Tales of Hearts R – Recensione

BANDAI NAMCO Games ci regala un nuovo capitolo della saga di Tales of, il primo ad approdare in Europa su PlayStation Vita: Tales of Hearts R.

tales of hearts r recensione cover

tales-of-hearts-r-recensione-boxartKor Meteor è un giovane nato e cresciuto in un piccolo villaggio sul mare, che non ha mai varcato i confini delle sue quattro mura e che affina quotidianamente le proprie abilità in combattimento sotto la costante tutela di suo nonno Sydan. Un bel giorno egli deciderà di affidargli la sua arma speciale, il Soma, dopo esser stato battuto in duello dal nipote per la prima volta. Questo Soma permetterà a Kor di manifestare il proprio Spiria sottoforma di spada che, una volta padroneggiata, gli conferirà la forza necessaria a proteggere sé stesso e le persone a lui care.

Kor si ritroverà presto a dover fare la guardia alla propria abitazione in assenza del nonno, partito per il villaggio vicino dopo aver ricevuto una richiesta di aiuto. L’attenzione del ragazzo verrà catturata da una giovane fanciulla priva di sensi sulla spiaggia che, una volta rinvenuta, si presenterà come Kohaku Hearts e chiederà al giovane proprio del leggendario Somatico Sydan. Kohaku è in cerca di suo fratello Hisui, nonché di un Soma che possa aiutarli a contrastare la misteriosa strega che si trova sulle loro tracce. Irrimediabilmente attratto dalla ragazza, Kor brandirà la sua spada per condurla, assieme al litigioso fratello, verso il secondo artefatto posseduto dal nonno.

Originariamente uscito nel 2008 in Giappone su Nintendo DS, Tales of Hearts è l’undicesimo videogioco a fregiarsi del titolo di capitolo principale della saga. La versione giunta in Europa quest’anno, richiesta a gran voce dai fan oltreoceano — anche italiani — è un remake per PlayStation Vita uscito lo scorso 2013 in Giappone, intitolato Tales of Hearts R (la cui lettera finale è sinonimo di Re-imagination). Rispetto alla versione originale per la portatile di casa Nintendo, Hearts R può vantare di una veste grafica completamente rivisitata, cutscene animate realizzate da Production I.G., un doppiaggio completo per la trama principale, nuovi personaggi e nuove caratteristiche per il battle system.

  • Titolo: Tales of Hearts R
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Games
  • Sviluppatore: NAMCO Tales Studios, 7th Chord
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 14 novembre 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: costumi aggiuntivi a pagamento
  • Note: disponibile una Day One Soma Link Edition che contiene sei costumi alternativi
Non vorrei essere scontato, ma io un paio di idee ce le avrei...

Non vorrei essere scontato, ma io un paio di idee ce le avrei…

Arrivato a destinazione e preso possesso di un secondo Soma, il party di tre protagonisti subirà, suo malgrado, un feroce attacco da parte della già citata strega, che prenderà di mira lo Spiria di Kohaku, essenza della sua anima e delle sue emozioni. Dopo averla riportata a casa assieme a suo nonno, Kor e Hisui si accorgeranno che la povera ragazza è vittima della patologia nota come despiria. Il neo-Somatico deciderà di utilizzare quindi la tecnica del Legame Spirico, esplorando il Dedalo Spirico all’interno di Kohaku per purificarne il nucleo e riportare tutto alla normalità.

Tuttavia, non tutto andrà come previsto dallo sprovveduto eroe, e il gruppo si ritroverà ad affrontare un viaggio che ha come scopo quello di rimediare al fatale errore da lui commesso.

