FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn – Recensione

FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn rinasce dalle ceneri e ci propone un ambiente di gioco favoloso e squisitamente tipico della saga dalla quale proviene.

final fantasy xiv a realm reborn recensione cover

final-fantasy-xiv-a-realm-reborn-recensione-boxartSono passati cinque anni da quando, durante una tremenda battaglia tra l’Impero di Garlean e l’Alleanza, il feroce Primal noto come Bahamut si è liberato dalla sua prigionia secolare e ha distrutto quasi completamente gli eserciti delle due fazioni. I pochi sopravvissuti, rassegnati ormai al peggio, vennero salvati da una luce abbagliante e da alcuni individui di cui nessuno ricorda il nome né tanto meno il volto. Tuttavia, la scena di queste misteriose figure che di fatto salvarono Eorzea facendo sparire Bahamut, ponendo definitivamente termine alla battaglia, sono impresse a fuoco nella memoria di chi era lì quel giorno, e ciò è stato sufficiente per far sì che nascessero leggende e storie cantate dai bardi sui “Quattro Guerrieri della Luce”.

FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn sbarca per la prima volta su PlayStation 3 come una versione rivista e corretta del Final Fantasy XIV uscito nel settembre 2010 su PC Windows. Storia piuttosto travagliata, quella del quattordicesimo capitolo della celebre saga SQUARE ENIX, in quanto la sua versione originaria fu lanciata sul mercato piena di bug, e ritirata velocemente dal commercio per dar vita alla profonda revisione che abbiamo oggi tra le mani, uscita a quattro anni di distanza come un MMORPG di  tutto rispetto.

  • Titolo: FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn
  • Piattaforma: PlayStation 3, PC Windows, PlayStation 4 (2014)
  • Genere: MMORPG
  • Giocatori: solo multigiocatore online
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX Product Development Division 3
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 agosto 2013
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: presenti
  • Note: disponibile una ricca Collector’s Edition

final-fantasy-xiv-a-realm-reborn-recensione-schermata-06Di norma, in un Massive Multiplayer Online RPG non ci si aspetta di trovare una trama profondissima, in quanto le componenti principali che l’acquirente medio cerca in questo genere di videogame sono l’interattività con gli altri giocatori e la ricchezza dell’ambiente di gioco (ovvero, quante cose si possono effettivamente fare). FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn riesce anche a regalare una trama quantomeno discreta, senza però tralasciare tutte le caratteristiche tipiche del genere di appartenenza.

Why don’t you get a job?

L’aspetto chiave di ogni MMORPG che si rispetti è legato al come combattere e salire di livello, e A Realm Reborn ci propone una sorta di incrocio tra lo stile classico e consolidato di molti altri famosi MMORPG con quel tocco personale che solo Final Fantasy sa dare. Nello specifico, iniziamo col dire che è possibile giocare sia utilizzando mouse e tastiera sia mediante un controller (ovviamente, visto che su PlayStation 3 l’utilizzo del DualShock è d’obbligo).

final-fantasy-xiv-a-realm-reborn-recensione-schermata-05In combattimento, il sistema di skill risulta di semplice utilizzo: prima si seleziona il bersaglio e poi si comincia a colpirlo con le abilità a nostra disposizione. A ogni abilità è assegnato un tasto, e premendolo si esegue quella determinata azione. Ogni skill ha un cooldown o global cooldown che ne impedisce l’utilizzo per troppe volte di seguito, e chiaramente sta al giocatore imparare quali abilità prediligere e quando usarle in modo da creare una catena (detta Rotation in termini di MMORPG) che massimizzi il danno nel minor tempo possibile. Nel caso il nostro ruolo all’interno del party fosse quello di Healer allora dovremo concentrarci sul tenere in vita i nostri amici se siamo in un party, o noi stessi se stiamo giocando in solitaria; nel caso fossimo addetti alla prima linea e alla protezione del party, dovremo concentrarci sul tenere i mostri occupati a colpire noi piuttosto che gli altri.

