Ys Origin – Recensione

Il prequel assoluto della saga di Nihon Falcom arriva finalmente anche su PlayStation: mettiamoci comodi per goderci fino in fondo questo Ys Origin

Ys Origin (PlayStation 4) - Recensione

Ys Origin (PlayStation 4) - RecensioneMolto tempo fa, persa tra le nebbie della storia, c’era una terra di grandi leggende. Il suo nome era YS. Era un paradiso a cui gli auspici delle Dee gemelle e dei Sei Grandi Sacerdoti avevano garantito gloria e prosperità inimmaginabili. Le Dee andavano particolarmente orgogliose di un oggetto chiamato la “Perla Nera” grazie al quale tutto il popolo riceveva innumerevoli benedizioni. Tra le benedizioni c’era il potere della magia, che permetteva di compiere prodigi. Questo potere era spesso amplificato da un medaglione d’argento chiamato “Cleria”. Con la gloria di queste benedizioni a disposizione, il popolo di YS credeva che la sua radiosa prosperità sarebbe durata per sempre. Ma un giorno la sventura si abbatté su di loro. Senza preavviso apparvero orde di demoni. YS era sotto attacco. In un batter d’occhio i demoni si impossessarono dell’intero territori. Il popolo dovette cercare riparo nel Santuario di Solomon, dove dimoravano le Dee. Sebbene molti pensassero che fosse arrivata la fine, le Dee e i Sei Sacerdoti usarono il potere della Perla Nera per innalzare nei cieli il Santuario di Solomon, allontanandolo così dal caos.

A cinque anni di distanza dall’uscita su Steam sbarca anche su console Ys Origin, disponibile dal 21 febbraio in digital download su PlayStation 4. Si tratta di un prequel che narra le origini della trentennale saga creata da Nihon Falcom uscito per la prima volta in Giappone nel lontano 2006. Per la prima volta non vestiremo i panni di Adol Christin ma di tre nuovi protagonisti le cui vicende sedimenteranno le basi narrative dell’intera serie. Riusciranno i nuovi eroi a reggere il peso della saga?

  • Titolo: Ys Origin
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita, PC
  • Genere: Action JRPG, Dungeon Crawler
  • Giocatori: 1
  • Software house: Marvelous USA
  • Sviluppatore: Nihon Falcom
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 21 febbraio 2017
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: N/A
  • Note: già disponibile su PC via Steam, arriverà su PlayStation Vita il prossimo 30 maggio

Un tempo esisteva una splendida terra di nome YS in cui gli essere umani regnavano in pace grazie alla guida delle due divinità gemelle Feena e Reah. Le due Dee hanno sacrificato parte dei loro poteri per creare un artefatto, la Perla Nera, donando la possibilità di usare la magia a tutti gli esseri viventi. Un giorno però la pacifica terra di YS venne attaccata da una miriade di demoni feroci capaci di lasciare solamente distruzione al loro passaggio. Purtroppo la popolazione di YS si ritrovò brevemente in inferiorità numerica e nemmeno i migliori guerrieri del regno riuscivano a tenere testa ai demoni, così le due divinità decisero di attuare un piano per salvare il proprio popolo. Dopo aver radunato tutti nel Santuario di Solomon, Feena e Reah utilizzarono l’immenso potere della Perla Nera per sollevarlo dal suolo e portarlo nei cieli, creando un paradiso utopico in cui gli umani sopravvissuti potessero vivere in pace.

