alcuni dei nostri compatrioti YoRHa il grande esercito dell’umanità è ancora in vantaggio. Continuate a combattere per la vittoria non solo per voi stessi, ma anche per i vostri compagni caduti!

Gloria all’umanità.Consulta dei deputati, Consiglio dell’Umanità.

A distanza di sette anni dall’uscita del primo capitolo arriva NieR: Automata, disponibile dal 10 marzo su PlayStation 4 e dal 17 marzo su PC. Il gioco, sviluppato da PlatinumGames e SQUARE ENIX, è un seguito di NIER, spin-off della serie di Drakengard uscito nel lontano 2010 su PlayStation 3 e Xbox 360. Purtroppo il primo capitolo, per via di svariati problemi tecnici, non è riuscito a riscuotere pareri positivi né dalla critica né dalle vendite, rendendo l’annuncio di un seguito una vera e propria sorpresa. Sarà riuscito Yoko Taro a confezionare un gioco senza ricadere negli errori del passato?

  • Titolo: NieR: Automata
  • Piattaforma: PlayStation 4, PC
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: PlatinumGames
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese e Giapponese (audio)
  • Data di uscita: 10 marzo 2017, 17 marzo 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: disponibile anche in una Limited Edition con SteelBook e sei contenuti aggiuntivi, e nella Black Box Edition con artbook, SteelBook, Soundtrack, sei contenuti aggiuntivi e una figure di 2B

In un periodo indefinito la Terra ha subito un’invasione aliena che, grazie al loro esercito composto da Biomacchine da combattimento capaci di adattarsi all’ambiente, è quasi riuscita a distruggere l’umanità. I superstiti sono stati costretti ad abbandonare il pianeta e a rifugiarsi sulla Luna pur di sopravvivere, creando il Consiglio dell’Umanità per mettere a punto un piano per riprendere il controllo della propria casa. È per questo che è stato creato un’esercito di androidi chiamati YoRHa, ai quali è proibito provare emozioni, e il cui unico obbiettivo è quello di distruggere gli alieni oppressori e le loro Biomacchine. Sono state così create delle stazioni orbitanti tra la Terra e la Luna chiamate Bunker, ognuna delle quali assegnata a una determinata squadra di androidi.

Siamo nell’anno 11945 ed è ormai in corso la quindicesima guerra nei confronti delle macchine. La YoRHa da combattimento 2B viene mandata in missione per sconfiggere una temibile biomacchina di livello Goliath. La ragazza, calma e distaccata, si troverà a dover collaborare con un altra unità YoRHa, lo specialista delle ricognizioni 9S. Quest’ultimo è molto diverso dalle altre unità del suo tipo, è spinto da una forte curiosità e mostra molte più emozioni di quelle che un androide come lui dovrebbe provare. A partire da questa missione, finita con una vittoria guadagnata a caro prezzo, i due diventano partner fissi e inizieranno a esplorare il mondo insieme fino a imbattersi in un evento stranissimo, la nascita di due biomacchine umanoidi chiamate AdamEve. Da qui i due androidi inizieranno un cammino travagliato fatto di domande sulla propria umanità e sull’obbiettivo della loro esistenza.

Fembots have feelings too

NieR: Automata, nonostante sia di base un action RPG, racchiude in se una stratificazione di elementi di gameplay differenti tipica di PlatinumGames. Se da una parte troviamo le caratteristiche chiave di ogni gioco di ruolo, come l’accumulare esperienza e il poter affrontare missioni secondarie, dall’altra avremo l’opportunità di sperimentare tantissimi stili di gioco differenti che donano uno spessore maggiore al gameplay del titolo. Ci troveremo di fronte a missioni shoot’em up a bordo del nostro Aeroscheletro da combattimento degne di un capitolo della serie DoDonPachi, ad avere dei cambi di inquadratura che trasformeranno il gioco in un action bidimensionale, alla possibilità di affrontare i nemici con un minigioco dallo stile retrò che ricorda quello di Geometry Wars o, ancora, a dover risolvere dei rompicapo per portare a compimento alcune side quest. Questi sono solamente alcuni degli stili di gioco che vanno a comporre il gameplay del titolo che approfondiremo di seguito.

Anche il mondo di gioco è estremamente atipico per essere un open world. Le ambientazioni post-apocalittiche che caratterizzano il titolo sono sì estremamente vaste, ma non potranno essere esplorate tutte dall’inizio del gioco. Il mondo di NieR infatti evolverà in base al progredire della storia, rivelando nuove aree in base agli effetti causati dalle nostre azioni. Girando per le ambientazioni desolate potremo recuperare oggetti sia sconfiggendo nemici che dai classici punti di raccolta tipici dei giochi di ruolo. Potremo inoltre decidere di fermarci a pescare mentre ci godiamo il panorama, aiutati dal nostro fedelissimo Pod che fungerà da canna da pesca, o cercare di approcciarci ad uno dei tanti animali selvatici sparsi per il mondo e provare a cavalcarli per spostarci più velocemente o ucciderli per recuperare materiali e carni.

