Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII – Recensione

Lightning si risveglia dal lungo sonno di cristallo per salvare le anime di Nova Chrysalia dall'imminente fine del mondo, che avverà fra soli 13 giorni.

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lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-boxartSono passati cinque secoli da quando il mare di Caos ha investito il mondo intero con conseguenze disastrose. Il viaggio intrapreso da Serah e Noel ha risolto i paradossi temporali, ma non ha sortito l’effetto sperato. Lightning, addossandosi la colpevolezza del destino toccato alla sorella e al resto del mondo, si è addormentata in un sonno di cristallo, su quello che un tempo era il trono della dea Etro nel Valhalla. Il tempo scorre immutato per lei, finché un giorno, dopo cinquecento anni, una luce le rivolge la parola, risvegliandola e affidandole una nuova missione. La divinità suprema Bhunivelze, impotente di fronte alle sorti del pianeta, intende plasmare un nuovo mondo, trasferendovi quante più anime possibili fra quelle ancora in vita nell’unica regione di Gran Pulse che ancora resiste al Caos: Nova Chrysalia, dove il tempo si è fermato e i sopravvissuti hanno trovato rifugio, perdendo tuttavia la capacità di invecchiare e di riprodursi. Nei tredici giorni che rimangono al mondo, Lightning, nei panni della salvatrice, dovrà salvare le loro anime e custodirle nell’Arca, in attesa della rinascita.

A cavallo fra il 2009 e il 2010 il primo capitolo della saga di FINAL FANTASY XIII ha introdotto la serie targata SQUARE ENIX sulle console dell’ormai trascorsa generazione, evolvendosi dal JRPG di stampo classico verso un titolo sempre più volto all’azione. Due anni dopo è stata la volta del suo sequel, FINAL FANTASY XIII-2, che ha stravolto le basi del primo episodio introducendovi inediti viaggi spaziotemporali e due nuovi protagonisti. Con le console next-gen alle porte, la trilogia indicata come la Fabula Nova Crystallis viene finalmente portata a compimento da un terzo, atipico ma interessante nuovo titolo: Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII.

  • Titolo: Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII
  • Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 14 febbraio 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: voice pack gratuito con sonoro giapponese, costumi alternativi con relative armi abbinate
  • Note: disponibili vari preorder bonus, come la Steelbook contenente il costume di Cloud Strife con relativa Spada Potens

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-08In molti partirebbero prevenuti sapendo di dover giocare a un titolo che porta il nome di Final Fantasy, una delle saghe JRPG per eccellenza, così tanto diverso dal concetto classico di gioco di ruolo giapponese. Se il primo FFXIII ha letteralmente diviso le folte schiere di appassionati, Lightning Returns devia completamente da ciò che la saga ideata da Hironobu Sakaguchi nell’ormai distante 1987 ha rappresentato per due decenni.

Cosa caratterizza un JRPG? L’esplorazione degli ambienti, l’interazione con gli NPC, il party di personaggi e la loro crescita, i combattimenti a turni, per esempio. Sono tutti elementi a cui la saga di Final Fantasy ci ha abituati attraverso tredici capitoli principali, ma che con Lightning Returns vengono tutti, in qualche modo, rinnovati. Non a caso FINAL FANTASY XIII è solo un sottotitolo, questa volta.

In missione per conto di dio

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-01La morte della dea Etro ha causato lo sprigionamento del Caos in tutto il pianeta. Lightning viene risvegliata dal dio Bhunivelze e trasformata nella salvatrice, un essere privo di emozioni che ha come unico scopo quello di liberare le anime delle genti di Nova Chrysalia, da secoli imprigionate in un’esistenza decadente priva dello scorrere del tempo, a cui restano solo tredici giorni prima della fine. Tra queste troviamo anche Snow Villiers, ultimo l’Cie ancora in vita e reggente della città di Yusnaan, freddo e rabbioso a causa della grave perdita subita e intenzionato più che mai a contrastare l’operato dell’angelo della morte, un tempo sua amica e alleata. Ciò che Snow non conosce è l’unica motivazione che spinge Lightning a portare avanti il piano della divinità, un patto stretto con lo stesso Bhunivelze, che le ha promesso di riportare in vita Serah una volta compiuta la missione.

