YO-KAI WATCH – Recensione

YO-KAI WATCH

yo-kai-watch-recensione-boxart“Quel giorno nella foresta… fu il giorno in cui tutto cambiò.”

Sarà così che, in un pomeriggio come un altro nel corso delle vacanze estive, il piccolo Nathan Adams cambierà per sempre il modo di vedere il mondo che lo circonda. Alla meticolosa ricerca di insetti rari da catturare per non sfigurare di fronte ai propri amici, Nate si imbatterà in uno strano distributore nei pressi di un antico tempio tradizionale. Dopo avervi inserito una moneta, dal suo interno vedrà fuoriuscire una strana creatura spettrale, che si presenterà dinanzi a lui come Whisper, proclamandosi uno spirito Yo-kai e ringraziandolo con un dono: lo Yo-kai Watch. Grazie a questo strumento il nostro eroe sarà in grado di vedere gli spiriti che condizionano la vita degli esseri umani nella città di Valdoro, di stringere amicizia con loro, di risolvere i misteri e aiutare il prossimo in modi che il giorno precedente non avrebbe potuto neppure immaginare. Sarà all’altezza di questo compito? Fortunatamente non sarà solo dato che, assieme a Whisper, stringerà amicizia con creature speciali tenere e spassose che impareremo presto ad amare, come Jibanyan e Komasan.

Tre anni dopo l’uscita originale in Giappone, Nintendo lancia, assieme a serie animata e gadget di ogni tipo, il franchise di YO-KAI WATCH anche nel caro, vecchio continente. Quello che finalmente mi ritrovo a esaminare oggi è il primissimo titolo della serie sviluppato da LEVEL-5 per Nintendo 3DS, capostipite di una saga di successo che conta già di tre capitoli regolari e diversi spin-off al seguito, una sfida lanciata ai veterani Pokémon accolta con grande entusiasmo dal pubblico giapponese. Tuttavia, nonostante le premesse, YO-KAI WATCH differisce notevolmente dai giochi di Game Freak, pur risultando allo stesso modo profondo e affascinante. Siete pronti a scoprire perché? E, se ve lo steste chiedendo, la risposta è no, non ho imparato il ridicolo balletto reso celebre da Shibata-san e non intendo farlo.

  • Titolo: YO-KAI WATCH
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1-2 (multiplayer locale)
  • Software house: LEVEL-5, Nintendo
  • Sviluppatore: LEVEL-5
  • Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 29 aprile 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Non presenti
  • Note: accompagnato al lancio dalla trasmissione televisiva della serie anime

La nostra storia, quella del povero e bistrattato alter-ego che in Giappone risponde al nome di Amano Keita, inizierà nel bel mezzo di una discussione celolunghistica con i nostri compagni di scuola, che ci mostreranno la loro collezione di insetti rari, bullandosi della nostra inettitudine nel catturarli. Sarà così che decideremo di fargliela pagare, arraffando il retino nella nostra cameretta e dirigendoci al Parco Triangolo per fare incetta di scarabei. Già dalle prime battute sono rimasto piacevolmente colpito dal livello di dettaglio con il quale è stata realizzata l’abitazione del protagonista: una casa su due piani in puro stile giapponese moderno, minuziosamente riprodotta con tanto di genkan dove lasciare le nostre scarpe prima di esplorare il suo interno.

Arrivati al parco saremo chiamati a sperimentare, per prima cosa, il minigioco di cattura degli insetti al quale, successivamente, si aggiungerà anche la pesca. Inutile dire che, per motivi di trama, non riusciremo a cavare letteralmente un ragno dal buco, ragion per cui a Nate verrà in mente di chiedere consiglio al custode della scuola, che gli suggerirà di recarsi sul Monte Selvoscura che, già dal nome, mi sembra il luogo perfetto per apparire sulla prima pagina della cronaca nera di domani. Infatti, di lì a poco, succederà qualcosa di davvero singolare: addentrandosi oltre il tempio, Nate scorgerà un misterioso distributore di Poké Ball gashapon che emetterà una sinistra richiesta di soccorso: “Nutrimi, ora!”. Per nulla intimorito, il nostro piccolo eroe vi inserirà una moneta, grazie alla quale libererà il bizzarro Whisper, il primo Yo-kai con cui faremo conoscenza.