Un altro elemento classico dei titoli creati dalla mente geniale di Yoko Taro che ritroveremo in Automata è la rigiocabilità. Per poter scoprire tutti i dettagli della storia dovremo infatti effettuare tre run: nella prima utilizzeremo 2B, nella seconda vivremo l’avventura nei panni di 9S e nella terza invece alterneremo i personaggi continuando da dove eravamo rimasti nelle run precedenti, per un totale di circa 50 ore di gioco solo per la storia. Essendo delle run continuative, manterremo il livello, gli oggetti e gli equipaggiamenti ottenuti in quella precedente. Affrontandole tutte e tre potremo avere l’esperienza di gioco completa, rivelando tutti i retroscena grazie ai cinque finali principali che lo compongono. Oltre i canon ending troveremo inoltre ben 21 finali extra che potremo ottenere in base alle scelte che faremo durante la nostra avventura, e che si concluderanno con una breve schermata testuale prima dei titoli di coda.

Paranoid Android

Ogni personaggio possiede un pattern di mosse differenti durante il combattimento, pur utilizzando le medesime armi con entrambi. Utilizzando 2B il gioco sarà più action oriented grazie all’utilizzo di due armi in contemporanea, una per l’attacco normale e una per quello pesante, che potranno essere utilizzate in concatenazione per scatenare tremende combo. Sarà inoltre obbligatorio imparare ad usare la schivata con una precisione chirurgica in quanto ci permetterà non solo di evitare i danni, ma anche di contrattaccare il nemico. 9S invece può equipaggiare solamente un’arma ma è dotato di una caratteristica unica, l’abilità di Manomettere i nemici. Con la pressione del tasto triangolo potremo infatti entrare all’interno della biomacchina avversaria e, se riusciremo a distruggere le sue protezioni, avremo l’opportunità di distruggerlo dall’interno facendolo esplodere. Se il nemico non ci avrà ancora visto avremo inoltre l’opportunità di farlo passare dalla nostra parte o addirittura di prenderne il controllo in remoto, per colpire le altre biomacchine evitando di subire danni diretti.

Elemento in comune tra i personaggi sarà invece il loro Pod, un piccolo robottino senziente che potremo utilizzare per colpire dalla distanza. Andando avanti nel gioco avremo l’opportunità di sbloccarne due di riserva con attacchi diversi, potremo inoltre equipaggiarli di abilità acquistabili nei negozi o ottenute come ricompense durante le missioni secondarie. Inoltre potremo utilizzarli anche mentre effettuiamo degli attacchi standard, permettendoci di sparare e colpire con le spade contemporaneamente per un danno maggiore. Sia i Pod che le armi possono essere potenziati grazie all’utilizzo di materiali; potenziando un’arma inoltre potremo scoprire di più sulla sua storia e su cosa rappresenta nel mondo di gioco.

Ovviamente anche i nostri protagonisti potranno essere potenziati non solo salendo di livello, ma anche equipaggiando i preziosissimi Chip. Questi sono speciali programmi inseribili nella Memoria dei nostri YoRHa che ci permetteranno di ottenere un gran numero di abilità e potenziamenti, come ad esempio la possibilità di vedere i punti di raccolta nella minimappa o potenziare attacco e difesa. Ogni Chip per essere equipaggiato utilizza un determinato numero di blocchi di Memoria, dovremo quindi stare ben attenti a quali abilità scegliere in quanto quest’ultima non sarà infinita. Il gioco possiede inoltre una funzionalità online che, sincronizzandosi con la rete, ci permette di vedere i cadaveri degli altri giocatori, similmente a quanto visto nella saga di DARK SOULS. Se li aiuteremo potremo scegliere due opzioni: Rianimarli e quindi farli combattere al nostro fianco, oppure di Recuperare il corpo ricevendo così un bonus in base ai suoi Chip equipaggiati oltre che una cospicua somma di denaro.

