KINGDOM HEARTS: Unchained χ – Le impressioni di un profano della serie

KINGDOM HEARTS Union χ

Chi mi conosce bene lo sa: non sono mai stato un grande fan di KINGDOM HEARTS, purtroppo non sono mai riuscito a farmelo piacere. Sicuramente il sistema di combattimento, per me noioso fino alla morte, detiene il primato delle cause per cui le avventura di Sora e company non mi hanno mai appassionato, fatta eccezione per quel KINGDOM HEARTS 358/2; non ci capii assolutamente nulla della trama, ci giocavo sdraiato a letto e mi addormentavo, ma nonostante tutto non riuscii a staccarmici, fino alla fine.

Un plauso a mamma SQUARE per questo capitolo secondario, ma mai più il mio portafoglio si è svuotato per combattere gli heartless.

Arriviamo quindi ad oggi, a poche ore dal rilascio ufficiale in Europa di questo KINGDOM HEARTS: Unchained χ (che, vengo a scoprire, essere già disponibile in Giappone come browser game, e già mi prude il naso); scopro che si tratta di un free-to-play per dispositivi mobile e ancor di più so che dovrei lasciare stare. Ma poi mi riecheggiano in testa le voci di amici, parenti, sconosciuti, divinità che mi incitano a dare al brand un’altra possibilità, e poi, dicono, è uno JRPG e tu li adori. Vero, amo qualsiasi cosa appartenga a questo genere, e questo risulta spesso la mia più grande rovina.

This is where your journey begins

Accompagnato dal mio fedele Huawei, decido quindi di metterlo in download, sempre più riluttante e in paranoia, soprattutto per quella maledetta scritta: “free-to-play con acquisti in-app”. Ma mi faccio coraggio e arrivo fino alla fine, l’icona compare, tappo e spero.

KINGDOM HEARTS: Unchained χ

Parte una breve introduzione narrativa (che non posso skippare, mannaggia a chi so io), alla fine delle quale mi ritrovo alla “creazione” del personaggio; forse dire creazione è un po’ esagerato, direi più che altro una piccola personalizzazione, partendo da set abbastanza di ridotto di modifiche, come vestito, guanti, stile degli occhi, stile di capelli e colore dei rispettivi e della pelle. Scelgo il nome e il mio alter-ego è pronto.

Dopodiché vengo chiamato a scegliere a quale delle cinque compagnie appartenere, che all’interno del gioco viene tradotto in “verrai aiutato solo da quelli della tua stessa squadra”; ottimo per chi gioca con gli amici, rende molto più facile e veloce l’interazione tra i giocatori. Ma io sono una persona sola e quindi scelgo in base ai colori degli stemmi e all’animale raffigurante.

KINGDOM HEARTS: Unchained χ

Your friends will become your power

“Finalmente” parte il tutorial e noto già le prime differenze con i classici capitoli della serie, ma anche con i classici JRPG: niente abilità, magie oppure oggetti, ma neanche combattimenti a turni che, nella mia ignoranza, tanto speravo di scoprire. Mi accorgo quindi di trovarmi davanti a un sistema che sta a metà fra i due citati prima. Il concept di gioco è di per sé molto semplice: ci saremo noi, con il nostro personaggio, affiancati da alcune medaglie (3 all’inizio, fino ad un massimo di 5) che saranno utilizzate per attaccare gli heartless. Ogni tap o, passatemi il termine, “swippata” (tap = attacco a singolo, swipe = attacco a tutti) permette di eseguire un attacco utilizzando una medaglia, la quale viene poi messa in coda per lasciare spazio a quella successiva, e così via fino a esaurirle. Una volta terminate comincia il turno del nemico, singolo o rappresentato da un gruppo di heartless differenti. Ci attaccheranno comunque uno per volta finché tutti non avranno eseguito un attacco; a questo punto il turno passerà ancora a noi e così via.

