Ar no Surge: un nuovo JRPG annunciato su PlayStation 3

ciel no surge cover

Gust annuncia lo sviluppo di Ar no Surge, un nuovo JRPG  basato sulla saga di life simulation Surge Concerto: Ciel no Surge e sul più famoso Ar Tonelico, di prossima uscita su PlayStation 3.

Il numero di Dengeki PlayStation di questa settimana rivela che il gioco avrà a disposizione città, mappe da esplorare e battaglie, e sarà basato sul confronto coesistenziale, sul legami tra uomo e donna e sui legami fra amici.

Non è ancora chiaro quale sia il legame che legherà questo titolo alle saghe di Ciel no Surge e Ar Tonelico, ma pare si ambientato nel medesimo universo del primo, in un diverso periodo temporale. Ar no Surge sarà diretto da Akira Tsuchiya, con il character design di NTNY e i modelli poligonali curati da Flight Unit.

L’eroe principale sarà il giovane chiamato Delta Lantanoir, armato di tonfa e pistole, abile nelle battaglie di mischia. Ex membro dell’organizzazione chiamata Plasma, proteggeva la città dalla Sharl. Per alcune ragioni è stato allontanato dal gruppo, e ora gestisce un ristorante. Assieme a Delta troviamo Arshes, un robot antropomorfo.

Sul pianeta La Ciela, dove coesistono varie tipologie genetiche, la Sharl rapisce le genti utilizzando una canzone magica. Con l’apertura della barriera è apparsa un’antica razza con l’abilità di usare le canzoni perdute, che ora vive nell’epoca moderna dopo un sonno criogenico durato centinaia d’anni.

Le battaglie non utilizzeranno un sistema basato sui turni, ma un ibrido chiamato Protect. L’eroe si troverà sulla linea frontale, e proteggerà l’eroina che si occuperà di eseguire le suddette canzoni magiche. Il gioco offrirà un Genome Metric System che permetterà di entrare nei cuori delle persone.

Ar no Surge sarà disponibile dal 30 gennaio su PlayStation 3, per ora solo in territorio giapponese.

Fonte: Gematsu

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.