SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE – Recensione

Hidetaka Miyazaki e il team di FromSoftware confezionano un prodotto così simile ma profondamente diverso dai precedenti souls-like: analizziamo con voi l’attesissimo SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE!

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE - Recensione

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE - RecensioneAlla fine dell’era Sengoku, scontri continui martoriavano il Giappone. Il fuoco della guerra divampava, infuriando fin nel cuore dei monti, nella terra di Ashina. Lo spadaccino, Ashina Isshin, prese il potere con la forza. Un giovane lupo fu raccolto sul campo di battaglia. Si allenò senza sosta e diventò un maestro shinobi.

“Non scordare mai il codice degli Shinobi. Seguirai sempre la mia parola di padre… e poi seguirai quella del tuo signore. Da oggi, il tuo signore sarà lui. Difendilo con la vita. Se dovesse essere mai preso, riportalo indietro ad ogni costo. Capisci… vero, Lupo?”

Circa vent’anni dopo il colpo di stato di stato di Isshin, il clan Ashina era sull’orlo del collasso e lo shinobi noto come il Lupo aveva perso tutto… L’uomo che lo aveva accolto e il ragazzo che aveva giurato di proteggere…

È un peso importante quello che SEKIRO porta sulle sue spalle. Non solo perché è un titolo attesissimo sin dal giorno del suo annuncio, da quando non disponeva ancora di un nome ufficiale, ma soprattutto per il retaggio di un nome, quello del suo creatore, Hidetaka Miyazaki, il presidente di FromSoftware, riconosciuto universalmente come il genio creativo che ha dato i natali alla trilogia di DARK SOULS, a Demon’s Souls e Bloodborne, nonché a un vero e proprio genere battezzato dai fan come “souls-like”. Non dev’essere facile per un creativo del suo calibro tentare di reinventarsi ogni volta, senza proporre la stessa minestra riscaldata, solo con qualche nuovo “gimmick” a giustificarne la freschezza, ma forse non è questo il caso di SHADOWS DIE TWICE. Il perché lo andremo a scoprire fra poco, analizzando questa nuova esperienza.

  • Titolo: SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC / Steam
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (PAL / EU)
  • Genere: Azione, Avventura
  • Giocatori: 1
  • Software house: Activision
  • Sviluppatore: FromSoftware
  • Lingua: Italiano (testi), Italiano, Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 22 marzo 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: disponibile una Collector’s Edition con statua, steelbook, artbook, mappa, colonna sonora e replica delle monete

Nato in origine come un vero e proprio reboot del franchise di Tenchu e poi divenuto per forza di cose una nuova IP, SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE è un gioco d’azione con elementi stealth e diversi omaggi ai precedenti titoli di Miyazaki, caratterizzato soprattutto da un sistema di combattimento complesso e inizialmente un po’ frustrante. Oltre al salto, alla schivata e tutti gli strumenti a nostra disposizione, saranno la katana stessa e soprattutto la deviazione i nostri più fedeli alleati: imparare a padroneggiarli si rivelerà una necessità fondamentale sin dai primi istanti di gioco, così come quella di imparare a nascondersi senza fare alcun rumore per sorprendere i nemici alle spalle. Esattamente come accadeva in Tenchu, ma in maniera molto più precisa e complessa.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

Vivi con onore, colpisci a tradimento

In SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE ci caliamo nei panni del Lupo, futuro guerriero shinobi raccolto sul campo di battaglia in tenera età e addestrato per venti lunghi anni a divenire il successore del Gufo, colui che gli ha donato una nuova vita con lo scopo di servire e proteggere l’Erede Divino, portatore del temibile Sangue del Drago. Sarà proprio con l’impresa di salvataggio del rampollo che cominceranno le nostre vicende: nell’ultimo, disperato tentativo di impedirne il rapimento, il Lupo perderà il suo arto sinistro e si risveglierà tempo dopo all’interno di un tempio buddhista. A salvarlo, il vecchio intagliatore, che gli donerà il braccio prostetico costruito per lui da un vecchio amico per aiutarlo col suo lavoro. Con questa nuova zanna dalla sua parte, nonché col desiderio di vendicarsi e salvare il suo signore, il Lupo da un braccio solo percorrerà ogni anfratto delle terre di Ashina diventando, assieme a noi, uno shinobi sempre più temibile.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