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Il sistema di crescita del personaggio prende spunto da un celebre spin-off della stessa saga: Final Fantasy Tactics. La struttura di Classi e Job è di fatto la stessa: partiamo, ad esempio, con una determinata classe, quella di Arciere. Si combatte, si affrontano quest e si completano dungeon, e di conseguenza si ottengono punti esperienza utili a salire di livello. Arrivati al livello 30 sarà possibile cambiare classe passando a un nuovo Job, ma solo ed esclusivamente se abbiamo accumulato almeno altri 15 livelli su un’altra classe. Mettiamo che il Bard (Job) sia la nostra scelta finale: per raggiungere lo scopo è necessario avere 30 livelli da Archer e 15 da Conjurer, quindi dovremo prima arrivare con l’exp al livello 30 come Archer e poi cambiare classe e farne altri 15 da Conjurer. Una volta ottenuti questi requisiti, ci verrà consegnato, tramite una quest, il Soul Crystal del Job da noi scelto, e basterà equipaggiarlo per avere accesso a tutte le skill dello stesso, che naturalmente verranno imparate salendo di livello, come ogni normale classe. Così facendo si ha la possibilità di ottenere ipoteticamente anche tutti i Job a nostra disposizione, oltre che tutte le classi.

final-fantasy-xiv-a-realm-reborn-recensione-schermata-08Cambiare classe è semplicissimo: basta equipaggiare l’arma specifica della classe nella quale vogliamo immergerci e accettare, tramite una brevissima quest, di far parte della gilda che la controlla. Non vi è un limite alle classi che un personaggio può apprendere durante il gioco: pazienza permettendo, un giocatore potrebbe benissimo raggiungere il massimo livello in tutte le discipline e avere così accesso a una grande possibilità di personalizzazione per il suo personaggio, una volta raggiungo l’ultimo livello.
Questo livello di personalizzazione è reso possibile dal fatto che i Job (in pratica, le classi avanzate) possono godere di alcune abilità prese dalle classi precedenti per avere più flessibilità. Per esempio, potremo voler essere Paladin come Job e magari apprendere Energia o Reiz dalla specializzazione Conjurer. L’intero sistema di cambi di Classe e Job rende il gioco longevo e grandemente personalizzabile: entrambi elementi decisamente molto apprezzati dagli amanti del genere.

Melodie e colori da Eorzea

"Allora scusa, sei meglio te."

“Allora scusa, sei meglio te.”

Graficamente il gioco è decisamente accattivante, le ambientazioni sono abbastanza variegate e richiamano molto Ivalice di Final Fantasy XII e Tactics Advance. Poter giocare in un mondo così vasto, popolato da tutti quei mostri apparsi durante gli anni nei titoli di questa grandiosa, per quanto ultimamente molto chiacchierata saga, è un’esperienza veramente entusiasmante sia per gli amanti di Final Fantasy che degli MMORPG in generale, soprattutto considerando la possibilità di giocare assieme ai propri amici.

I brani musicali di Nobuo Uematsu, ovviamente, non sono da meno, con pezzi inediti e altri ripescati dai vecchi capitoli della saga, come ad esempio la musica degli scontri di Final Fantasy IV o il boss theme tratto dal dodicesimo. Da ricordare, in particolare, la colonna sonora che accompagna il filmato introduttivo, Answers.

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Su PC Windows è possibile settare le impostazioni grafiche a vari livelli di dettaglio, in modo da riuscire a farlo girare in maniera fluida anche su macchine non proprio all’avanguardia: con i settaggi impostati al minimo, A Realm Reborn diventa decisamente più accessibile, anche se perde chiaramente parte del fascino che la grafica ai massimi livelli ci può regalare.

Gli ingredienti per un party perfetto

"Uno non può nemmeno appartarsi a fare i propri bisogni..."

“Uno non può nemmeno appartarsi a fare i propri bisogni…”

Il nuovo FINAL FANTASY XIV si presenta come un classico del genere MMORPG, e non mostra grandi innovazioni sotto questo punto di vista. Ripropone, infatti, come già visto in altri titoli del calibro di Rift e World of Warcraft, il sistema della triade Healer, TankDamager. Come già spiegato sopra, ogni ruolo ha la sua specializzazione all’interno di un party e tutti i giocatori devono fare la propria parte per far sì che il gruppo proceda. Ovviamente, se il Tank non svolge bene il suo compito di attirare l’attenzione dei nemici, o se l’Healer non riesce a curare prontamente i danni subiti, oppure ancora se i Damager non fanno abbastanza danni, è molto facile che il party fallisca nel proprio obiettivo, sia esso quello di sconfiggere un grande boss di zona o completare l’esplorazione di un dungeon.