The Last of Ass

Dal punto di vista grafico i developer di PlatinumGames sono riusciti a creare un gioco ben curato, ma non senza difetti. Le ambientazioni sono ben variegate e riescono sempre a donare quel senso di desolazione, decadenza e solitudine di cui è pregno il titolo. Anche la scelta cromatica riflette perfettamente quello che la software house voleva trasmettere, ad esempio il Bunker risulterà praticamente in bianco e nero a rappresentare la freddezza e inumanità degli androidi. Se però la strada della direzione artistica è stata centrata in pieno, nella realizzazione c’è stato qualche piccolo intoppo. Pur essendo in linea con l’atmosfera post-apocalittica di Automata alcune ambientazioni, soprattutto nella città, risultano un po’ troppo povere di dettagli. Senza contare i piccoli cali di frame rate che il gioco subisce durante l’esplorazione, mentre i combattimenti saranno estremamente fluidi, anche quando saremo attorniati da decine di nemici.

L’aspetto sonoro è invece quanto di più bello si potesse realizzare in un gioco del genere. La colonna sonora composta dal maestro Keiichi Okabe assieme al suo studio Monaca sono curate nei minimi dettagli per sposarsi con i luoghi e gli eventi del mondo di gioco. A impreziosire il tutto ci sono le magnifiche voci di Emi Evans, J’Nique Nicole e Nami Nakagawa che riescono ad alternarsi e combinarsi creando una colonna sonora dall’impatto deciso e indimenticabile. Come ciliegina sulla torta potremo trovare anche alcuni dei più iconici brani tratti dal primo NieR in un’inedita versione riarrangiata e delle bellissime versioni 8-bit della OST per quando utilizzeremo l’abilità Manomissione di 9S.

Con Yoko Taro alla regia non potevamo certo che trovarci di fronte a un gioco che, anche al livello di trama, ha mille sfaccettature. Le tematiche che vengono toccate dal direttore sono mature, dure e capace di trasportarci in un viaggio emozionale come pochi giochi riescono a fare. Partendo dalla catastrofe che ha portato il mondo alla rovina fino alla scoperta della propria umanità da parte dei protagonisti, che impareranno a conoscere il concetto di vita e quello di morte sia sul piano fisico che su quello filosofico. Dotati di un’obbedienza cieca nei confronti degli ordini per cui sono stati creati e, nonostante le sofferenze subite, cercano di raggiungere il loro unico obiettivo, la salvezza dell’umanità. Taro è riuscito a creare dei personaggi che, pur non essendo umani, sono estremamente vivi e ci emozioneranno con le loro vicende.

A chi consigliamo NieR: Automata?

NieR: Automata è uno di quei titoli per molti, ma non per tutti. I continui cambi di gameplay potrebbero stancare chi cerca un gioco che sia un action puro e crudo, pur essendo uno dei migliori esponenti del genere al momento in circolazione. Anche le tematiche con la loro profondità potrebbero non essere gradite da i casual gamer alla ricerca di qualcosa in cui si combatte solamente. Ma se volete una storia bella che sia soprattutto ben raccontata, arricchita da un gameplay ben bilanciato e dalla struttura solida, questo è il gioco che fa per voi.

  • Gameplay dall’azione mozzafiato
  • Colonna sonora da brividi
  • Trama struggente e ricca di colpi di scena…

  • …ma alcuni punti rimangono in sospeso
  • Lievissimi cali di frame rate nell’esplorazione
NieR: Automata
4.8

Anche gli androidi piangono, e io con loro.

Sono rimasto intrigato fin dal primo trailer dedicato a NieR: Automata ma, non avendo avuto modo di giocare al primo capitolo, non sapevo proprio cosa aspettarmi in termini di giocabilità. Purtroppo non sono servite le pesanti pressioni di un caro amico per farmi recuperare il primo NieR, non per poca voglia ma perché non sono riuscito a reperirlo in tempo. Sono però andato a spulciarmi ogni wiki esistente dedicata al gioco e ho visto diversi video di approfondimento sia su Drakengard che sul capitolo precedente prima di lanciarmi nel gameplay vero e proprio. Devo ammettere che niente mi avrebbe potuto preparare a dovere in quanto Yoko Taro ha sfruttato tutta la sua genialità per creare un gioco pieno di colpi di scena e sorprese sia dal punto di vista del gameplay che della trama. Sono rimasto affascinato dal mondo desolato creato da PlatinumGames, che riesce a trasmettere allo stesso tempo un senso di vuoto e di tranquillità interiore. Non riuscivo a togliere le mani dal controller, più andavo avanti con la trama e più ero bramoso di capire quello che sarebbe successo poi. Non solo il gameplay mi ha divertito tantissimo ma la storia è riuscita a emozionarmi e colpirmi nel profondo. Purtroppo ho provato amarezza nel constatare che Nier: Automata sia passato quasi in sordina per via degli altri due colossi usciti questo mese, Zelda e Horizon, che hanno offuscato l’uscita di un titolo così complesso che sarà difficile da replicare nell’immediato futuro.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.