Detective Pikachu – Recensione

Il mondo Pokémon incontra il genere investigativo grazie a Detective Pikachu, nuovo spin-off della saga in esclusiva per Nintendo 3DS

Detective Pikachu - Recensione

Detective Pikachu - RecensioneBenvenuti. Ho un articolo molto speciale da proporvi. Questo è lo straordinario Agente R. Rivelerà tutto il potenziale dei vostri Pokémon. Non solo conferirà ai vostri Pokémon una forza incredibile, ma non lascerà alcuna traccia una volta svaniti gli effetti. Forse qualcuno di voi presenti si ricorda dell’incidente che successe un anno fa. Ebbene, quell’incidente è stato causato proprio da R! Utilizzandolo è certamente possibile commettere dei crimini senza farsi scoprire… Fate la vostra offerta.  — un trafficante misterioso

Nei suoi 22 anni di vita la saga di Pokémon ha generato non solo tantissimi capitoli principali, ma anche una marea di spin-off che non sempre sono stati all’altezza del brand. Questa volta il più famoso dei mostriciattoli tascabili si immerge nel genere investigativo grazie a Detective Pikachu, titolo esclusivo per Nintendo 3DS. Il gioco ha come protagonista il giovane Tim Goodman, ragazzo alla ricerca di suo padre scomparso, che verrà aiutato da un particolare Pikachu dotato non solo della capacità di parlare, ma anche di forti doti deduttive degne del migliore degli investigatori. Ma la loro indagine andrà a buon fine?

  • Titolo: Detective Pikachu
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Avventura
  • Giocatori: 1
  • Software house: Creatures Inc.
  • Sviluppatore: The Pokémon Company
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese e Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 23 marzo 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: in contemporanea al lancio del gioco è stato rilasciato uno speciale amiibo dedicato a Pikachu in versione detective. Utilizzandolo all’interno del gioco ci consentirà di vedere le scenette riguardanti Pikachu dei capitoli che abbiamo completato, anche quelle che non abbiamo sbloccato durante il gioco

Tim Goodman è un giovane ragazzo alla ricerca di suo padre, un detective scomparso in circostanze misteriose. Alla ricerca delle sue tracce, Tim si ritroverà nella pittoresca cittadina di Ryme City dove farà un incontro più unico che raro. Il giovane infatti si troverà di fronte un Pikachu molto particolare, non solo perché indossa un cappellino simile a quello utilizzato dal noto detective della letteratura britannica Sherlock Holmes, ma perché è in grado di esprimersi utilizzando la lingua umana! Anche Pikachu è molto sorpreso dal loro incontro, in quanto pare proprio che Tim sia l’unica persona che riesce a capirlo.

Pikachu svela a Tim di essere stato il partner di suo padre e che, dopo un misterioso incidente autostradale, ha perso le sue tracce. Dopo aver risolto insieme il caso di una collana rubata da un gruppo di dispettosi Aipom, i due decidono di riprendere in mano l’investigazione del Detective Goodman per riuscire a trovare degli indizi su dove si trova. Tim e il brillante Pikachu si troveranno a dover indagare su una serie di misteriosi incidenti causati da dei Pokémon che, senza apparente motivo, sono impazziti e hanno attaccato chiunque si trovasse nei loro paraggi.

È così che i due detective si troveranno invischiati in un complotto molto più grande di loro, dovranno fare i conti con una misteriosa agenzia capace di produrre una particolare sostanza, chiamata Agente R, e capace di far perdere il controllo ai Pokémon. Nel cammino per ritrovare suo padre, Tim si troverà a dover trovare un modo per evitare che questa sostanza venga diffusa ma al suo fianco potrà contare sul suo nuovo partner, lo straordinario Detective Pikachu.

Dieci piccoli Pokémon

Dal punto di vista del gameplay Detective Pikachu prende spunto dalle moderne avventure grafiche più celebri, come i casi investigativi del Professor Layton o le istanze giudiziarie di Ace Attorney. Il concept del gioco è molto semplice,  dovremo infatti indagare su nove casi distinti, alcuni divisi in più indagini, durante i quali dovremo interrogare sospetti, raccogliere indizi e testimonianze da persone e Pokémon che possono avere informazioni utili per aiutarci a risolvere l’indagine in corso e poter così proseguire la nostra avventura aiutando Tim a ricongiungersi col suo padre scomparso.