Purtroppo però i demoni iniziarono a creare una maestosa torre per raggiungere il santuario volante, ribattezzata Torre del Diavolo. La guerra tra la popolazione di YS e i demoni continuò anche nei cieli fino al giorno in cui le due divinità scomparirono senza dire una parola ai loro abitanti. Purtroppo però, senza la loro presenza il Santuario di Solomon non potrebbe sopravvivere; i Sei Sacerdoti che rappresentano le più importati famiglie di YS, quindi, decidono di mandare una squadra di ricerca sulla terraferma, sperando di poter ritrovare Feena e Reah. È così che inizia la storia di Yunica, scudiero della casata Tovah e abile nell’uso dell’ascia, e di Hugo, l’erede della famiglia Fact e capace di usare potenti incantesimi grazie ai misteriosi Occhi di Fact. Ad attenderli all’interno della torre ci saranno tantissimi demoni tra cui Toal Fact, fratello di Hugo che ha deciso di accettare il potere demoniaco dentro di sé e di cui non si capiscono le vere intenzioni. Il mistero sulla scomparsa delle due divinità si infittisce.

Parenti Serpenti

YS Origin fonde insieme i tipici elementi di un gioco di ruolo con l’avanzare per stanze predefinite in stile dungeon crawler, senza dimenticare gli elementi platformer tipici della saga. Dovremo quindi arrampicarci, schivare trappole, trovare oggetti e chiavi per progredire mentre orde di nemici assetati di sangue cercheranno di farci a brandelli. Ogni personaggio ha uno stile di combattimento e un moveset differenti che li renderà unici. Yunica è improntata sul combattimento corpo a corpo e sarà in grado di falciare i nemici con la forza della sua ascia, Hugo avrà la possibilità di tenere i nemici a distanza grazie ai suoi attacchi magici e infine Toal, che ha il vantaggio di un’estrema velocità grazie ai suoi artigli.

Oltre al proprio movset unico ogni personaggio avrà a disposizione tre attacchi speciali capaci di aiutarci non solo nel combattimento, ma anche nell’esplorazione. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti non poteva certo mancare l’equipaggiamento: esplorando il dungeon potremo infatti trovare pezzi di armatura e nuovi stivali da indossare e che potremo potenziare grazie alle benedizioni delle divinità. Anche la nostra arma sarà potenziabile grazie all’utilizzo del preziosissimo minerale Cleria, che troveremo bene nascosto nei meandri delle segrete. Il vero problema del gioco è proprio il dungeon che sarà identico per tutti e tre i protagonisti, con tanto di tesori posizionati nel medesimo posto in ogni run. Ci ritroveremo quindi ad affrontare la stessa avventura per tre volte, se pur con qualche piccolo aspetto differente nella risoluzione degli enigmi.

Nonostante i combattimenti contro i nemici siano abbastanza semplici, anche per via della ripetitività delle loro azioni, non si può dire la stessa cosa delle boss fight. Dovremo infatti studiare attentamente i loro pattern di mosse per riuscire a schivare gli attacchi e allo stesso tempo colpirli senza subire grossi danni, anche perché non avremo a nostra disposizione degli oggetti curativi. Saranno proprio i combattimenti contro i boss a far risaltare la vera differenza tra i tre personaggi, se con Yunica potremo infatti subire più danni e con Hugo trasformeremo il gioco in uno shoot’em up, con Toal dovremo sfruttare la sua immensa velocità per compensare la sua scarsa difesa.

Tempus Fugit

Per aumentare la varietà nel gameplay Falcom ha ben pensato di inserire nel gioco due modalità extra, il Time Attack e l’Arena. La prima modalità la sbloccheremo una volta che avremo completato il gioco con uno dei tre protagonisti e ci permetterà di sfidare nuovamente tutti i boss del gioco, affrontabili sia singolarmente che in successione nella Raffica Boss. Come dice il nome stesso si tratta di una modalità a tempo, potremo fare una vera e propria sfida con noi stessi per cercare di sconfiggere i nemici in un tempo sempre inferiore o controllare i punteggi dei giocatori di tutto il mondo e sperare di entrare nella classifica. Una volta che completeremo il gioco con tutti e tre i protagonisti sbloccheremo non solo la seconda modalità extra, ma anche il Negozio Bonus.