Ammetto che da un certo punto di vista ho apprezzato questa meccanica, soprattutto una volta scoperto che ogni medaglia (oltre che a raffigurare uno dei personaggi presenti all’interno dei capitoli della serie) possiede un valore di forza e un attributo particolare, Power, Speed o Magic. Questi, funzionano secondo il seguente principio: Power batte Speed, Speed batte Magic e Magic batte Power. Un sistema alla carta-sasso-forbice che in generale funziona. Good Job.

KINGDOM HEARTS: Unchained χ

Una volta preso pieno possesso del gioco (maledetti tutorial che ti fregano per ore), decido di farmi un paio di giri all’interno del menu principale e chiaramente la prima voce che voglio visitare è “Shop”, giusto per capire quanto gli acquisti in-app influenzino l’esperienza. Con sorpresa scopro che i soldi reali possono essere cambiati in una valuta con la quale acquistare solo dei costumi particolari (come quello di Sora o di altri personaggi delle serie); vero è che anche questa valuta può essere acquisita in-game semplicemente giocando, ma ovviamente con la classica lentezza che contraddistingue questo tipi di giochi.

Il collezionista di medaglie

Passato diverso tempo nel primo mondo di gioco, quello dei Nani di Biancaneve, comincia ad assalirmi la classica noia da ripetitività, che in effetti mi aspettavo. Il fatto è che il gameplay si svolge tutto seguendo quattro semplici passaggi:

  • Scegli la medaglia di un tuo amico da portare con te;
  • Combatti con tutti gli heartless presenti nel livello;
  • Raccogli gli oggetti presenti nei vari stage;
  • Arriva all’ultimo scontro, che generalmente ci mette davanti a un heartless gigante o qualche gruppo un po’ più forte del normale.

Guadagneremo EXP, saliremo di livello e più avanti nel gioco sbloccheremo anche nuovi slot per le medaglie e potenziamenti per il keyblade; tutte cose molto belle, che chiaramente offrono al giocatore quel minimo di impronta RPG. Apprezzo davvero tanto queste meccaniche, peccato solo che l’eccessiva ripetitività (e lentezza man mano che si prosegue) non mi spingano ad andare molto avanti.

In tutto ciò, non posso però non citare la funzione che più di tutte ho apprezzato: collezionare medaglie. Sì, sono uno schifoso collezionista e ho bisogno di avere tutte le carte, idol, mostri e chi più ne ha più ne metta presenti in qualsiasi gioco mobile. Proprio come accade in Love Live! School idol festival infatti, anche in questo KINGDOM HEARTS: Unchained χ avremo la possibilità di ottenere nuove medaglie sempre più forti e rare, spaziando da Topolino a Paperino, da Hercules a Simba. Insomma, ce ne sono davvero una miriade, 255 in totale; decisamente un bel numero che da solo basterebbe a costringermi a continuare a giocare.

KINGDOM HEARTS: Unchained χ

Purtroppo però non basta e verso la fine del primo mondo ho deciso di abbandonare la mia avventura.

Ci tengo però ad essere chiaro: KINGDOM HEARTS: Unchained χ non è assolutamente un brutto gioco, è realizzato bene e sono sicuro che per tutti i fan della saga sarà un must have da giocare assolutamente, soprattutto per la trama, che pone questo titolo come il primo in assoluto in ordine cronologico. Diverte per le prime ore di gioco e quel poco di ruolismo dona all’esperienza una certa dinamicità, che unita alla collezione delle medaglie, può spingere diversi giocatori a proseguire anche solo per raggiungere il livello massimo o avere più medaglie possibili.

Per quel che mi riguarda, continuerò a tenermi lontano ancora per un bel po’ da ulteriori capitoli del brand… ma giusto il tempo di trovare altre due o tre medaglie che mi mancano, e poi smetto, promesso.

Come ottenere questo gioco?

KINGDOM HEARTS: Unchained χ è disponibile in Europa su dispositivi iOS e Android dal 16 giugno 2016. È possibile scaricarlo gratuitamente ed è supportato da acquisti in-app.

Il suo secondo tatuaggio è il simbolo di Fox Hound, il che dimostra quanto sia malato di Metal Gear. Amante degli JRPG, ha speso lo stipendio di un mese in fazzolettini dopo l'annuncio del remake di FFVII.