Dynasty Warriors 8 – Recensione

Dynasty Warriors 8 ci vede ancora una volta scorrazzare armati nella Cina feudale nell'epoca in cui i tre regni di Wu, Wei e Shu erano intenti a darsi battaglia.

dynasty warriors 8 recensione cover

dynasty-warriors-8-recensione-boxart(Recensione a cura di Kurama, Bass e Sancta)

Conosciuto in Giappone come Shin Sangoku Musou, Dynasty Warriors 8 ci vedrà ancora una volta scorrazzare armati nella Cina feudale, nell’epoca in cui i tre regni di Wu, WeiShu erano intenti a darsi battaglia nell’ambizioso tentativo di conquistare la nazione.

Dynasty Warriors è la serie principale che contraddistingue di questo genere, con ben otto titoli all’attivo, spin-off esclusi, ed è presente sul mercato videoludico dai tempi della prima PlayStation, nato inizialmente come beat’em up di stampo classico e divenuto poi il primo Musou della storia con il secondo capitolo. TECMO KOEI dimostra ampiamente al panorama videoludico che uno dei suoi titoli di punta ha ancora molto da poter offrire al pubblico. Con un mix di novità tutte da scoprire, tra personaggi, nuove modalità e nuove caratteristiche, oltre a dimostrarsi divertente e più competitivo si professa anche piuttosto longevo, cosa che non guasta affatto, in quanto al giorno d’oggi non è per niente difficile incappare in giochi della durata massima di cinque o sei ore.

  • Titolo: Dynasty Warriors 8
  • Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360
  • Genere: azione, hack ‘n’ slash
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: TECMO KOEI
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Lingua: Inglese, Giapponese (doppiaggio), Inglese (testi)
  • Data di uscita: 19 luglio 2013
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: audio giapponese (distribuito gratuitamente), decine di costumi alternativi

L’immensa longevità di Dynasty Warriors 8 può contare su tre modalità di gioco principali, tra cui troviamo la classica Storia affrontabile per ciascuno dei quattro regni, e le due modalità secondarie che vi andiamo a illustrare di seguito.

  • dynasty-warriors-8-recensione-diao-chanStory Mode: l’ormai immancabile modalità storia, dove sarà possibile scegliere se effettuare il Tutorial per avere più chiarezza e dimestichezza con le nuove feature del gioco, o se immergerci subito in una delle cinque trame presenti: quelle relative ai regni principali Wu, Shu e Wei, Jin, il nuovo regno introdotto nel precedente capitolo della serie, e Others, la sezione relativa ai personaggi minori (solo per modo di dire, dato che comprende guerrieri del calibro di Lu Bu) storicamente famosi, ma che avranno poche apparizioni all’interno della storia in quanto non facenti parte di uno dei regni principali.
  • Free Mode: modalità in cui potremo effettuare liberamente e con qualsiasi personaggio vogliamo (ovviamente se sbloccato) le missioni già affrontate nella modalità Storia, sia in single player offline che in multiplayer sfruttando la connessione a internet.
  • Ambition Mode: la nuova modalità in cui, attraverso diverse battaglie, dovremo recuperare elementi necessari a costruire e sviluppare il nostro villaggio in vista dell’arrivo dell’imperatore.

Classico, ma non troppo

"Anni di allenamento con gli asciugamani bagnati finalmente son serviti a qualcosa!"

“Anni di allenamento con gli asciugamani bagnati finalmente son serviti a qualcosa!”

La modalità storia di questo nuovo Dynasty Warriors 8 offre finalmente ai giocatori la possibilità di scegliere con quale personaggio effettuare ciascuna missione. Non saranno tutti presenti in quanto storicamente impossibile, ma potremo scegliere fra tre o più personaggi, differentemente dal predecessore che imponeva di giocare con un guerriero prestabilito. A un primo sguardo la modalità Storia non presenta problemi, è ineccepibile e si porta a termine con una buona dose di impegno. Alcune missioni in particolare richiederanno l’utilizzo di tutte le vostre abilità, ma il tutto si rivelerà piuttosto confusionario se decideremo di andare a spulciarne le varie opzioni. Il motivo? Ve lo spieghiamo di seguito.

Terminata la storia di uno dei qualsiasi regni presenti, verranno mostrati gli immancabili titoli di coda, dove chiunque potrebbe pensare: “Bene, ho finito la modalità storia con il regno Wu… adesso la inizio con Shu!”