Nell’Arena affronteremo orde di nemici che ci permetteranno di guadagnare SP, che potremo spendere nel Negozio Bonus. Quest’ultimo servirà per comprare i sette livelli che compongono l’Arena, che all’inizio avrà a disposizione un solo stage, e degli extra molto particolari. Potremo infatti acquistare la versione Extra di ciascuno dei tre protagonisti del gioco, che avrà delle leggere differenze in termini di gameplay, ma non solo. Sarà infatti disponibile all’acquisto un quarto personaggio il protagonista indiscusso della saga Adol Christin in ben due versioni, quella tratta da YS: The Oath in Felgana e quella tratta da YS VI: The Ark of Napishtin. A differenza della versione Extra dei tre personaggi principali però, Adol non potrà essere utilizzato per giocare la modalità storia.

Paradossi Temporali

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un porting dell’originale, datato 2006, che non ha subito grandi modifiche. Graficamente però il gioco rimane ben curato sia nelle animazioni di combattimento che negli scenari esplorabili, oltre che negli artwork delle scene di dialogo che marcheranno i momenti più importanti della trama. Se da questo punto di vista non sentiremo il peso degli anni non si può dire lo stesso dei filmati, che avrebbero decisamente giovato di un restauro. Grazie anche all’assenza di errori evidenti come cali di frame rate, l’aspetto grafico rimane comunque appagante agli occhi del giocatore.

Anche il comparto sonoro è rimasto pressoché invariato dall’originale e, nonostante l’assenza quasi totale del doppiaggio, le melodie riescono a tenerci compagnia per tutta la durata della nostra avventura. Il vero problema di Ys Origin sta nella narrazione, purtroppo. Infatti le storie dei tre protagonisti non si intrecciano tra loro ma sono totalmente sconnesse e costituite di eventi di trama identici ma svolti in maniera diversa a seconda del personaggio scelto. Ciò fa in modo che non si capisca quale delle tre narrazioni sia quella vera, rendendo quindi il gioco composto da tre storie indipendenti che si annullano l’una con l’altra.

A chi consigliamo Ys Origin?

Nonostante i grossi problemi di ripetitività, Ys Origin è capace di tenere attaccato allo schermo anche il più accanito dei giocatori di JRPG. Sicuramente è un buon punto di partenza per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo di YS non solo per il fatto che sia un prequel, ma anche perché riesce a ben spiegare le meccaniche che ritroveremo in alcuni capitolo della serie. È possibile acquistarlo in formato digitale su PlayStation Store seguendo questo link.

  • Graficamente appagante nonostante l’età
  • Gameplay frenetico
  • Tre protagonisti tra cui scegliere…

  • …ma il gioco è praticamente identico con tutti
  • Alle lunghe può risultare ripetitivo
  • Trame differenti e sconnesse
Ys Origin
3.5

Le origini del mito non sfuggono alle imperfezioni

Parto con questo giudizio finale facendo un mea culpa e ammettendo il fatto di essere un novellino della saga, nonostante vada avanti da ormai trent’anni. Ma quale modo migliore di iniziare ad appassionarsi a un gioco se non dal capitolo prequel che fa da apripista alla storia della saga? Ho trovato Ys Origin estremamente divertente e appagante a livello di gameplay per via della combinazione tra platforming e gioco di ruolo e, come un buon vino, è invecchiato veramente bene nonostante le piccole pecche grafiche. Detto questo però i problemi ci sono e si vedono. Il fatto che tutti i personaggi seguano uno stesso percorso, se pur con qualche piccola differenza, rende il gioco ripetitivo e alle lunghe frustrante. L’idea di dover risolvere enigmi pressappoco identici, scontrarsi con gli stessi nemici posizionati esattamente negli stessi punti della mappa e affrontare nuovamente dei boss che, nonostante qualche piccolo cambio nel pattern delle mosse, risultano invariati, rende il tutto a tratti frustrante. Purtroppo anche il problema narrativo, con le tre storie che al posto di incrociarsi si annullano tra loro, mi ha fatto un po’ storcere il naso. Nonostante tutti questi problemi, tuttavia, Ys Origin mi ha appassionato e recupererò volentieri i restanti capitoli della saga.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.