Toukiden: The Age of Demons – Recensione

TECMO KOEI porta su PS Vita un hunting game ispirato alla mitologia giapponese che ci racconta della strenua lotta tra Slayer e Oni nelle terre di Nakatsu Kuni.

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toukiden-the-age-of-demons-recensione-boxartSono passati otto anni dal Risveglio. I demoni hanno conquistato quasi tutto il territorio di Nakatsu Kuni e le speranze di riuscire ad avere la meglio contro quest’orda di mostri per la sopravvivenza dell’umanità sono ormai affidate ai pochi Slayer rimasti.

TECMO KOEI e Omega Force ci propongono questo hunting game dal sapore fortemente orientale, ispirato alla mitologia giapponese, che saprà senza dubbio farsi apprezzare grazie a una struttura ormai consolidata e una trama coinvolgente e misteriosa.

Toukiden (La leggenda degli sterminatori di demoni) è un titolo che KOEI ha sviluppato in collaborazione con Sony Computer Entertainment Japan (SCEJ) ed è la più recente IP di Omega Force concettualizzata in questi ultimi anni. Hisashi Koinuma e il presidente di SCEJ, Hiroshi Kawano, ne sono i produttori generali e hanno concepito l’intero set-up del gioco. Le tematiche principali affrontate in Toukiden sono il Giappone, la storia e l’uccisione di demoni, in un mondo originale dal sapore fantasy. Secondo i report finanziari di TECMO KOEI il gioco ha venduto quasi mezzo milione di copie solo nel territorio asiatico: prepariamoci ad accoglierlo in pompa magna anche nel vecchio continente. Sguainate le spade!

  • Titolo: Toukiden: The Age of Demons
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Action RPG, Hunting Game
  • Giocatori: 1-4
  • Software house: TECMO KOEI
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Lingua: Giapponese (audio) Inglese (testi)
  • Data di uscita: 14 febbraio 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: Mitama aggiuntivi, missioni extra
  • Note: in Giappone è disponibile anche su PSP

Oni out, fortune in!

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-02La trama di Toukiden inizia con quello che pare uno strano sogno dove, mentre alcune figure mitologiche discutono di qualcosa che per ora ci sembrerà alquanto incomprensibile, saremo occupati a combattere contro un demone gigantesco. Una volta risolta la situazione ci ritroveremo in qualche modo arruolati nelle forze di difesa di Utakata, uno dei pochi villaggi che ancora riescono a proteggere il sempre minore territorio controllato dagli esseri umani, peraltro situato proprio sulla prima linea lungo il fronte della battaglia. Dopo i convenevoli del caso, ci verrà mostrata quella che sarà la nostra residenza durante il nostro soggiorno nella sfortunata cittadina e, come da buona tradizione, verremo interrotti bruscamente per prendere parte alla prima missione che ci vedrà impegnati insieme alla bella e letale Ōka nel non molto arduo compito di sconfiggere alcuni piccoli demonietti un po’ troppo scalmanati.

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“Sono Ōka, ma non sono oca.”

Durante questa e le altre missioni dove impareremo le basi del combattimento, avremo anche modo di approfondire meglio la situazione attuale nella quale versa la terra di Nakatsu Kuni. Ci verrà infatti raccontato che otto anni prima un grande portale si aprì e orde di Oni sciamarono sui domini degli umani distruggendo, razziando e corrompendo ogni cosa, divorando anche le anime dei guerrieri che provarono ad opporsi. Fu così che più di due terzi delle terre una volta rigogliose furono conquistate dall’inarrestabile esercito demoniaco, e ora solo gli Slayer (Mononofu, in giapponese), i “demoni che uccidono altri demoni” capeggiati dall’organizzazione con sede nella Sacra Montagna, si frappongono fra loro e la distruzione totale di questo Giappone mitologico. Da questo momento in poi la trama proseguirà in modo abbastanza lineare e non troppo velocemente, ma per fortuna, a mettere un pizzico di pepe sulla storia di questo titolo ci penseranno i molti altri cacciatori di demoni che il gioco ci farà incontrare durante le missioni e che ci aiuteranno a portarle a termine, ognuno di loro con il proprio carattere e i propri modi di fare, oltre che il proprio stile di combattimento.