Tentando di divincolarsi dai prolissi racconti della prigionia di quest’ultimo, Nate esordirà pressapoco con un: “Beh, Casper. S’è fatta na certa… torno a catturare i miei insetti”. E lui: “Non preferiresti invece dei deliziosi Yo-kai?”. Sarà così che il lenzuolo fluttuante ci farà dono del pacchianissimo strumento che dà il nome alla più gigantesca gallina dalle uova d’oro capitata fra le mani di LEVEL-5, lo Yo-kai Watch.

Hyakuretsu Nikukyuu!

Grazie alla lente del nostro Yo-kai Watch nuovo di pacca saremo in grado di vedere con i nostri occhi tutti gli spiriti disseminati per la cittadina di Valdoro. Premendo in alto sul d-pad attiveremo la modalità radar, tramite la quale potremo scovare gli Yo-kai nei dintorni, grazie a un indicatore simile a una bussola con tanto di effetto sonoro che ci segnalerà l’approssimarsi delle creature e persino il loro rango. Esaminando angoli di strada, alberi, pali dell’elettricità o laghetti, l’orologio funzionerà quasi nella stessa maniera del retino, ma stavolta dovremo spostare la sua lente in modo da inquadrare e seguire con essa gli spostamenti dello spirito adocchiato, fino a riempire l’apposito indicatore che lo farà palesare di fronte a noi. Se, come accade il più delle volte, lo spirito si rivelerà ostile, deciderà di attaccarci e, se gli faremo una buona impressione, esso ci regalerà la sua medaglia, che ci servirà per richiamarlo in battaglia. Se saremo abbastanza fortunati, tali spiriti sconfitti potranno unirsi ai nostri ranghi e, come nel caso di Pokémon, potremo decidere di assegnare loro dei soprannomi personalizzati, a mio parere utili nel caso di cattura di eventuali doppioni. Tuttavia, uno dei maggiori problemi di questo gioco risiede proprio nel fatto che spesso la cattura di nuovi Yo-kai sarà dettata quasi unicamente dalla fortuna: anche se azzeccheremo la tipologia giusta di cibo, non è detto che lo spirito ci chieda di diventare suoi amici, come anche al contrario, pur non offrendogli nulla da mangiare, a volte succederà l’esatto opposto. Inoltre, l’unica porzione di cibo che potremo lanciare in battaglia in direzione dei nemici si dirigerà automaticamente verso uno a caso degli avversari, spesso non quello a cui eravamo effettivamente interessati. Per avere maggiori probabilità dovremo sfruttare gli esemplari di cibo più costosi per ciascuna categoria, ma non è detto che l’operazione di adescamento vada al 100% a buon fine. Ci ritroveremo, quindi, a spendere la maggior parte dei soldi guadagnati nel corso dell’avventura in vivande da regalare agli Yo-kai nemici, nella speranza di completare la nostra collezione.

Detto ciò, so già cosa vi starete chiedendo: come funzionano le battaglie di YO-KAI WATCH? È presto detto! I nostri spiriti alleati agiranno autonomamente sul campo seguendo una delle quattro strategie (attacco, tecnica, guardia e incanto), ma noi allenatori potremo interagire mediante i quattro comandi posti agli angoli dello schermo inferiore; tramite il pulsante Energimax potremo effettuare un’Energicarica, previo riempimento dell’apposito indicatore: si tratta sostanzialmente di un attacco speciale dalla portata devastante, tanto potente quanto più alto sarà il livello del nostro Yo-kai. Per caricarlo, tuttavia, ci verrà chiesto di interagire in un certo modo sul touchscreen della nostra console, per esempio tracciando un vortice, dei simboli lontanamente simili a degli hiragana o toccando tutte le luci che compaiono sullo schermo. I tre restanti comandi si dividono in Bersaglio, Oggetti e Purifica: mediante il primo potremo puntare uno spillo su uno dei nemici per far sì che tutto il nostro party lo prenda come bersaglio, oppure scoppiare uno degli oggetti che appariranno casualmente sul campo di battaglia all’interno degli Energiglobi; tramite il secondo potremo lanciare del cibo in direzione dei nostri alleati per curarli, oppure verso i nemici per provare ad accattivarci le loro simpatie e sperare che finiscano nella nostra collezione di medaglie; il terzo, infine, servirà a liberare i nostri Yo-kai dagli status alterati, detti Incanto, mediante mini-game simili a quelli dell’Energimax, in cambio di punti esperienza aggiuntivi a fine battaglia. Lo schermo inferiore, inoltre, sarà caratterizzato dalla presenza di una ruota divisa in sei settori, ognuno assegnato a uno Yo-kai specifico; i tre in prima linea saranno quelli che combatteranno mentre gli altri saranno nelle retrovie; potremo utilizzare la ruota stessa per decidere quali mandare in campo, in qualsiasi momento tramite la pressione dei tasti dorsali o semplicemente toccando lo schermo inferiore. Alle battaglie normali, nelle fasi più cruciali della storia, si avvicenderanno le boss battle, contro quelli che vengono indicati con il nome di Mostri Yo-Kai: non potremo certamente convincerli a passare dalla nostra parte, ma ci garantiranno una certa dose di sfida: trovandoci di fronte a questi, spesso giganteschi, nemici, dovremo individuare i loro punti deboli e sperare che il nostro team non batta la fiacca prima dell’esaurimento della loro barra HP.