La forza delle emozioni

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-10Come in ogni JRPG che si rispetti, anche Tales of Hearts R ci metterà davanti a una serie di vocaboli e relative meccaniche con cui dovremo familiarizzare nel corso del gioco. Kor Meteor (Shing Meteoryte, nell’originario idioma nipponico) è un esuberante sedicenne che vive assieme al nonno Sydan (Zeks Meteoryte, in giapponese), che lo addestra quotidianamente per trasformarlo in un esperto Somatico, ovvero coloro che padroneggiano le armi speciali denominate Soma, in grado di controllare il proprio Spiria. Non preoccupatevi, sono conscio del fatto che non abbiate capito buona parte di ciò che vi ho appena spiegato; vi basti sapere che, come già narrato nell’introduzione, il giovane Kor erediterà presto l’arma del nonno, che si materializzerà, plasmata dai suoi sentimenti, in una spada lucente; come più volte ribadito dal vecchio, chiunque intenda padroneggiare un’arma di questo calibro deve saper controllare alla perfezione il proprio Spiria, senza cedere a forti emozioni quali collera, odio o amore.

Eccoci. Friendzone già dopo i primi minuti di gioco.

Eccoci. Friendzone già dopo i primi minuti di gioco.

Presto vi renderete conto di quanto Kor sia bizzarro ma poco sveglio, dato che a volte si fermerà a chiacchierare da solo, ad assumere pose eroiche, a comporre brevi poemi e persino ad autocompiacersene facendosi degli imbarazzanti complimenti. Nonostante ciò, si rivelerà presto un ottimo personaggio principale, spiritoso e mosso da buoni sentimenti quali coraggio e nobiltà d’animo. Di questi avrà subito modo di dare prova, a causa dei tragici eventi di cui si ritroverà protagonista di lì a breve cadendo, tuttavia, vittima dei fondati timori del nonno: a causa dell’inesperienza e della sua giovane età, si lascerà sopraffare dalle forti emozioni a cui Sydan gli aveva raccomandato di stare attento, causando problemi a cui poi dovrà porre rimedio avanzando nella storia.

Animali da Soma

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-08L’infrangersi dello schermo durante l’esplorazione è (quasi sempre) il segnale che contraddistingue l’inizio di una battaglia nell’universo di Tales of. Se, come me, siete reduci dai due Tales of Xillia, vi renderete subito conto di come i developer di NAMCO abbiano deciso di utilizzare il classico sistema di incontri casuali à la FINAL FANTASY al posto di mostrare, come ormai consuetudine per la saga, i nemici sulla mappa. Tuttavia, si trattera probabilmente dell’unico elemento che lascerà spiazzati i fan dato che, in linea di massima, il battle system in tempo reale si paleserà in linea con la maggior parte dei precedenti episodi. Con un massimo di quattro guerrieri sul campo, potremo muoverci in linea retta, schivare colpi o saltare tramite la croce direzionale, oppure spostarci liberamente in qualsiasi direzione tramite l’analogico sinistro. Potremo eseguire normali attacchi e concatenarli, secondo le possibilità mostrate dal contatore tecniche, tramite la pressione del tasto croce, parare o contrattaccare col giusto tempismo mediante il tasto quadrato, oppure utilizzare le Arti (Somatiche o Volitive) a nostra disposizione con il tasto cerchio o l’analogico destro; la barra posizionata sulla sinistra, invece, servirà, una volta riempita, ad attivare l’Impulso Spiria, che incrementerà momentaneamente le statistiche di attacco e difesa, il lancio istantaneo delle Arti Volitive e ulteriori bonus.

