Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise – Recensione

Vesti nuovamente i panni di Francis York Morgan e svela il mistero che avvolge Le Carré in Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise

Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise

Era il 2010 quando in tutto il mondo fece il suo esordio Deadly Premonition, uno dei titoli più divisivi della storia videoludica, nato dalla mente di Hidetaka “SWERY” Suehiro. La contrapposizione tra pareri estremamente positivi e altri totalmente negativi ha fatto sì che il titolo si guadagnasse persino il Guinness World Record come “gioco survival horror più controverso” di sempre. A distanza di dieci anni SWERY ci riporta nei panni dell’agente Francis York Morgan grazie a Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise, secondo capitolo della saga in arrivo il 10 luglio in esclusiva su Nintendo Switch.

In questi dieci anni il director sarà riuscito a smussare quelle problematiche che hanno reso il primo capitolo della saga tanto controverso? Scopritelo all’interno della nostra recensione di Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise.

Aaliyah Davis e Simon Jones, protagonisti di Deadly Premonition 2

Boston, 2019. Dopo il ritrovamento di un cadavere racchiuso in un blocco di ghiaccio, gli agenti FBI Aaliyah Davis e Simon Jones sono sulle tracce di un testimone che potrebbe aiutarli a risolvere un caso che si pensava chiuso da ormai quattordici anni. Si tratta dell’ex agente Morgan che, dopo gli eventi di Greenvale, ha deciso di andare in pensione e affrontare i traumi del passato recludendosi in casa. La ragazza chiusa nel ghiaccio è Lise Clarkson, prima vittima di una serie di omicidi rituali avvenuti nel 2004 nella placida città di Le Carrè e risolti proprio da Francis York Morgan, il cui corpo non era mai stato ritrovato. Ma perché proprio ora? I due agenti dell’FBI si troveranno così a ripercorrere il passato di Morgan per cercare di capire quale sia l’anello mancante per la risoluzione di questo macabro caso, mentre l’ombra di un nuovo albero rosso si propaga sulla vita dei tre investigatori…

Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise - Recensione

  • Titolo: Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Survival Horror, Punta e Clicca
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Rising Star Games
  • Sviluppatore: TOYBOX Inc., WHITE OWLS Inc.
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 10 luglio 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: vista la sua doppia narrazione, questo secondo capitolo funge contemporaneamente da prequel e da sequel di Deadly Premonition

Abbiamo recensito Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Nintendo.

Dal punto di vista del gameplay, Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise si divide in due tipologie totalmente separate, che rispecchiano la parte di storia che vivremo in quel momento. Nelle sessioni ambientate nel presente in cui vestiremo i panni dell’agente Aaliyah Davis, il titolo diventerà un vero e proprio punta e clicca, in cui potremo indagare nella stanza di Morgan per scoprire nuovi indizi con cui interrogarlo per riuscire finalmente a risolvere il caso di Le Carré. Durante l’investigazione riusciremo a scoprire nuovi dettagli sulla vita da recluso di Morgan, e queste sessioni serviranno da base narrativa per il proseguire della storia.

Il corpo ritrovato di Lise Clarkson in Deadly Premonition 2

Nel passato invece vestiremo nuovamente i panni di Francis York Morgan con un gameplay da survival horror molto simile a quanto visto nel primo capitolo della saga. Mentre indagheremo sul caso dell’omicidio di Lise Clarkson avremo la possibilità di esplorare liberamente la cittadina di Le Carré, stando però sempre attenti all’orario in-game. Come nel mondo reale infatti le attività presenti all’interno della cittadina avranno degli orari di apertura specifici, così come potremo incontrare determinati personaggi solamente in alcune fasi della giornata. Dovremo inoltre prestare attenzione sia all’igiene personale che all’appetito del protagonista, dando dunque un senso di maggior realismo all’avventura. In città inoltre troveremo tanti minigiochi, come sfide da affrontare a bordo dello skateboard o far rimbalzare ciottoli lungo il fiume, oltre che alcune missioni secondarie che ci verranno affidate dai tantissimi personaggi presenti e che ci garantiranno utili ricompense.