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-artwork-luminaA fornire supporto tattico all’ex guardia del Sanctum troviamo Hope Estheim, figura fondamentale nella fondazione dell’Accademia e nella costruzione del nuovo Cocoon, scelto da Bhunivelze e inspiegabilmente tramutato nello stesso ragazzino conosciuto da Lightning innumerevoli anni prima. Hope sarà una presenza costante per Lightning e la guiderà spiegandole i dettagli della missioni attraverso le città, avvertendola dei pericoli a cui andrà incontro. Nei tredici giorni rimasti al mondo Light dovrà raccogliere l’Eradia, una forza che serve a prolungare il tempo che manca alla fine, che andrà a nutrire l’albero di Yggdrasil che si trova a bordo dell’Arca: per ogni nuovo frutto verrà donato un giorno in più all’umanità. Tuttavia, nei trascorsi cinquecento anni, alcune leggende hanno dipinto l’avvento della salvatrice come un evento nefasto, generando timori e vere e proprie religioni che ostacolano il compimento della sua missione.

Lungo il suo cammino Lightning si imbatterà in ognuno dei suoi vecchi compagni, così come nella misteriosa figura di Lumina, che ricorda molto da vicino una versione ringiovanita di Serah, e che agisce in modo alquanto inspiegabile. Sarà un’alleata oppure un nemico?

Lightning saved my day

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“Let it go! Let it go! Can’t hold you back anymore…”

Nella sezione introduttiva nel palazzo di Snow, a Yusnaan, prenderemo confidenza con i comandi peculiari del gioco e con il nuovo sistema di combattimento. Dopo di che Hope ci trasferirà per la prima volta a bordo dell’Arca, dove ci illustrerà maggiori dettagli sulla trama e sulla nostra missione principale, per poi spedirci a Luxerion, la prima (di quattro) location totalmente esplorabile all’interno del gioco. Noteremo fin da subito come l’esplorazione delle città sia in qualche modo il fulcro del gioco, assieme allo scorrere del tempo. Ciascuna delle giornate ci metterà a disposizione delle Missioni principali, da portare a termine per avanzare nella storia, e delle Missioni complementari, utili a raccogliere Eradia e far accrescere le statistiche del nostro personaggio. Quest’ultima categoria si divide in missioni che potremo accettare parlando con le genti del posto e richieste di aiuto che verranno affisse nella Tavola dei desideri di Chocolina (che in questi cinque secoli ha smesso di essere una mercante, ma non ha perso il vizio di parlare a vanvera per interminabili ore). Le missioni verranno contrassegnate da un grado di difficoltà, e ci chiederanno di volta in volta di soddisfare diverse condizioni per essere portate a termine: dal recupero di un determinato oggetto alla fabbricazione di un particolare medicinale, dalla sconfitta di un semplice Rosicchiotto alla battaglia contro un fastidioso mini-boss. Tuttavia, tali missioni hanno un limite di tempo: potreste riuscire a non completarne alcune perché ogni giorno, arrivate le sei del mattino, sarete teletrasportati automaticamente a bordo dell’Arca, dove il tempo si congelerà permettendovi di fare rifornimento di oggetti curativi e discutere con Hope.

Non c’è tempo da perdere!