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-04Una volta che avremo la possibilità di ospitare altri membri all’interno del party, oltre al protagonista, ci verranno spiegate quali saranno le nostre possibilità. Mentre Kor (o chi decideremo sarà il leader della squadra) sarà l’unico personaggio che controlleremo direttamente, gli altri guerrieri, come consuetudine per la saga, agiranno autonomamente, ma avremo la possibilità di impartire ordini strategici secondo le nostre preferenze, acquistandone addirittura di aggiuntivi negli appositi negozi in-game. Combattendo assieme, oppure assistendo a eventi o skit che implicano interazioni fra loro, i personaggi svilupperanno un Legame Soma: con l’accrescere del legame fra personaggi, gli stessi saranno in grado di utilizzare le abilità già imparate dai compagni, a patto di avere abbastanza Punti Abilità per attivarle dall’apposito menu. Tra le novità di questo capitolo per PS Vita, troviamo l’opportunità di sfruttare il touchscreen della console per impostare dei comandi veloci utili a far eseguire ai membri del party determinate Arti, toccando o facendo scorrere il dito sull’avatar di ciascuno di essi: molto utile, per esempio, impostare magie curative al tocco, da invocare nelle situazioni di emergenza. Avanzando nel gioco sarà possibile sbloccare funzioni avanzate per le fasi di combattimento: tra queste troviamo la cosiddetta Caccia vincolata, che ci permetterà di concatenare attacchi rendendo inerme il nemico, teletrasportandoci alle spalle di esso e, nel migliore dei casi, eseguire un attacco di sfondamento combinato con uno dei nostri alleati.

Ecco... ehm...

Ecco… ehm…

Al termine di ciascuna battaglia verremo ricompensati con gli immancabili punti esperienza e Gald, la moneta di gioco, ma anche con punti relativi al grado che, chi conosce la saga di Tales of, sa quanto possano essere utili a partire dalla seconda partita, per ottenere bonus aggiuntivi. Talvolta, all’inizio di determinate battaglie, verremo sfidati a compiere alcune prodezze per ottenere ulteriori bonus al termine delle stesse: moltiplicatori di esperienza o di denaro, un ripristino parziale dei punti vita o dei punti tecnica, oppure una quantità maggiore di punti per il nostro grado. Per ottenere tali bonus dovremo, per esempio, portare a termine la battaglia entro un certo numero di secondi, concatenare una certa quantità di attacchi, o vincere senza subire danni. Al termine dei combattimenti potremo persino decidere di utilizzare uno dei comandi rapidi preimpostati per l’esecuzione di ricette, per preparare gli immancabili pranzetti che serviranno a ottenere bonus per ciascun personaggio del party.

Il fiore delle virtù

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-06Lo sviluppo del personaggio sarà legato al Soma, l’arma speciale di cui ciascuno degli eroi del nostro party sarà dotato, a partire dall’impulsivo Kor. Avanzando di livello, tramite le battaglie, ci verranno conferiti PSS (Punti di Sviluppo Soma), che saremo chiamati a ripartire in ognuna delle cinque statistiche a disposizione che, nella schermata di selezione, andranno a comporre i petali di un fiore: tempra, grinta, convinzione, resistenza, nonché l’ultimo attributo, univoco per ogni personaggio. Tramite la crescita del Soma ci verranno messe a disposizione nuove Abilità e nuove Arti, attivabili dalle apposite voci di menu e, chiaramente, una crescita in termini di statistiche. Con l’aumentare di livello anche il Soma stesso potrà evolversi, assumendo nuove forme e diventando più potente, mantenendo però la possibilità di essere equipaggiato in ciascuna delle precedenti incarnazioni. Il level cap del Soma impedirà in qualche modo ai giocatori di salire troppo di livello guadagnando esperienza, bloccandosi ogni qual volta verrà raggiunto un limite che richiederà l’avanzamento nella storia per essere superato.

Credetemi, non è come sembra. Purtroppo.

Credetemi, non è come sembra. Purtroppo.

Se, ipoteticamente, tale sviluppo possa risultare fuorviante per i giocatori alle prime armi, all’interno del menu è disponibile un esaustivo tutorial per ciascuna delle suddette funzioni, nonché la già collaudata possibilità per i principianti di accrescere automaticamente le statistiche mediante la pressione di un solo tasto. Sviluppo del personaggio, avanzamento della storia ed equipaggiamenti saranno inoltre legati a doppio filo: con la progressione all’interno della trama principale, con la visione delle divertentissime skit e con il raggiungimento di determinati obiettivi, infatti, ci verranno assegnati nuovi Titoli, che potranno essere equipaggiati come un comune pezzo di equipaggiamento, andando a incrementare ulteriormente le statistiche. Starà a noi decidere di quale titolo equipaggiare ciascun personaggio in quel determinato momento, perché non tutti serviranno a incrementare le medesime caratteristiche.