Sono pratico di spiriti Yo-kai, da pargolo ci giocai, conosco chi ti sta soffocando

Gli oltre 230 Yo-kai presenti nel gioco potranno essere collezionati sotto forma di medaglie e raccolti all’interno di un libro chiamato Medaglium. Tali spiriti sono suddivisi in otto tipologie, dette Tribù: Spaventatutti, Sfuggenti, Audaci, Misteriosi, Oscuri, Generosi, Splendidi e Tosti, ognuna di esse caratterizzata da una speciale predisposizione in statistiche quali attacco, tecniche speciali, difesa, aspetto fisico, incanto e altro ancora; la peculiarità principale, tuttavia, risiede nel fatto che due o tre Yo-kai appartenenti allo stesso gruppo potranno ricevere una serie di benefici se verranno posizionati uno di fianco all’altro sul campo di battaglia. Oltre a questo aspetto dovremo tenere conto anche degli elementi, che influenzeranno nella più classica delle maniere lo svolgersi delle battaglie, fra cui rientrano i classici fuoco, acqua, tuono, terra e così via. Da tenere in conto per creare team sempre più potenti ci saranno anche la personalità e l’equipaggiamento di ciascuno Yo-kai, che influenzeranno il loro stile di combattimento e le loro statistiche. Tali aspetti saranno certamente utili nel corso della nostra avventura, ma anche se vorremo lottare contro un amico in modalità multiplayer locale, l’unica contemplata da questo primo episodio della saga.

Infine, come già anticipato, per catturare o, per meglio dire, per stringere amicizia con gli spiriti, non dovremo far altro che conquistarci la loro fiducia, principalmente azzeccando i giusti manicaretti che possano solleticare il loro palato. Per esempio, Nonno Fame apprezzerà gli Onigiri, la vecchia Rivela sarà ghiotta di Ramen, Jibanyan amerà, ovviamente, il pesce e il tenero Komasan sarà facilmente raggirabile con un bicchiere di latte. In casi più fortunati potremo garantirci la loro medaglia scoppiando uno dei già citati Energiglobi che appariranno nell’arena, ma non sono di certo questi gli unici modi per collezionare sempre più alleati nel Medaglium.

A dettare la nostra routine quotidiana ogni qual volta accenderemo la console ci penserà lo Slot-kai, lo stesso distributore di gashapon che ha segnato l’inizio della nostra avventura. Per un massimo di tre volte al giorno potremo recarci al suo cospetto e, mediante l’utilizzo delle speciali monete Slot-kai che troveremo in giro o tramite i beneamati crediti del Nintendo 3DS acquisibili col contapassi, potremo azionarla e ottenere oggetti più o meno rari e, nel migliore dei casi, nuovi Yo-kai che si uniranno in pianta stabile al nostro esercito. Infine, YO-KAI WATCH sfrutta le funzionalità StreetPass per permetterci di gestire l’Ostello del Viandante: i giocatori che incontreremo appariranno nei vari monolocali sotto forma di spiriti che potranno offrirci regali o attaccarci e, naturalmente, diventare nostri amici. Tra questi, tuttavia, non potranno rientrare quelli più rari, leggendari e di rango più alto.