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-03All’inizio del gioco avremo a disposizione solo sei giorni per la nostra missione, che potranno estendersi fino a tredici con la raccolta di energia per l’albero di Yggdrasil. Per rallentare ulteriormente il tempo potremo sfruttare l’abilità Cronostasi, che per un certo periodo fermerà l’orologio mentre potremo continuare a girovagare per le strade e parlare con gli NPC. Ma cosa succede se al termine dei tredici giorni non riusciremo a completare il gioco? Sostanzialmente, Game Over. Assisteremo a un tragico finale alternativo e dovremo ricominciare la nostra avventura dal principio (Nuovo gioco+), conservando tuttavia parte dei progressi compiuti nella crescita di Lightning: statistiche, armi ed equipaggiamenti. Il gioco sarà affrontabile nuovamente anche nel caso riuscissimo a portare a termine l’avventura principale, sbloccando così un ulteriore livello di difficoltà. Il fattore tempo risulta essere il vero nemico per chiunque affronti la sfida di questo gioco, portandoci irrimediabilmente a compiere delle scelte sulle missioni da seguire ogni giorno, a causa soprattutto degli orari di apertura di negozi, aree specifiche della città e della comparsa di NPC in determinate ore del giorno.

Dressed to kill

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-07Come avvenuto in Crisis Core, e diversamente da quasi tutti i classici JRPG (Vagrant Story ad esempio è un’eccezione) Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII ci consentirà di utilizzare un solo e unico personaggio per tutta la durata del gioco. Tuttavia, la nostra glaciale protagonista potrà contare su un sistema che in qualche modo sopperisce alla mancanza di altri due combattenti: il sistema di Assetti. Gli oltre ottanta costumi alternativi su cui Lightning potrà contare non sono solo ornamentali, infatti ognuno di questi abiti in realtà (in modo lontanamente simile al tragico FINAL FANTASY X-2) andrà abbinato a un’arma, uno scudo, un set di abilità ed eventuali accessori per creare un Assetto. Ciascun vestito possiede delle doti peculiari, che se combinate nel modo giusto potranno dar vita a combinazioni vincenti, assolutamente necessarie per poter avanzare nel gioco. Senza contare che, grazie alla possibilità di usare ornamenti e personalizzare i colori, potremo creare il nostro personale set di vestiti univoco per la protagonista, che però per forza di cose dovremo cambiare molto spesso, non appena ci capiterà di trovare oggetti migliori.

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Mai presentarsi in ritardo agli appuntamenti galanti.

Lightning potrà portare in battaglia fino a tre diversi Assetti, ciascuno dotato di una diversa barra ATB (Active Time Battle, per chi non ha mai avuto a che fare con la saga negli ultimi vent’anni) che dovranno essere agilmente scambiati in battaglia per effettuare combinazioni atte a mandare il nemico in Crisi (che, diversamente dagli altri due capitoli, non verrà segnalata da un’apposita barra ma da una poco chiara scarica elettrica). Le abilità equipaggiate in ciascun Assetto dovranno essere utilizzate mediante i tasti azione del controller, e svuoteranno poco a poco le tre ATB; tra queste è necessario citare la parata, essenziale per sopravvivere agli scontri: se effettuata col giusto tempismo potrà anche servirci per mandare più velocemente in crisi il nostro avversario.

Una volta sconfitti i mostri, gli stessi potranno regalarci nuove abilità che potremo equipaggiare nei nostri assetti (attacchi, magie, parate…) e che potremo potenziare e fondere tramite gli appositi negozi sparsi in giro per le città. Infine, i segreti sui nostri nemici, quelli visualizzati durante lo Scan, potranno essere acquistati dagli Informatori, appositi NPC che troveremo di tanto in tanto ad attenderci sulla nostra strada.