In alcuni punti specifici del gioco avremo modo di entrare nel “mondo rosso” composto da labirintici dungeon gremiti di nemici e, per contrastarli, avremo a disposizione sia attacchi in mischia che la nostra fidata pistola. Potremo inoltre migliorare le caratteristiche sia del protagonista che della sua arma da fuoco grazie ai talismani e gli amuleti che potremo fabbricare utilizzando i materiali ottenuti sconfiggendo nemici e animali presenti nel gioco. All’interno di questo mondo l’agente Morgan potrà sfruttare le sue abilità deduttive grazie alla profilazione criminale metafisica, che ci permetterà di mettere assieme i pezzi del puzzle che compongono il misterioso caso dell’omicidio di Lise Clarkson.

A caccia di bug

Nonostante la combinazione di queste due tipologie di gioco sulla carta sembri vincente, molti aspetti del gameplay in stile survival horror di Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise risultano superflui e fin troppo raffazzonati. La parte dell’avventura che ci metterà di nuovo nei panni dell’agente Francis York Morgan è infatti caratterizzata da una serie di problematiche non indifferenti, che rischiano di frustrare il giocatore fin dalle prime fasi di gioco. Ad esempio non sarà possibile selezionare una missione secondaria da tenere sotto controllo, rendendo alcune di esse estremamente confusionarie da seguire e dando al giocatore pochissimi indizi per poterle risolvere. E se questo potrebbe essere un ottimo indice di difficoltà, in realtà si tramuta in pura frustrazione quando ci ritroveremo a girare a vuoto per la città in cerca di un oggetto specifico senza aver alcuna idea di dove poterlo trovare.

L’agente Francis York Morgan, protagonista di Deadly Premonition 2

Un altro elemento totalmente “di contorno” è la personalizzazione del protagonista. Nonostante la presenza di tantissimi talismani, amuleti e altri oggetti capaci di migliorare le prestazioni in battaglia dell’agente Morgan, ci renderemo subito conto di come per via di un bassissimo livello di difficoltà andare ad aumentare questi parametri ci renderà praticamente invincibili e rischieremo di sconfiggere i boss presenti all’interno del gioco fin troppo velocemente. Ma questa è solamente la punta dell’iceberg, si tratterebbe di problematiche su cui si potrebbe chiudere un occhio se solo il gioco non fosse costellato da una miriade di bug e glitch che renderanno l’esperienza di gioco un vero e proprio inferno.

Non si parla di problematiche a livello grafico, che non mancheranno di certo e di cui parleremo tra poco, ma di veri e propri errori che ci costringeranno più volte a riavviare il gioco. Questo ovviamente quando il titolo non si riavvierà da solo per via di uno dei tantissimi bug presenti e che, per la mia esperienza, possono capitare in qualsiasi momento. Immaginate di dover salvare la partita dopo due ore di gioco e, non appena interagite con il punto di salvataggio, il gioco crasha inesorabilmente facendovi perdere tutti i progressi ottenuti. Nonostante il titolo presenti una funzione di autosalvataggio infatti, questa non sempre funzionerà correttamente ed è sempre consigliabile il salvataggio manuale. Un’altra problematica è legata all’utilizzo del sacco a pelo, che ci dovrebbe permettere di far trascorrere il tempo di gioco in qualsiasi area della città ci troveremo. Il problema è che spesso utilizzarlo equivarrà al ritrovarci impossibilitati a muoverci, se non a un freeze totale del titolo.

Oops, he did it again

Purtroppo come ho già avuto modo di accennare dal punto di vista tecnico Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise è un vero e proprio disastro. L’aspetto grafico del titolo è caratterizzato da una direzione artistica decisamente apprezzabile, soprattutto nella realizzazione dei personaggi, delle cruente scene di omicidio e del design dei boss presenti. Il tutto sarebbe più apprezzabile se il titolo non soffrisse di un frame rate decisamente sotto le aspettative, delle texture in costante glitch con l’ambiente circostante e con una realizzazione grafica che strizza l’occhio in un modo non ironico all’epoca PlayStation 2. Persino il comparto audio è caratterizzato da delle problematiche, purché minori.