Infine, ma non meno importante, troviamo le funzionalità di Evoluzione e Fusione degli Yo-kai. Se la prima, conoscendo Pokémon, è abbastanza facile da comprendere, la seconda risulta un tantino più originale. Alcuni degli spiriti, infatti, potranno unirsi fra di loro o con oggetti specifici presso l’apposito Tempio della Retta Via, per dar vita a nuove e più potenti creature; nulla di particolarmente complicato, insomma. Peccato che, a conti fatti, si tratta di possibilità davvero limitate se prendiamo in considerazione la quantità totale di spiriti presenti nel gioco: solamente dodici degli oltre duecento saranno risultato delle fusioni con altri Yo-kai, mentre altri sedici potranno essere ottenuti mediante la fusione con particolari oggetti.

Minna de utaou, Gera Gera Po

Dopo aver parlato di combattimenti e di come collezionare nuovi aiutanti, non mi resta che dirvi ciò che l’attesissimo gioco di ruolo di LEVEL-5 avrà da offrirci per la maggior parte del suo tempo, ovvero le fasi esplorative e il susseguirsi di incarichi di trama e subquest. Esattamente come la serie animata attualmente in onda su Cartoon Network, anche il gioco di YO-KAI WATCH sarà suddiviso in episodi, con tanto di Continua alla fine di ciascuno. Nel corso di questi episodi avremo degli incarichi più o meno importanti da portare a termine, come reclutare Jibanyan in modo che possa aiutarci a scacciare uno Yo-kai particolarmente forte, recuperare dei documenti e portarli a nostro padre prima dell’inizio della riunione, oppure recuperare la fede nuziale della madre del nostro amico Sandrone (ovvero il sosia, in versione anime, di Genny il Bello di Gomorra). Tali obiettivi ci verranno costantemente segnalati sia sullo schermo principale che sulla mappa dello schermo inferiore, con tanto di freccia che ci indicherà dove andare; ciò risulterà particolarmente utile, specie per i principianti del genere RPG e per i giocatori di più tenera età.

A questi obiettivi, che ci serviranno a proseguire negli undici capitoli di storia principale, si alterneranno le missioni secondarie, suddivise in incarichi e favori, e questi ultimi, a differenza degli altri, potranno essere ripetuti più volte, fino all’esaurimento delle richieste di ciascun NPC. Tali attività ci premieranno con oggetti, denaro e, soprattutto, con una notevole quantità di punti esperienza ma, a differenza degli obiettivi di storia, spesso si riveleranno particolarmente ostici da portare a termine e dispendiosi in termini di tempo a causa di una cattiva gestione che ci impedirà di impostarli come obiettivi principali fino al loro completamento, costringendoci a girare a casaccio fino a che non troveremo gli appositi segnalini sulla mappa, augurandoci che siano proprio ciò che staremo cercando.

Girovagando per Valdoro e dintorni, dapprima a piedi e poi a bordo della classica bicicletta, potremo imbatterci in varie strutture, fra cui i classici negozi, il tempio in cui fondere e far evolvere i nostri spiriti, l’orologiaio che ci tornerà utile a far salire di rango il nostro magico alleato (obbligatorio ai fini di trama e per oltrepassare i cosiddetti Varcològi) nonché veri e propri dungeon. C’è da dire che la città esplorabile (sia di giorno che di notte, con le doverose variazioni) sarà particolarmente vasta e verosimile, ricca di dettagli e di piccole chicche come l’attraversamento pedonale (a cui dovremo prestare particolare attenzione se non vorremo… ehm… finire male) o il cambio di abbigliamento del nostro avatar in caso di pioggia.

Di tanto in tanto ci capiterà di imbatterci in vicoli o ambienti nascosti, all’interno dei quali troveremo nemici più potenti e oggetti particolarmente utili e, spesso e volentieri, saremo chiamati ad attraversarli per acchiappare Yo-kai più forti o affrontare gli avversari richiesti per aumentare il rango del nostro orologio. Tuttavia, la trovata più interessante di LEVEL-5 per questo titolo risponde al nome di Terrore Onirico. In maniera del tutto casuale, infatti, un gigantesco e spaventoso Yo-kai ci catapulterà in una dimensione alternativa, apparentemente simile al mondo reale. Al suo interno dovremo fuggire a gambe levate senza farci scoprire dai suoi sottoposti, pena l’inseguimento spietato che finirà, inizialmente, con un combattimento a senso unico che ci porterà dritti alla schermata di Game Over (si fa per dire, dato che ci risveglieremo nel nostro placido letto). Scappando, con un po’ di fortuna, potremo imbatterci in scrigni che contengono oggetti decisamente più rari del solito, ma è chiaro che, fermandoci a raccoglierli, ci ritroveremo alla mercé dei nemici e, se il furioso gigante finirà per acchiapparci, dovremo rinunciare anche ai preziosi loot recuperati. Il tutto terminerà non appena riusciremo a varcare la soglia dell’uscita e tornare nel mondo reale.