Energia alternativa

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-05Altri due fattori che dovremo tenere a mente durante la nostra avventura su Nova Chrysalia sono l’inventario degli oggetti curativi e i Punti Energia (PE). Per quanto riguarda il primo, all’inizio del gioco potremo teletrasportarci dall’Arca sul pianeta con solo sei slot per oggetti a disposizione, da riempire con pozioni, Code di Fenice e tutti i classici oggetti utili a curare status alterati e a ripristinare HP. I PE, invece, ci consentiranno di utilizzare abilità sia in battaglia che durante l’esplorazione: fra queste la classica Energiga, la Regressione (che in cambio di PE e un’ora di tempo ci consentirà di fuggire dalle battaglie), la Discronia (che rallenterà il tempo permettendoci di avere un vantaggio sul nemico in combattimento) e la Cronostasi (che, come già menzionato, sarà necessaria a fermare per un breve periodo il tempo durante le fasi esplorative). Questi Punti Energia, inizialmente accumulabili fino a un massimo di cinque, saranno ripristinati ogni qual volta ritorneremo al quartier generale da Hope, ma saranno anche ottenibili, in percentuali più basse, come premio per le battaglie. Giocando vi accorgerete ben presto di quanto essi siano estremamente preziosi.

Fallo sapere a tutti

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-09La componente social introdotta in FINAL FANTASY XIII-2 viene ampliata nel terzo capitolo della saga e si trasforma nell’Empireo: secondo la mitologia cristiana, l’ultimo dei cieli nei quali il dio in persona risiede. Con questo nome viene contrassegnato un piano materiale dove tutti i giocatori di Lightning Returns si incontrano in modo asincrono tramite la condivisione di immagini scattate durante le fasi di gioco, accompagnate da commenti e da oggetti che l’utente potrà acquistare spendendo una determinata somma di Guil. Possiamo trovare questi messaggi sparsi in giro per le città sottoforma di comuni NPC, contrassegnati dal nickname dell’utente. Condividendo le nostre istantanee potremo decidere di mostrare le immagini di gioco sui nostri account Twitter e Facebook, così come potremo ritrovarli nell’apposita applicazione di Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII approdata da diverse settimane sul popolare social network. Le condivisioni globali, secondo quanto comunicato nella sezione notizie del menu principale, sbloccheranno nuovi oggetti esclusivi, come il completo Scompigliatrice, disponibile una volta raggiunte le 100.000 condivisioni globali. Questo sistema di condivisione ricorda molto da vicino il Miiverse di Nintendo, che attraverso le sue console permette di condividere schermate di gioco accompagnate da commenti visualizzabili all’interno di determinati titoli. Purtroppo però, sia creare che visualizzare i post altrui ci porta via fin troppo tempo, e il più delle volte finiremo per stancarci prima della fine del caricamento, annullandolo. Ci auguriamo che tale problema venga risolto al più presto con un aggiornamento di sistema.

A bordo dell’Arca, è inoltre disponibile un libro delle conquiste che ci permetterà di affrontare ancora una volta le boss battle già vinte per ottenere via via punteggi sempre migliori. Durante queste battaglie, il cui risultato sarà condivisibile tramite l’Empireo sui social network, non sarà possibile ottenere ricompense ma, in cambio, oggetti e Punti Energia consumati verranno ripristinati subito dopo la fine della battaglia.

Riflessi di un cristallo

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-artwork-lightVisivamente parlando Lightning Returns raggiunge buoni livelli, superando in bellezza i primi due capitoli della saga, che dal canto loro hanno già raggiunto le più alte vette per i JRPG della generazione PS3/X360. Se i modelli poligonali dei personaggi protagonisti potranno contare su dettagli molto curati e grande espressività facciale, lo stesso non possiamo dire purtroppo dei comuni NPC in cui ci imbatteremo, che risulteranno poco curati e spesso simili fra loro. Gli ambienti, d’altra parte, saranno enormi e totalmente esplorabili, con texture abbastanza dettagliate e splendidi effetti di luce che daranno l’illusione dello scorrere del tempo, come se ci trovassimo in un mondo reale. Chi conosce Final Fantasy, inoltre, conosce bene la qualità dei filmati in CG che incoronano le scene più importanti: quelle a cui assisteremo in Lightning Returns non avranno nulla da invidiare alle più blasonate produzioni cinematografiche degli ultimi anni.