La struttura di SEKIRO è uno degli elementi che lo accomunano a DARK SOULS: ci troviamo all’interno di un mondo interconnesso e costellato da quelli che sono a tutti gli effetti eredi dei falò, gli idoli dello scultore. Accedendovi potremo riposare per rigenerare le forze e la fiaschetta curativa (un altro elemento affine), nonché far tornare in vita tutti i nemici comuni e viaggiare tra un checkpoint e l’altro. A rendere profondamente diverso il titolo pubblicato da ACTIVISION sono invece la verticalità esplorativa e un sistema di combattimento decisamente più profondo. Utilizzando una sola arma principale, la katana Kusabimaru, disporremo anche di un’ampia rosa di strumenti e abilità che andranno ad arricchire ulteriormente le nostre doti offensive e difensive.

Fendenti, affondi e colpi speciali saranno tanto efficaci quanto la Deviazione, nomenclatura ufficiale del decantato “parry” — la guardia che, se effettuata con il giusto tempismo, sarà in grado di spezzare la concentrazione dell’avversario e riempirne, anche se poco alla volta, l’indicatore della Postura. Quest’ultima, che sostituisce in maniera intelligente la barra della stamina, sarà il punto di riferimento, più dell’energia stessa, negli scontri con qualunque nemico ci si parerà davanti. Tenendo d’occhio la nostra Postura e quella del nemico agganciato, dovremo cercare di parare, schivare, deviare i colpi con il parry e con tecniche come il Contrattacco Mikiri fino a sbloccare la possibilità di effettuare un colpo di grazia, in grado di azzerare totalmente una barra di energia. Con i semplici nemici da macello, dopo averci preso la mano, risulterà alquanto semplice; più complicato risulterà invece con boss e mid-boss, che disporranno sempre di due indicatori della vita: il primo, tuttavia, potrà essere facilmente azzerato avvicinandoci alle loro spalle senza farci né vedere né sentire ed effettuando il colpo di grazia. Per forza di cose, la seconda barra dovrà essere necessariamente azzerata con un combattimento: provando a far perdere le nostre tracce e ripetere l’operazione, ritroveremo i generali con l’energia totalmente ricaricata: niente imbrogli. I veri e proprio boss, infine, ci daranno la possibilità di effettuare un ulteriore colpo di grazia, la cosiddetta Esecuzione Shinobi, che porrà fine alle loro vite in maniera scenografica e alquanto soddisfacente.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

Il destino dello shinobi è la morte

L’ormai leggendaria cattiveria di SEKIRO nei confronti dei giocatori ha portato molti a definirlo decisamente più difficile e spietato dei precedenti titoli dello studio, impossibile da portare a termine e troppo frustrante per il giocatore medio. Tanto che i più, scoraggiati dalle prime fasi di gioco, hanno deciso di gettare la spugna e riportarlo in negozio. Nulla di più sbagliato, perché il senso di SHADOWS DIE TWICE è proprio la crescita: non quella del Lupo, ma quella del giocatore in sé che, padroneggiando sempre meglio la sua Kusabimaru e tutti gli oggetti e le abilità a disposizione, imparerà a trasformarsi in una vera e propria macchina della morte votata allo stile di gioco che più predilige. SEKIRO ci dà la possibilità di combattere i nemici in maniera più rischiosa, caricandoli a testa bassa e facendo un furioso utilizzo del parry, ma anche di convogliare ogni nostro sforzo a diventare un’ombra che si nasconde negli splendidi scenari di gioco senza farsi scoprire, colpendo alle spalle ciascuno dei nemici fino a lasciare il mid-boss isolato e armato unicamente della propria lama.

