Hokuto ga Gotoku: rimandata l’uscita giapponese

Hokuto ga Gotoku / SEGA

SEGA ha da poche ore annunciato un ritardo nell’uscita giapponese di Hokuto ga Gotoku, il gioco realizzato dallo Yakuza Team che unisce le meccaniche tipiche della serie di Ryu ga Gotoku (Yakuza, in occidente) con personaggi e ambientazioni di Hokuto no Ken, noto in Italia come l’intramontabile Ken il Guerriero.

L’uscita era prevista originariamente per il 22 febbraio 2018, ma viene rimandata di due settimane e fissata per il successivo 8 marzo, in esclusiva su PlayStation 4. Questo ulteriore tempo servirà ai developer per raffinare ulteriormente il gioco. Di seguito vi riproponiamo il trailer di annuncio mostrato in occasione del Tokyo Game Show 2017, ma aggiornato con la nuova data di uscita.

Hokuto ga Gotoku – Trailer di annuncio

Hokuto ga Gotoku – Sinossi

199X, il mondo è stato avvolto dalle fiamme di una guerra nucleare. Gli oceani si sono seccati, la terra si è spaccata e tutte le forme di vite sono state apparentemente annientate. Tuttavia l’umanità non è stata distrutta totalmente.

Kenshiro, successore degli stili di arti marziali Isshi Souden no Ansatsuken e Hokuto Shinken, è stato sconfitto da Shin, utilizzatore dello stile Nanko Seiten. Ma non ha subito solamente una sconfitta in battaglia, infatti la sua fidanzata Yuria è stata portata via da lui. Per poterla salvare, Kenshiro decide di rialzarsi. Dopo aver attaccato il castello di Shin riesce a sconfiggersi prendendosi così la sua rivincita. Dopo lo scontro però scoprirà qualcosa di terribile, Yuria infatti è morta.

Travolto dalla disperazione, Ken inizia a vagare senza meta nelle lande desertiche. Tutto cambierà quando gli giungerà voce che Yuria è ancora viva. Questa voce infondata diventerà il suo unico faro di speranza e sarà il motivo per il quale viaggerà verso Eden, città dove pare sia diretta la ragazza.

Fonte: SEGA via Gematsu

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.