Viaggio al centro dello Spiria

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-12Le sessioni esplorative di Hearts R avverranno nelle già note location cittadine, extraurbane e negli onnipresenti dungeon, come in ogni RPG giapponese che si rispetti e, contrariamente da quanto provato in Tales of Xillia, vedremo il ritorno della classica world map, in cui potremo vagare liberamente (o meglio, secondo i limiti delle possibilità di spostamento offerte in quel dato momento dalla trama) e vagare alla ricerca di nuove location e tesori nascosti, incappando però irrimediabilmente in antiquati e fastidiosissimi incontri casuali con i comuni nemici. Tra i tesori nascosti in giro per il mondo, avremo modo di imbatterci spesso in uno dei Gettoni Namco: settantasei in tutto, andranno consegnate all’apposito NPC situato in ogni città per ricevere, di tanto in tanto, ricompense più o meno sfarzose, come pezzi di equipaggiamento o decorazioni che andranno a modificare, spesso in maniera alquanto fuori le righe, l’aspetto fisico del personaggio.

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-01Caratteristica di questo undicesimo Tales of è la presenza dello Spiria, una rappresentazione di anima ed emozioni che si trova all’interno di ciascun individuo che popola questo mondo. La peculiarità dei Somatici, i possessori di Soma, è quella di poter effettuare un Legame Spirico e materializzarsi all’interno del Dedalo Spirico. Questa procedura viene effettuata ogni qual volta i nostri eroi si imbatteranno in persone affette da Despiria, una patologia che compromette lo Spiria e che può essere guarita solo attraverso la purificazione del Nucleo Spirico. I Dedali non sono altro che dungeon dai paesaggi onirici meravigliosamente dipinti con colori pastello e forme cristallizzate, veri e propri dungeon abitati da creature chiamate Xerom, le stesse che si nutrono di sogni all’interno della fiaba della Bella Addormentata, un racconto con cui spesso ci ritroveremo ad avere a che fare all’interno del gioco. Purtroppo, tali dungeon, sebbene mai troppo lunghi, saranno abbastanza ripetitivi e generalmente tutti uguali tra loro: non avrebbe di certo guastato una maggiore varietà in termini di caratterizzazione visiva per ciascuno di essi.

Tales of the Sleeping Beauty

Dove ho messo le salse?

“Dove ho messo le salse?”

Come già accennato a inizio recensione, Tales of Hearts R è un porting/remake di un titolo uscito su Nintendo DS nel 2008, ma nonostante il suo remake per PlayStation Vita, in patria, sia abbastanza recente, è caratterizzato da un comparto tecnico un tantino datato, specie per quanto riguarda gli ambienti che, nonostante le bellissime texture e i colori meravigliosamente accesi, risultano spesso piatti e privi delle giuste ombreggiature. I modelli poligonali dei personaggi d’altro canto sono ben curati ed espressivi, ma talvolta le stesse espressioni facciali lasciano un po’ a desiderare, risultando poco naturali. Di buono, però, abbiamo la grafica dei menu e le finestre di dialogo, che risultano godibili e di facile consultazione. I disegni di Mutsumi Inomata sono, come sempre, di pregevole fattura, ma gli artwork dei personaggi appaiono alquanto piatti se paragonati a quelli degli altri giochi della saga, e spesso gli stessi sembrano inspiegabilmente caratterizzati in maniera appariscente se paragonati al loro contesto originario: perché Kor, abitante di un piccolo villaggio di pescatori, è vestito in questa maniera bizzarra? Un ulteriore difetto lo possiamo riscontrare nei filmati in stile anime che, se presenti anche nell’edizione DS, sono riconoscibili dal taglio in 4:3 (filmato introduttivo compreso), mentre se inediti per la versione PS Vita, sono caratterizzati da un più calzante 16:9. Una scelta, a mio parere, alquanto strana: perché non uniformare, o addirittura ricreare, i vecchi filmati?