Anime gemelle

toukiden-the-age-of-demons-recensione-mitamaPer quanto riguarda il gameplay, Toukiden si presenta come un classico hunting game. Ci verranno affidate di volta in volta missioni, sempre più complesse, che dovremo portare a termine entro un tempo limite, in genere di sessanta minuti. Lo stile di combattimento è quello del classico action game, con movimento libero all’interno di mappe suddivise in sezioni nelle quali potremo trovare gli obiettivi delle missioni, a partire da piccoli demoni di bassa lega fino ad arrivare a giganteschi Oni che non bramano altro se non la nostra succulenta anima. Avremo a disposizione una determinata quantità di PV (indicati da una barra azzurra in alto a sinistra dello schermo) e una barra di Stamina che utilizzeremo per schivare, correre o caricare i colpi a seconda dell’arma equipaggiata.

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-05Ad ogni modo, per difenderci da questi tremendi nemici potremo contare su svariate armi, ognuna delle quali con diverse proprietà che ci permetteranno di scegliere quale tra esse rispecchia di più il nostro modo di giocare: dalle katane agli archi, dalle doppie lame ai giganteschi tirapugni: una volta scelta la nostra arma preferita, potremo equipaggiarla e inserire al suo interno un’anima (Mitama) che le infonderà abilità uniche utilissime per il combattimento e per specializzare il nostro personaggio in un determinato “ruolo”. Per esempio, la prima anima (Minamoto no Yorimitsu) fornirà un bonus passivo sui PV aumentando leggermente la nostra barra di vita e un set di abilità prevalentemente offensive: un potenziamento temporaneo che aumenterà l’attacco, uno che offrirà un cooldown molto lungo che renderà colpi critici tutti i nostri fendenti (Precision Blows), un altro che ci permetterà di recuperare punti vita da una parte del danno inflitto dai nostri attacchi, e una cura istantanea da usare in caso di necessità. Ogni skill è assegnata a uno dei tasti principali, sono attivabili durante il Rito di purificazione e hanno un limitato numero di utilizzi. Naturalmente, più la skill ha un effetto potente, minori saranno gli utilizzi concessi: starà al giocatore capire come sfruttare al meglio le abilità a sua disposizione per ottimizzare i tempi e massimizzare l’efficacia delle stesse.

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-04Una volta sconfitti i nemici sarà possibile purificarli tramite appunto il “Rito di purificazione” semplicemente tenendo premuto il tasto R: questo consentirà di “Restituire al mondo ciò che il demone aveva preso”. In pratica, un modo molto poetico per esprimere il concetto di drop, visto che di fatto ciò che il demone aveva con sé finirà nelle nostre mani. Da notare che durante gli scontri con i mostri più grandi potremo, anche in Toukiden, distruggerne determinate parti per ottenere ricompense extra a fine missione, ma non solo. Se riusciremo infatti a rompere una gamba o una chela al malcapitato Oni di turno potremo eseguire un rito di purificazione sulla parte amputata e ottenere subito un drop in più, peraltro costringendolo a proseguire la lotta con una parte del corpo “fantasma”, senza la possibilità di rigenerarla e dandoci un ulteriore vantaggio.

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-06Inoltre, per riuscire in questo a volte difficile compito, potremo contare sull’Eye of truth, una particolare capacità visiva che solo gli Slayer possiedono e che permette di vedere quanta energia vitale rimane agli Oni, quanto manca al loro enrage e quanto dovremo ancora massacrare determinate parti del corpo prima di riuscire a romperle (il colore bianco indica una parte ancora intatta, il giallo indica che è stata danneggiata e infine il rosso indica che è in procinto di rompersi).

Terminata la caccia torneremo al villaggio di Utakata dove, consegnando le parti di Oni ottenute in battaglia al fabbro, potremo forgiare nuove armi e armature per riuscire ad affrontare le sempre più ardue sfide che il gioco ci sottoporrà. Insieme alle missioni di caccia avremo accesso anche a delle quest secondarie, piccole richieste da parte degli abitanti del villaggio che perlopiù ci chiederanno alcuni materiali e ci ricompenseranno con del denaro, aiutandoci così a far fronte alle spese quotidiane.