Sbagliato! Cioè, il ragionamento non fa una piega, è solo che ci stiamo perdendo un po’ di roba per strada.

"Per dipingere una parete grande... ci vuole un pennello grande!"

“Per dipingere una parete grande… ci vuole un pennello grande!”

Tornando alla modalità Storia del regno con cui l’abbiamo già completata e selezionando Select Stage, sotto Continue, ci verranno mostrate le missioni che avremo già completato, ma possiamo subito notare che alcuni stage hanno una ramificazione. Spostandoci su una di queste missioni possiamo notare nel riquadro a destra delle condizioni da dover soddisfare per poter accedere a un nuovo pezzo di storia, come a voler dire “Ehi, qui c’è qualcosa che non hai ancora fatto!”.

Questo accadrà non solo con le missioni principali, ma anche con la nuova route ipotetica What if?, una delle nuove caratteristiche di questo ottavo capitolo della serie. Per i giocatori più curiosi, che spulceranno tutte le opzioni di gioco, sarà possibile scoprirle senza problemi; tuttavia coloro che porteranno a termine la storia principale di uno dei regni potrebbero pensare che finisca lì, coi titoli di coda, e passare al regno successivo, perdendosi quindi diversa roba per strada. Una volta a conoscenza di questo dettaglio e trovate quindi le missioni mancanti, possiamo tornare sui campi di battaglia e arare tutti al suolo senza ulteriori pensieri.

Le vere novità di Dynasty Warriors 8

"Vedete quei due? Non usano il mio gel per capelli. E poi si vedono i risultati."

“Vedete quei due? Non usano il mio gel per capelli. E poi si vedono i risultati.”

La modalità Tutorial, oltre a far ripassare i movimenti e le mosse di base, permette anche di iniziare a prendere dimestichezza con le nuove caratteristiche, quali le proprietà delle armi. In Dynasty Warriors 8 vengono infatti introdotte armi con proprietà differenti, definite Heaven, Earth e Man, che, con una modalità alla sasso, forbici e carta, ci insegnerà che ciascuna di queste sarà più forte rispetto a una ma più debole rispetto a un’altra. Novità che offrirà al giocatore, per ciascuna battaglia, un lato più strategico e, in alcuni momenti, più impegnativo.

Come nel precedente capitolo, anche questa volta, avremo la possibilità di equipaggiare il nostro personaggio con due armi, questo però comporterà una maggiore attenzione alle proprietà elementali di ciascuna di esse: nel mezzo di una battaglia, infatti, potrebbe capitarci di trovare un nemico con un’arma più forte della nostra e, senza il giusto vantaggio elementale, sconfiggerlo potrebbe rivelarsi più duro del previsto.

"Omae wa mou... shindeiru."

“Omae wa mou… shindeiru.”

Ora vi chiederete, come fare a capire quando un avversario avrà una capacità offensiva maggiore della nostra? Facile, ad avvisarci dello scontro imminente compariranno degli appositi indicatori posti proprio sulla testa del nostro obiettivo. Se l’indicatore in questione sarà un punto esclamativo rosso, allora la nostra arma sarà in svantaggio: preparatevi a cambiarla o a dover affrontare un duro combattimento; se l’indicatore, invece, sarà blu, la nostra arma sarà la più forte e, una volta che i segmenti del suddetto indicatore spariranno, attacco dopo attacco, potremo sferrare un colpo speciale denominato Rush, in grado di spazzare via, grazie a una serie di attacchi a ripetizione, lo sfortunato ufficiale e chiunque altri si troverà nei dintorni in quel preciso istante. Infine, se non vedrete nessun indicatore, allora la vostra arma e quella del nemico si equivaranno: in quel caso starà a voi decidere se partire all’attacco o cambiare arma con un elemento più efficace per facilitarvi di molto le cose.

All’interno del Tutorial verremo introdotti all’utilizzo degli attacchi Musou, tre potentissimi colpi che consumeranno le nostre barre di energia. La modalità Rage, accessibile tramite avanzamento di livello, ci renderà molto più forti e ci permetterà di scatenare un nuovo e devastante attacco speciale, dandoci infine la possibilità di montare al volo sul nostro destriero, indipendentemente dal fatto che esso sia un cavallo, un orso o un elefante. Ebbene sì: adoriamo fiondarci sui campi di battaglia con il nostro amato (ma lento) elefante!