Il patriarca della famiglia Clarkson, tra i protagonisti di Deadly Premonition 2

Nonostante il doppiaggio sia di ottimo livello, nelle fasi a bordo dello skateboard ci capiterà di sentire ripetere al protagonista le stesse linee di dialogo, rendendo così poco vario il comparto audio della fase esplorativa. Questo ovviamente se riusciremo a sentire l’agente Morgan parlare, in quanto l’equalizzazione dell’audio fa sì che il rumore dello skateboard vada a coprire qualsiasi altro suono e, nonostante sia presente l’opzione per ridurlo, non cambierà più di tanto. Nonostante si tratti di problematiche che potrebbero essere risolte in futuro grazie alla realizzazione di patch apposite, al momento ci troviamo di fronte ad un titolo che è qualitativamente allo stesso livello di un’alpha build alla quale non è stato fatto alcun test per la verifica di bug ed errori.

L’unica nota totalmente positiva del gioco sta nella sua narrazione, che rimarca nuovamente come la fantasia di SWERY sia eccezionale. Il mondo creato dal director è infatti estremamente interessante, caratterizzato da abitanti le cui stramberie ci faranno venir voglia di conoscerli meglio e scoprire tutti i loro segreti. I collegamenti con il caso di Greenvale e con il passato dell’agente Morgan rendono indissolubile il legame con il primo capitolo, aumentando la curiosità nel giocatore. Il director si è poi mostrato estremamente delicato anche nel toccare temi come la diversità, seppur con un evitabilissimo scivolone finale. La contrapposizione tra narrazione e giocabilità è estrema. Se la trama principale ci terrà incollati allo schermo creando in noi una curiosità quasi morbosa nello scoprire i segreti della città, le costanti problematiche tecniche e il gameplay non eccellente ci faranno spesso venir voglia di lanciare il controller (o direttamente la console) contro il muro.

Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise per Nintendo Switch è un sequel ambientato nella Boston odierna. Tuttavia, la struttura narrativa unica del gioco ti trasporterà anche nella Le Carré del passato, per scoprire i misteri di questa cittadina all’apparenza placida. In questo titolo, che funge sia da sequel sia da prequel, seguirai gli agenti Davis e Jones mentre danno inizio a una nuova indagine sugli omicidi seriali di Le Carré. Attraverso i ricordi dell’ex agente speciale dell’FBI York viaggerai nel passato per fare luce sui misteri della città.

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A chi consigliamo Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise?

Purtroppo al momento consigliare Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise è davvero difficile, e mi si spezza il cuore a dirlo. Persino chi come me ha amato alla follia il primo capitolo e le stramberie di SWERY si troverà di fronte ad un titolo che, a causa di un comparto tecnico disastroso, farà spesso passare la voglia di giocare. Senza considerare che al momento il rapporto tra qualità e prezzo è fin troppo esagerato. Speriamo solamente che in futuro arrivino delle patch capaci di ridare luce a quella che è una storia decisamente interessante e degna di essere vissuta.

Un intermezzo musicale in Deadly Premonition 2

  • Una storia intrigante ricca di colpi di scena
  • Character design interessante
  • Tutta la follia di SWERY…

  • …Ma con un comparto tecnico mediocre
  • Alcuni elementi di gameplay totalmente superflui
  • L’elenco dei bug è praticamente infinito
Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise
2

Un risultato purtroppo inaccettabile

Ho tentato fino all’ultimo di trovare i lati positivi di Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise per cercare di fargli raggiungere almeno la sufficienza, proprio perché amo alla follia l’estro narrativo di SWERY e la trama di questo secondo capitolo è davvero interessante. Ma stavolta non ci sono scusanti, è impossibile soprassedere alla miriade di errori e problematiche che han reso l’esperienza di gioco estremamente frustrante. Senza considerare che tecnicamente il titolo riesce a sembrare persino più vecchio del primo capitolo, nonostante siano passati ormai dieci anni. L’abilità di Suehiro di creare un universo narrativo stabile e concettualmente interessante viene così surclassata dall’incapacità della software house di realizzare un titolo che sia godibile. Nonostante tutto ciò potrebbe essere risolto con delle patch future, il veder messo in commercio un titolo così tecnicamente problematico a prezzo pieno è un qualcosa di impensabile. Un vero dispiacere, speriamo solamente che in futuro SWERY riesca ad appoggiarsi a dei team capaci di mettere in risalto le sue doti di director e non di affossarle come accaduto stavolta.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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