Tra le funzioni secondarie, potremo inoltre combattere il crimine catturando gli Yo-criminali per ottenere frammenti di password da scambiare con i nostri amici per acquisire oggetti bonus presso l’ufficio postale, nonché la modalità Fotocamera Yo-kai, le cui funzioni torneranno utili al medesimo scopo.

I’m afraid it’s been… three years

Come nel caso di titoli del calibro di Yakuza 5, sono ben tre i lunghi anni che separano l’uscita in Giappone di YO-KAI WATCH da quella nostrana. Su una console come Nintendo 3DS si nota certamente meno e, nonostante l’incredibile cura nel dettaglio posta dai programmatori di LEVEL-5 in ambientazioni, personaggi e cutscene, non posso fare a meno di notare alcuni problemi dovuti all’età come sporadici cali di frame rate, modelli poligonali di personaggi, veicoli di contorno e spiriti un po’ troppo spigolosi, un esempio lampante è il gigantesco Oni che ci darà la caccia nelle fasi Terrore Onirico, che sembrerà spuntato fuori da un gioco della scorsa generazione portatile della casa di Kyoto. Nonostante ciò, ci troviamo indubbiamente di fronte a un ottimo lavoro di localizzazione, dato che persino le texture che rivestono gli edifici presentano testi tradotti nella nostra lingua, sebbene ci sia qualche parola da spendere proprio per l’adattamento, di cui vi parlerò un paragrafo più avanti. La spettrale ma allo stesso tempo spensierata e orecchiabilissima colonna sonora originale, il buon doppiaggio italiano ed effetti sonori (tipo quello del semaforo) che faranno rimpiangere l’eventuale vostro soggiorno nel paese del Sol Levante, contribuiscono ulteriormente a impreziosire un prodotto che sarà capace di tenervi incollati ai doppi schermi della vostra handheld per tante, tante ore. Un plauso va fatto anche ai simpatici intermezzi realizzati in tradizionale animazione 2D (la stessa della serie televisiva) con i quali verremo premiati ogni qual volta porteremo a termine una quest secondaria, che non mancheranno di strapparci qualche risata; lo stesso, purtroppo, non posso dire delle squallidissime canzoncine che accompagnano la cattura degli Yo-kai nella modalità fotocamera, che daranno un significato tutto nuovo alla parola imbarazzo.

Cosa chiede a San Gennaro?

Nel caso di questo primo YO-KAI WATCH è doveroso spendere alcune parole per il lavoro di adattamento svolto dalla divisione italiana di Nintendo in collaborazione con VIZ Media, che si è occupata di portare la serie televisiva dalle nostre parti. Come già anticipato nella mia anteprima, una delle cose che più risaltano già dai primi minuti di gioco è il doppiaggio in lingua italiana, decisamente ben realizzato se messo a paragone con molti altri titoli giunti dalle nostre parti. Le voci degli Yo-kai e dei protagonisti risultano il più delle volte azzeccate (anche se la recitazione giapponese di Whisper è totalmente diversa dalla nostra), a differenza dell’orrendo tema di apertura americano e degli già citati obrobri sonori che saremo chiamati a sentire ogni qual volta scatteremo foto con l’apposita modalità aggiuntiva, che non sarà comunque obbligatorio affrontare. Tuttavia, la parte più importante riguarda sicuramente i testi. Se, come già citato, tutte le insegne degli edifici e le texture degli ambienti presenteranno testi tradotti nella nostra lingua, persino i nomi delle ambientazioni, dei negozi e, naturalmente, dei personaggi, sono stati adattati per risultare di più facile comprensione anche per i giovanissimi. Sakura New Town, come già menzionato, diventa quindi Valdoro, mentre i nostri fidati amici risponderanno ai nomi di Pier (Kanchi) e Sandrone (Kuma). Per quanto concerne gli Yo-kai, molti di essi sono stati ribattezzati in modo che il nome italiano ne rispecchi il più da vicino possibile la caratterizzazione, mentre altri, alcuni per motivi legati al merchandise e alcuni senza apparenti ragioni, conservano ancora la loro natura giapponese. Se termini come matsutake sono stati localizzati senza tener conto di alcun legame con l’originale, altri come tsuchinoko sono rimasti tali. Ci troviamo, quindi, di fronte a un adattamento che mischia un po’ di termini italiani e giapponesi, con quel pizzico di americano e una valuta di gioco che ha assunto le sembianze dei nostri euro, con la quale potremo tranquillamente recarci nel più classico dei conbini nipponici a fare incetta di ramen e onigiri. Personalmente, avrei preferito un adattamento più consono alla controparte giapponese, ma c’era da aspettarsi che il preventivo arrivo negli Stati Uniti avrebbe in gran parte influenzato quello nostrano perché principalmente indirizzato a un pubblico di bambini. Peccato che il tutto lascerà sicuramente un po’ di amaro in bocca a coloro che sono alla ricerca di una certa coerenza sotto questo aspetto.