tales-of-hearts-r-recensione-schermata-02Per quanto concerne il comparto audio, musiche, voci ed effetti sonori svolgono ottimamente il proprio ruolo. La colonna sonora di Motoi Sakuraba, sebbene priva della versione cantata dai DEEN del tema di apertura, Eien no Ashita, svolge ottimamente il suo ruolo, mentre l’ottimo doppiaggio giapponese, l’unico presente nella versione occidentale, verrà tradito da sottotitoli certamente ottimi, ma non sempre estremamente fedeli al parlato, a causa soprattutto dei diversi nomi adottati per buona parte dei protagonisti (ma potreste benissimo non accorgervene, a meno che non mastichiate un po’ di giapponese).

A chi consigliamo Tales of Hearts R?

La saga di Tales of può ormai contare su una grossa fetta di fan anche nel nostro paese, specie da quanto BANDAI NAMCO Games ha deciso di localizzare e offrire una maggiore visibilità in termini promozionali a ciascun titolo della serie in uscita, a partire dal primo Tales of Xillia. Gli estimatori della saga e i fan del genere JRPG avranno ancora una volta ciò che si aspettano, per la prima volta in occidente su PlayStation Vita. Tutti coloro che possiedono la portatile di casa Sony, o la nuova PlayStation TV che uscirà in contemporanea proprio con questo gioco, potranno contare su un titolo di prima scelta che, nonostante tecnicamente possa sembrare un po’ scarno, saprà offrire innumerevoli ore di divertimento e una trama che si attesta sempre su buoni livelli. Consigliato anche ai principianti e alle nuove leve di questo genere, che troveranno aiuto nelle molte opzioni di assist nello sviluppo dei personaggi e negli esaustivi tutorial.

  • Audio giapponese e sottotitoli in italiano
  • Dialoghi dall’adattamento un po’ romanzato, ma privi di errori
  • Ha davvero poco da invidiare ai Tales of per console casalinga
  • Trama appassionante e interazioni spassose

  • L’adattamento dei nomi causa discrepanze fra audio e sottotitoli
  • L’assenza di una traccia audio inglese potrebbe scontentare qualcuno
  • Grafica pulita, ma un po’ datata
  • Alcune sequenze anime sono in 4:3, altre in 16:9
  • I dannatissimi incontri casuali
Tales of Hearts R
4.2

Un nuovo Tales portatile pronto a entrare nei vostri cuori

A lungo richiesto al producer Hideo Baba dai fan oltreoceano, Tales of Hearts R raggiunge finalmente l’Europa in tutto il suo splendore. Nonostante alcune scelte discutibili, come gli esasperanti incontri casuali al posto dei nemici visibili sulla mappa, il problema con i filmati in 4:3 e l’inspiegabile scelta di modificare i nomi di quasi tutti i personaggi principali, questo episodio risulta all’altezza di tutti quanti i Tales of già approdati nel nostro paese. L’invidiabile fluidità del motore grafico, gli scontri assai dinamici, ma soprattutto uno storytelling coinvolgente e dei personaggi di prim’ordine, sono da sempre il fiore all’occhiello di questa saga, e Hearts non è da meno. Lo apprezzerete molto se siete fan di vecchia data, e potreste trovare un nuovo amore se vi ci avvicinate per la prima volta: se possedete una PlayStation Vita, Tales of Hearts R dovrebbe essere un pezzo immancabile nella vostra collezione.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.