La meccanica della morte e della resurrezione aggiunge ulteriore profondità al gameplay. Come ben saprete, una volta persa la vita ci verrà data la possibilità di rianimare il Lupo sul campo di battaglia e godere di una seconda possibilità (da qui, la seconda parte del nome del titolo). Tuttavia, perdendo la vita più e più volte il gioco ci punirà progressivamente, perché entrerà in scena la meccanica nota come “Mal del Drago”. Il potere della resurrezione ci verrà infatti donato dal Giovane Erede, che premierà la nostra fedeltà donandoci il suo stesso sangue: ogni qual volta lo sfrutteremo, tuttavia, le persone con le quali verremo a contatto nel gioco contrarranno la suddetta malattia mortale, il che ci impedirà di avanzare nelle quest a loro collegate fino a che non troveremo un modo per curarli. Più persone si ammaleranno, più calerà il valore di percentuale dell’aiuto divino, un dono dal cielo che ci impedirà, se avremo abbastanza fortuna, di perdere metà del denaro e dell’esperienza guadagnata quando verremo sconfitti in battaglia.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

L’esplorazione degli ambienti risulta estremamente importante nel corso di tutto il gioco: certo, esiste una strada da seguire per consentirci di avanzare nella storia principale, ma SEKIRO ci mette davanti a una numerosa serie di strade secondarie ricche di segreti e di elementi che andranno ad approfondire la trama. All’interno di essi troveremo persino oggetti indispensabili come gli strumenti prostetici: si tratta di equipaggiamenti speciali che lo scultore adatterà al nostro braccio meccanico e che ci doneranno nuove e utilissime opzioni per contrastare i nemici in battaglia. Grazie ad essi potremo contare su strumenti come shuriken, fiamme, esplosioni in grado di stordire i nemici e una lancia in grado di perforare le corazze. Questi potranno essere ulteriormente potenziati dallo scultore utilizzando Sen (il denaro di gioco) e speciali oggetti che troveremo in giro per le mappe. Vincendo i duelli con i mid-boss potremo ottenere grani di rosario in grado di potenziare vitalità e postura, mentre i semi di zucca serviranno alla dolce Lady Emma per aumentare gli utilizzi della fiaschetta. I punti esperienza guadagnati potranno invece essere impiegati nell’apprendimento delle abilità suddivise per genere, mentre non esiste un vero e proprio livello del personaggio con relative statistiche, come accadeva ad esempio in DARK SOULS.

Il Lupo perde il braccio, ma non il vizio

Rinunciando alla possibilità di essere giocato in 4K su PlayStation 4 Pro, piattaforma sulla quale ho personalmente testato il titolo, SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE gira in maniera quasi sempre fluida a 60 fotogrammi al secondo, con sporadici rallentamenti e addirittura freeze in determinati frangenti. Il gameplay del gioco punta in maniera incisiva sulla verticalità, differenziandosi in questo modo dalle altre produzioni di Miyazaki: di ritorno da Tenchu, il rampino che ci consentirà di agganciare tetti e sporgenze; tuttavia, a differenza del caro vecchio Rikimaru, il Lupo non potrà decidere di lanciarlo ovunque a proprio piacimento, ma potrà farlo solo ed esclusivamente dove il level design lo consentirà, segnalandocelo con un indicatore che si colorerà di verde nell’istante esatto in cui un determinato punto potrà essere agganciato. Purtroppo capita che le meccaniche del rampino siano spesso imprecise, perché dovremo prestare attenzione a far rientrare l’indicatore nel nostro campo visivo nel punto esatto in cui il gioco ci permette l’aggancio.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

La telecamera, il sistema di targeting assieme ai numerosi bug ereditati da DARK SOULS, sono uno dei maggiori difetti di SEKIRO: dovremo imparare a gestirli al meglio, specie negli spazi ristretti in cui saremo costretti ad affrontare alcune complesse battaglie con numerosi avversari. Se la difficoltà del gioco in sé diverrà sempre meno incisiva con l’accrescere delle abilità del giocatore, alcune imprecisioni nella programmazione riescono a renderlo realmente frustrante: frecce e affondi che attraversano pareti che di norma non dovrebbero, nemici che a volte si bloccano e ci fissano inebetiti fino a che non li colpiamo, fastidiosissimi problemi con le hitbox di protagonista e nemici. Assieme a questi abbiamo scovato glitch meno rilevanti, ma che un po’ vanno a minare la buona fattura del gioco: colpi di grazia effettuati a nemici già morti e che finiscono nel vuoto, corpi già privati di vita che cadono dall’alto quando torniamo indietro nel punto in cui li abbiamo sconfitti e costanti compenetrazioni (anche del nostro shinobi nei tetti, durante l’utilizzo del rampino).