A chi consigliamo YO-KAI WATCH?

Sono pronto a scommettere che i giocatori interessati a questa nuova saga si dividono principalmente in due categorie: gli appassionati di giochi di ruolo progettati sulla falsariga di Pokémon e tutti quelli già pienamente consci di ciò che li aspetta trovandosi di fronte a un titolo LEVEL-5, reduci esempi come Inazuma Eleven, Fantasy Life e Ni no Kuni. Di certo consiglierei YO-KAI WATCH a entrambe le categorie, tuttavia con qualche riserva: gli allenatori di Pokémon più incalliti potrebbero non trovare soddisfacenti le meccaniche di farming e la quasi totale assenza di un comparto competitivo, limitato al solo multigiocatore in locale. Quelli che invece amano i giochi di ruolo giapponesi e non disdegnano il lavoro svolto da LEVEL-5 in questi ultimi anni si troveranno perfettamente a proprio agio, divertendosi con meccaniche di reclutamento che ci spingono ad armarci di carta e penna per appuntare tutti i cibi preferiti di ciascuna creatura presente nel gioco.

  • Genuinamente divertente e appassionante
  • Ottima caratterizzazione degli Yo-kai
  • Apprezzabile cura nei dettagli
  • 3D stereoscopico sfruttato a dovere
  • Buon doppiaggio e localizzazione in lingua italiana…

  • …che, tuttavia, potrebbero far storcere il naso a qualcuno
  • Gestione delle quest secondarie non proprio ottimale
  • Molti degli Yo-kai sono solo varianti di colore
  • Meccaniche di cattura dettate un po’ dal caso
  • Il tremendo tema di apertura americano
YO-KAI WATCH
4.5

Un ottimo esordio italiano per Jibanyan e compagni

Ed eccomi qui, finalmente, a tirare le somme per uno dei titoli per Nintendo 3DS su cui più aspettavo di mettere le mani in questi anni, dopo averne seguito le vicissitudini che l’hanno portato al successo nel paese del Sol Levante. Dovendo giudicare YO-KAI WATCH mi trovo davanti a un gioco di ruolo palesemente indirizzato a un pubblico di giovanissimi, ma che ha in serbo molte ore di divertimento anche per i più grandicelli. Fra meno di dieci giorni anche i giocatori italiani potranno partire alla ricerca degli spiriti della mitologia giapponese calandosi nei panni di Nate o della controparte femminile Katie per viverne in prima persona le vicende, cimentarsi in decine e decine di subquest che vedranno per protagonisti innumerevoli Yo-kai e formare un team sempre più potente, potendo scegliere fra oltre duecento creature (quasi tutte) differenti. Sull’altro piatto della bilancia, tuttavia, troviamo l’assenza di una modalità online e un comparto tecnico un po’ datato, a causa soprattutto del suo tardivo arrivo nel nostro paese. Si tratta di elementi, tuttavia, che non andranno a minare molto l’esperienza single player che LEVEL-5 si è prefissata come obiettivo principale di questo capitolo di esordio, afflitta unicamente da meccaniche di cattura un po’ troppo incerte. Speriamo solo di non dover attendere troppo tempo per mettere le mani sul secondo episodio.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.