Una nota dolente

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-07Graficamente Toukiden: The Age of Demons si presenta molto bene, grazie anche all’ottima piattaforma sulla quale è stato sviluppato. Non vi sono cali di frame-rate significativi e le texture sono più che buone per una console portatile. Gli effetti di luce degli attacchi e l’enrage dei demoni sono letteralmente una gioia per gli occhi e, sebbene gli ambienti non siano altrettanto ben dettagliati, sono comunque più che degni e fanno la loro figura. Per quanto riguarda la componente sonora invece, Toukiden non raggiunge l’eccellenza: le musiche non sono molto d’impatto, gli effetti sonori sembrano a tratti fuori posto e la mancanza di una doppia traccia audio potrebbe infastidire qualcuno (è presente infatti solo il doppiaggio originale giapponese).

Aggiungi un rancio a tavola, che c’è un soldato in più!

toukiden-the-age-of-demons-recensione-schermata-01Uno degli aspetti più importanti per un hunting game che si rispetti è senza dubbio la componente multiplayer e in questo campo Toukiden non si risparmia. Sarà possibile infatti sfruttare il PlayStation Network per giocare partite online multigiocatore, sia entrando come singoli Slayer nei server, sia utilizzando l’ad-hoc party con un gruppo di amici online o via wireless locale. Per farlo ci basterà interagire con la strana pietra presente all’interno dell’alloggio del nostro avatar (o una qualunque delle medesime pietre sparse per il villaggio) per essere subito catapultati nelle lobby online, come host o come ospite, per poter giocare con i nostri amici o divertirci con i giocatori di tutto il mondo. Da notare che le missioni disponibili per la modalità cooperativa terranno conto del Progress minore tra gli utenti collegati nella lobby, quindi non sarà possibile affrontare battaglie che non tutti i giocatori abbiano già sbloccato o affrontato in modalità single player. Detto questo, è doveroso fare un appunto sulla buona qualità dei server e sulla praticamente totale assenza di lag, sebbene non si sia neanche in questo titolo riusciti a ottenere una sincronizzazione perfetta di tutti i mostri sugli schermi dei giocatori, fatta ovviamente eccezione per i mostri giganti che non hanno di questi problemi e sono, come necessario, sincronizzati alla perfezione.

A chi consigliamo Toukiden: The Age of Demons?

Consigliamo l’acquisti di questo nuovo titolo per PlayStation Vita a tutti gli amanti del genere hunting game e, data la sua difficoltà non proibitiva, potrebbe anche essere apprezzato da chi si avvicina al genere per la prima volta. Se vi sono piaciuti titoli come God Eater Burst potete andare a colpo sicuro.

  • Visivamente d’impatto
  • Trama discreta per un gioco di questo tipo
  • Sfrutta appieno le potenzialità della piattaforma
  • Meccanica Mitama interessante ed estremamente ampia

  • Mitama a parte, nulla di particolarmente innovativo
  • Poche armi e pochi stili di combattimento fra cui scegliere
  • Comparto sonoro un po’ sotto tono
  • Molto, forse troppo simile a God Eater e Monster Hunter
  • Assenza della traccia audio americana, presente solo il doppiaggio giapponese
  • Mancata localizzazione italiana
Toukiden: The Age of Demons
4.2

Anime leggendarie e mostruosi demoni in un vortice di puro divertimento

Toukiden: The Age of Demons si presenta come un gioco molto interessante, visivamente superbo e con un’ottima componente multiplayer. Le missioni che vedranno coinvolti gli Slayer saranno molte, varie e sempre più difficili: fortunatamente potremo contare sull’aiuto dei Mitama, le anime dei guerrieri leggendari che ci daranno la forza per superare ogni ostacolo. La trama convince abbastanza, tenendo conto del genere, e il gameplay risulta fluido e accattivante ma allo stesso tempo confortevole e familiare. La personalizzazione dei nostri personaggi e le interazioni in battaglia sono senza dubbio uno dei punti forti del titolo, grazie anche alla più volte citata meccanica Mitama che, attingendo a una vastissima gamma di anime legate a personaggi mitologici, storici o semplicemente inventati, renderanno la nostra esperienza ancora più profonda ed immersiva. Toukiden non è un titolo originalissimo o estremamente innovativo, in quanto si appoggia molto agli altri “giganti del genere”, ma riesce comunque ad affermarsi con un’identità propria e ben definita e questo è indubbiamente positivo. Un titolo da avere a tutti i costi se si possiede la portatile Sony e se si ama il genere portato al successo da Monster Hunter.

Si definisce un nerd di livello S+, ama follemente i JRPG e gli SRPG al punto che se potesse se li porterebbe a letto... infatti dorme con Tales of Vesperia al posto dell'orsacchiotto.