Le follie per l’imperatore

"Fin che la barca va, lasciala andare!"

“Fin che la barca va, lasciala andare!”

Molto particolare è la nuova modalità del gioco Ambition Mode, in cui lo scopo principale sarà quello di creare un Gran Palazzo Tonquetai (Tronky, per gli amici) atto ad accogliere l’imperatore per portarlo dalla nostra parte.

Vi state chiedendo cosa sia un Tonquetai? Ce lo chiediamo anche noi, ma cercheremo di spiegarvelo in maniera comprensibile.

Tutto quello che dovremo fare è creare dal nulla un villaggio degno di un imperatore, che servirà non solo per una visita di passaggio, ma anche per convincerlo a passare dalla nostra parte. Tutto ciò che dovremo fare è gettarci nuovamente in battaglia, alla ricerca di svariate ricompense, essenziali per lo sviluppo, la crescita e l’abbellimento del nostro piccolo accampamento, per trasformarlo così in un villaggio di tutto rispetto.

Oltre alla solita routine di battaglie, questa modalità offre a noi giocatori anche un lato manageriale, in cui dovremo prenderci cura di ogni dettaglio e, ogni qual volta ne avremo la possibilità, costruire un nuovi stabilimenti assicurandoci di svilupparli nella maniera più congeniale a tutte le attività possibili nella Cina feudale.

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In modalità Ambition dovremo affrontare quattro tipi diversi di battaglie:

  • Fame: aumentando la fama potremo far salire anche il numero di alleati reclutabili in battaglia.
  • Materials: i materiali raccolti serviranno principalmente a migliorare le strutture presenti nel nostro villaggio.
  • Allies: in questa battaglia troveremo un numero maggiore di ufficiali nemici, che una volta sconfitti diverranno nostri alleati.
  • Duel: simile ad Allies, solo con la possibilità di affrontare e reclutare personaggi giocabili veri e propri.

In definitiva, Shin Sangoku Musou è riuscito a migliorarsi ancora di più in questo nuovo capitolo, offrendo molte novità che gli amanti del genere apprezzeranno sicuramente. Dynasty Warriors 8 è in grado di offrire ore e ore di divertimento tra battaglie e  sviluppo del proprio villaggio. Anche la grafica, nonostante si riveli lievemente al di sotto del capitolo precedente, resta comunque buonissima e non intacca minimamente il valore finale del gioco.

A chi consigliamo Dynasty Warriors 8?

Se siete fan del genere Musou, o se non conoscete la serie e cercate un gioco che abbia una durata consistente e vi faccia immergere in campi di battaglia dove farvi largo con le unghie e con i denti, questo è sicuramente il gioco che fa per voi. Dynasty Warriors 8 riesce a far passare il tempo come se nulla fosse e a tenere i giocatori incollati allo schermo battaglia dopo battaglia.

  • Longevità consistente
  • Possibilità di scegliere il personaggio con cui affrontare ciascuna missione di Storia
  • Nuove caratteristiche offrono al gioco un lato più strategico
  • Ambition Mode molto interessante e divertente
  • Ancora più personaggi giocabili rispetto al suo predecessore (tutti i figli di Guan Yu, ad esempio)
  • I capelli da popstar teenager di Xiahou Dun, aste che si flettono e calci dal rumore piacevolissimo

  • Alcune missioni di storia sono nascoste, come la nuova modalità What if, e potrebbero passare inosservate
  • Colonna sonora meno coinvolgente rispetto a Dynasty Warriors 7
  • Alcuni elementi sono privi di consistenza e permettono di passarci attraverso
  • Alcune mappe, nonostante siano molto variegate, risultano dei veri e propri labirinti
Dynasty Warriors 8
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Conquistare la Cina non è mai stato così divertente!

TECMO KOEI e Omega Force dimostrano a pieno che la saga di Dynasty Warriors ha ancora molto da offrire, nonostante la presenza di qualche piccolo problema che si sarebbe potuto evitare, rimane un titolo ottimo, in grado di far passare bei momenti, e richiedendo, dopo tanti capitoli fin troppo semplici, una notevole abilità da parte del giocatore.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.