Ad aumentare il dinamismo di gioco troveremo dei Quick Time Event, perlopiù sparsi durante le scene animate, che vedranno quasi sempre il sagace Pikachu come protagonista. Inoltre in alcune indagini saranno presenti dei puzzle ambientali nei quali sarà richiesto l’utilizzo dello schermo touch della nostra console. Non si tratta semplicemente dei classici “premi i pulsanti nell’ordine giusto”, ma alcuni di essi potranno essere risolti grazie alla conoscenza del mondo Pokémon. Purtroppo però tutti gli enigmi presenti saranno fin troppo facili da affrontare, rendendo quindi il livello di sfida del titolo davvero esiguo.

Il Pikachu in giallo

Dal punto di vista tecnico Detective Pikachu sfrutta al meglio le caratteristiche purtroppo limitate della console che lo ospita. Graficamente il titolo riesce a spiccare grazie a dei modelli tridimensionali dei Pokémon pressoché perfetti, che si sposano bene con lo stile più realistico dei personaggi umani nonostante si discosti parecchio dai precedenti capitoli della saga. Le animazioni sono curatissime e mantengono quel pizzico di umorismo che caratterizza da sempre la serie, specie quelle che riguardano l’arguto Pikachu e le sue interazioni con gli altri mostriciattoli.

Le musiche composte per il titolo riescono a risaltarne la trama, e tutti i versi dei Pokémon sono stati ripresi alla perfezione per questo spin-off. Ma l’aspetto sonoro del titolo da il meglio, ma allo stesso tempo il peggio di se grazie al doppiaggio inglese. La voce di Pikachu è infatti qualcosa di così surreale che, benché sia giustificata dalla trama, riuscirà spesso a destabilizzarci causandoci una marea di risate, ma anche tantissimo imbarazzo. Sarà impossibile infatti non scoppiare a ridere non appena sentiremo il suo celebre verso “Pika Pika” pronunciato da una voce degna di un personaggio tratto da un film poliziesco.

Come già detto in precedenza il vero punto debole di Detective Pikachu sta proprio nella facilità dei suoi enigmi, la cui semplicità va a intaccare persino la longevità del titolo. Sarà infatti possibile terminare il gioco in una decina di ore, non troveremo delle sfide particolarmente difficili ad ostacolarci. Se questo può risultare un punto di forza per tutti coloro che vogliono godersi solamente la trama del gioco, lo rende davvero troppo semplicistico per tutti coloro che cercano un tasso di sfida degno di un vero investigatore.

A chi consigliamo Detective Pikachu?

Senza ombra di dubbio Detective Pikachu è un titolo dedicato a tutti gli amanti della serie Pokémon, che strizza un po’ l’occhio alla fascia di giocatori che si approccia per la prima volta ai titoli investigativi. Per quanto la struttura di gioco sia solida, la facilità dei suoi enigmi e la linearità della sua trama potrebbe renderlo forse troppo prevedibile per chi invece ama questo genere di racconti.

  • Graficamente ben curato
  • Trama aperta ad un seguito
  • Il doppiaggio inglese di Pikachu ci regalerà qualche risata…

  • …Ma ci farà anche digrignare i denti
  • Enigmi troppo semplici
  • Storia lineare e spesso prevedibile
Detective Pikachu
3.5

Fin troppo elementare, Watson!

Per quanto il concept che ha portato alla creazione di Detective Pikachu risulti davvero interessante, il risultato purtroppo è altalenante. Il connubio tra l’universo dei Pokémon e investigazione funziona bene, ma la facilità con la quale si risolvono gli enigmi rende il gioco davvero troppo elementare e semplicistico, forse più adatto ai giocatori più giovani che si affacciano per la prima volta al genere investigativo. Detto ciò è senza ombra di dubbio un buon punto di partenza, il motore grafico infatti funziona bene e i buchi di trama lasciati volutamente dalla software house lasciano ben sperare ad un possibile seguito. Che dire speriamo solamente che la prossima investigazione del Detective Pikachu ci lasci soddisfatti anche dal punto di vista del gameplay.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.