lightning-returns-final-fantasy-xiii-recensione-schermata-04Per quanto riguarda il sonoro, sono dell’idea che il primo FFXIII abbia potuto contare su alcuni dei migliori brani musicali dell’intera saga, a differenza di quelli scritti per il secondo capitolo. In questo terzo gioco, invece, le musiche tornano su livelli più che accettabili, riproponendo anche alcuni nuovi arrangiamenti dei temi musicali resi celebri dal primo gioco, giocando su un fattore nostalgia non troppo marcato. Il doppiaggio americano si mantiene sempre su ottimi livelli, e per la prima volta in assoluto per un Final Fantasy sarà possibile giocare scegliendo di godere del doppiaggio originale giapponese: si tratta di un DLC di più di quattro gigabyte messo a disposizione da SQUARE ENIX in via del tutto gratuita, accessibile dall’apposita voce del menu principale e selezionabile in qualsiasi momento all’interno del gioco. In entrambi i casi, sia col doppiaggio americano che con quello nipponico, le labbra dei personaggi saranno perfettamente sincronizzate con quanto pronunciato dagli attori, sia durante le fasi di gioco che durante i filmati in CG.

Infine, se il primo capitolo della Fabula Nova Crystallis è stato accompagnato dalla theme song My Hands di Leona Lewis in occidente (e dalla bellissima Kimi ga Iru Kara in Giappone), e il secondo dalla meno coinvolgente New World di Charice (Yakusoku no Basho in patria), questo terzo capitolo non è caratterizzato da alcuna canzone promozionale per i titoli di coda, accompagnati stavolta da un appropriatissimo brano orchestrale che saprà emozionarvi come pochi altri.

A chi consigliamo Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII?

Tutti i fan della saga di FINAL FANTASY XIII dovrebbero considerarlo come un acquisto obbligato. Se la trama del primo gioco era una storia a sé stante, il secondo capitolo l’ha sviluppata e ampliata in modo originale, lasciandoci con un finale tragico e un crudele “Continua”. Lightning Returns mette la parola Fine a questa trilogia, dovrebbe pertanto essere giocato da chiunque abbia portato a termine l’avventura precedente. Chi invece non ha apprezzato l’operato di SQUARE ENIX con i primi due giochi potrebbe non amare nemmeno questo terzo episodio, che si discosta quasi del tutto dalle meccaniche classiche del genere, eliminando molti degli elementi che hanno caratterizzato la fantasia finale fin dalla sua prima incarnazione.

  • Un’incessante lotta contro il tempo
  • Innovativo sistema di crescita del personaggio
  • Vasti ambienti da esplorare
  • Più di 80 Assetti fra cui scegliere
  • Audio giapponese disponibile come DLC gratuito

  • Un’incessante lotta contro il tempo
  • Può risultare frustrante
  • Poche missioni collegate alla trama principale
  • Tecnicamente altalenante
  • Nemici comuni dotati di una scarsa IA
  • I soliti DLC a pagamento
Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII
4

L'epica conclusione di una battaglia contro il tempo

Che ci piaccia o no, Lightning è stata in qualche modo l’icona di Final Fantasy per la generazione di console ormai in declino. Lightning Returns: FINAL FANTASY XIII è un titolo ben riuscito che completa la trilogia iniziata col tredicesimo capitolo principale della saga: la salvatrice non si pone l’obiettivo di rivoluzionarla, ma introduce una serie di elementi fin’ora inediti ispirati da titoli del calibro di Zelda: Majora’s Mask e il primo Pikmin, che potrebbero risultare una sfida interessante, ma allo stesso tempo estremamente opprimenti. Un gioco che non si lascia portare a termine troppo facilmente, con difetto di essere il terzo capitolo di una trilogia che ha irrimediabilmente diviso i fan in due schiere contrapposte. Dal canto mio posso dirvi che Lightning Returns sarà apprezzato solo da chi non disdegna gli altri capitoli della saga.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.