Come quasi tutti gli RPG online più recenti, anche FFXIV dispone di un utile strumento per cercare membri all’interno di tutti i server disponibili per creare un party per l’esplorazione di dungeon, decisamente utile nel caso non fossimo ancora in grado di entrare a far parte di una gilda di giocatori disposta ad aiutarci.

final-fantasy-xiv-a-realm-reborn-recensione-schermata-03Una cosa invece leggermente meno comune è il sistema dei cosidetti “Fate“. Ogni tanto, all’interno delle mappe presenti nel gioco, apparirà un gruppo di nemici o un mostro particolarmente forte che richiederà l’impegno di tutti i giocatori presenti in quella zona per essere sconfitto. Se la cooperazione di tutti i partecipanti a questi Fate Encounter sarà sufficiente, allora, riusciremo a sconfiggere questi potenti mostri, e naturalmente ogni partecipante verrà premiato con Exp e Gil in base a quanto il suo impegno ha contributo alla vittoria. Tramite questo sistema è anche possibile incontrare nelle mappe di alto livello alcuni Primal erranti, noti anche come Esper, Guardian Force o Eoni tratti da tutta la saga di Final Fantasy. Particolare menzione va a Odin, che nessuno è ancora stato ancora in grado di sconfiggere, data la sua immane potenza.

Un altro elemento ricorrente nel genere MMO è il sistema di crafting (manifattura) che permette al giocatore di creare oggetti ed equipaggiamenti in base al tipo di arte nel quale ci si specializza. Per esempio, se volessi creare un elmo di ferro dovrò specializzare il mio personaggio in metalworking (lavorazione del metallo) mentre se volessi creare una pozione curativa dovrei specializzarmi in alchimia. Anche in questo caso non vi è un limite alle abilità ottenibili dal nostro avatar, per cui, pazienza permettendo, saremo in grado di ottenere il massimo livello in ogni campo.

Naturalmente, per poter progredire con il crafting, dovremo collezionare tutti i materiali che ci servono, e chiaramente sono presenti anche specializzazioni di raccolta come boscaioli, minatori o erboristi che ci permettono di farlo.

A chi consigliamo FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn?

Essendo FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn un MMO, si tratta di un titolo al quale di solito giocano prevalentemente gli appassionati del genere, ma essendo il suo assetto di gioco relativamente semplice, potrebbe essere una buona scelta anche per qualcuno che inizia a interessarsi solo ora a questa tipologia di gioco.

  • Ambientazione tipica della saga Final Fantasy
  • Mostri, magie e attacchi realizzati ottimamente
  • Grande personalizzazione estetica e di abilità mediante il sistema di Classi e Job
  • Crossplatform: i giocatori delle edizioni PC e PlayStation 3 possono giocare insieme sugli stessi server
  • Trama non meravigliosa, ma decisamente buona se consideriamo il tipo di gioco
  • Più che buono sotto il comparto tecnico e ottima la colonna sonora
  • Nonostante non apporti novità sostanziali per il genere MMORPG, lascia trasparire una notevole cura nei dettagli

  • Molto, molto, molto grind: bisogna investire tanto tempo per portare al massimo un personaggio con classi e crafting
  • Necessita di una sottoscrizione mensile, che per quanto il gioco valga i 13 euro che ci vengono chiesti, può rappresentare un problema per alcuni
  • Non è localizzato in lingua italiana
  • Non presentando particolari innovazioni, potrebbe sembrare la solita roba già vista, solo reinterpretata da SQUARE ENIX
FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn
4.2

Per gli appassionati della saga è come un sogno divenuto realtà

FINAL FANTASY XIV: A Realm Reborn rinasce dalle sue stesse ceneri e ci propone un ambiente di gioco favoloso e squisitamente tipico della saga dalla quale proviene, con una trama convincente e la possibilità di affrontare in multiplayer tutti quei mostri di cui ci si è sempre vantati di aver sconfitto offline, cooperando insieme agli amici per affrontare obiettivi sempre più maestosi. Sebbene non sia proprio una “ventata d’aria fresca” all’interno di un genere che ne avrebbe bisogno, riesce comunque a conquistare i giocatori con un mix di cura del dettaglio e di effetto nostalgia davvero irresistibile.

Si definisce un nerd di livello S+, ama follemente i JRPG e gli SRPG al punto che se potesse se li porterebbe a letto... infatti dorme con Tales of Vesperia al posto dell'orsacchiotto.