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

Se la colonna sonora ci regalerà momenti memorabili e altrettanti in cui risulterà quasi assente, il doppiaggio italiano è uno degli aspetti che ci ha maggiormente delusi. Diego Baldoin dà la voce al Lupo in maniera pressoché perfetta, così come alcuni NPC e personaggi secondari con una recitazione di tutto rispetto. Tuttavia, ci sono voci che proprio non convincono già partendo dal filmato iniziale, per arrivare a doppiatori che, spesso inespressivi, non si calano per nulla nel proprio ruolo — probabilmente perché, in sala, non avevano idea del contesto in cui dovevamo doppiare. Curiosamente, all’avvio SEKIRO ci avviserà che di default è impostato il doppiaggio giapponese, starà a noi decidere di settare quello italiano dalle impostazioni.

SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

A chi consigliamo SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE?

Ormai lo sanno anche i sassi, SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE non è decisamente un gioco adatto a tutti. L’intento di FromSoftware non era certamente quello di confezionare un prodotto per le masse volto alla semplice narrazione del racconto di uno shinobi, bensì un gioco destinato ai gamer che provano soddisfazione nel diventare sempre più abili e constatare come un ostacolo che inizialmente sembrava insormontabile si rivelerà, dopo numerosi tentativi e diversi approcci strategici, un gioco da ragazzi. Il titolo, sviluppato da FromSoftware e pubblicato da ACTIVISION, è totalmente in italiano, testi e doppiaggio: lo consiglierei a chiunque abbia voglia di dedicargli buona parte del proprio tempo libero, ma terrei decisamente alla larga coloro che cercano un gioco in grado di rilassare e appagare con il minimo sforzo.

In SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE vestirai i panni di un “lupo senza un braccio”, un guerriero sfregiato e caduto in disgrazia, salvato a un passo dalla morte. Il tuo destino è legato a un giovane di nobili origini, discendente di un’antica stirpe: per proteggerlo affronterai numerosi nemici, tra cui lo spietato clan Ashina. Niente ti fermerà nella pericolosa missione per riscattare il tuo onore e liberare il giovane signore, nemmeno la morte stessa. Esplora il Giappone alla fine del 1500, in pieno periodo Sengoku: un’era violenta percorsa da conflitti brutali e in bilico tra la vita e la morte. Affronta straordinari nemici in un mondo oscuro e perverso. Scatena protesi letali e potenti abilità ninja unendo azione furtiva, movimento verticale e combattimenti viscerali in un’avventura sanguinolenta.

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  • Profondo e coinvolgente
  • Capace di stregare con le sue atmosfere
  • Ricco di segreti da scoprire
  • Non è realmente impossibile come dicono…

  • …Ma allo stesso tempo non è un gioco per tutti
  • Svariati problemi con targeting e telecamera
  • Presenta gli stessi, soliti bug dei souls-like
  • Doppiaggio italiano spesso poco incisivo
SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE
4.3

Affina le tue abilità e diventa tu lo shinobi

Mi piace pensare a SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE come una piccola vendetta da parte di Miyazaki nei confronti dei veterani e appassionati dei suoi precedenti progetti. Migliaia di giocatori hanno giocato e rigiocato Bloodborne e DARK SOULS fino a farli sembrare estremamente semplici e trasformarli quasi in prodotti di massa. Con SEKIRO queste leggi vengono stravolte, mettendo i veterani di fronte a un gioco che va scoperto e imparato dalle basi, mantenendo solo alcuni elementi del passato e cambiando quasi del tutto le carte in tavola, mettendoli al pari di qualunque altro giocatore inesperto. Chiunque si avvicini a SEKIRO rimarrà irrimediabilmente affascinato dalle sue atmosfere e dal suo gameplay che mette continuamente alla prova le abilità del giocatore. Il senso di appagamento e soddisfazione che ci pervade ogni qual volta sconfiggiamo un generale o portiamo a termine una boss battle è davvero impagabile. Se non vi piace definirvi casual gamer, pur con pochissimo tempo alla settimana a vostra disposizione da dedicare al vostro hobby preferito, date una possibilità a SHADOWS DIE TWICE e non lasciatevi scoraggiare dalle prime fasi di gioco: il gameplay che inizialmente vi sembrerà brutale si rivelerà presto una naturale estensione del vostro cervello e delle vostre mani. Non sarà il Lupo a diventare un invincibile shinobi, lo sarete voi giocatori.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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