BLUE REFLECTION – Recensione

Hinako è pronta ad utilizzare i suoi nuovi poteri di Reflector e salvare così l’umanità in BLUE REFLECTION, in arrivo su PlayStation 4 e PC.

BLUE REFLECTION - Recensione

BLUE REFLECTION - RecensioneIl Common è un mondo che raccoglie tutte le emozioni collettive degli esseri umani, che plasma la sua forma dalle profondità del subconscio umano. È diviso in quattro zone, ognuna delle quali è caratterizzata da un’emozione predominante. La Happiness Zone in cui si raccolgono le emozioni felici, come ad esempio i pensieri per il proprio innamorato o l’affetto per le proprie amiche. La Fear Zone il cui fulcro è la paura insita nel cuore di ogni essere umano. La Sorrow Zone che trae la sua energia dai rimpianti e le insoddisfazioni delle persone. E infine la Anger Zone in cui la rabbia e l’odio regnano sovrane. Il compito di una Reflector è quello di scacciare i demoni che infestano il Common per proteggere così il mondo e il suo equilibrio. – dal Glossario

A sei mesi di distanza dal lancio nipponico arriva anche in occidente BLUE REFLECTION, particolare JRPG ispirato ai mahō shōjo che sbarca su PlayStation 4 e PC. Il titolo sviluppato da Gust si discosta particolarmente dagli altri franchise della compagnia, offrendo un’esperienza di gioco che va ad unire la tradizione dei giochi di ruolo giapponesi con quella delle visual novel e dei dating sim. Riuscirà questo concept interessante a far breccia nel cuore dei giocatori?

  • Titolo: BLUE REFLECTION
  • Piattaforma: PlayStation 4, PC
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: KOEI TECMO GAMES
  • Sviluppatore: Gust
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (voci)
  • Data di uscita: 29 settembre 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi e scene aggiuntive (ancora non confermati per l’Europa)
  • Note: pre-ordinando sia BLUE REFLECTION che Nights of Azure 2 potremo ottenere dei costumi esclusivi per entrambi i giochi

Hinako Shirai è una giovane studentessa della Hoshinomiya Girls High School, costretta a frequentare le lezioni ad anno scolastico già iniziato per via di un terribile incidete. La ragazza infatti era una delle più promettenti ballerine di danza classica del Giappone, ma purtroppo un grave infortunio ha interrotto la sua carriera spezzando così il suo sogno di diventare una étoile. Nonostante i suoi sforzi per tornare a ballare, la gamba infortunata continua a causarle dolore e questo l’ha fatta sprofondare nello sconforto.

Al suo primo giorno di scuola Hinako incontrerà Sanae Nishida, studentessa che ha sempre ammirato da lontano il suo talento per la danza. Nello scoprire che la sua beniamina sarà nella sua stessa classe, le emozioni di Sanae la travolgono al tal punto da venire avvolta da un’aura misteriosa. Hinako, prima ancora di poter realizzare cosa stesse succedendo, si ritroverà all’interno di un mondo sconosciuto e abitato da pericolosissime creature. Guidata da due voci misteriose la giovane scoprirà di essere una Reflector, ragazze dotate di poteri magici che le consentono di aiutare le emozioni delle persone e dissipare così il male.

Le due voci si riveleranno appartenere a Lime e Yuzu Shijou, due sorelle anch’esse dotate dei poteri di Reflector. Le due ragazze spiegano a Hinako che il mondo sconosciuto è chiamato Common ed è una raccolta di tutte le emozioni comuni dell’intera umanità. Purtroppo questo mondo viene minacciato da pericolosissimi demoni e dai giganteschi Sephira, che cercano un modo per rompere la barriera che separa il Common dal mondo reale per poter distruggere l’umanità. Hinako dapprima è titubante e non vuole avere nulla a che fare con questa situazione, ma quando le due sorelle Shijou le riveleranno che una volta sconfitti i nemici potrà esprimere un desiderio, deciderà di accettare la missione e riuscire così a tornare finalmente a ballare.

Crescere, che fatica!

Dal punto di vista del gameplay possiamo considerare BLUE REFLECTION come una sorta di dating sim (o anche una visual novel) con elementi JRPG piuttosto che come un gioco di ruolo puro. L’aspetto narrativo del titolo, e in particolare le interazioni tra Hinako e le tantissime studentesse che incontrerà durante la sua avventura, sarà il cardine che manderà avanti l’intero gioco andando ad approfondire così un sistema che abbiamo già avuto modo di vedere in titoli come Persona. Le tre protagoniste infatti non guadagneranno esperienza in combattimento, né tanto meno affrontando le missioni secondarie presenti all’interno del gioco, ma guadagneranno un Growth Point ogni qualvolta che Hinako riuscirà a migliorare il legame con una delle sue amiche o supererà determinati eventi di storia.

Questi punti serviranno a far salire di livello le nostre guerriere migliorandone le statistiche e facendo apprendere loro nuove abilità. Per permettere ai giocatori di creare un party equilibrato i Growth Point potranno essere spesi in quattro caratteristiche: Attack, Defence, Support e Technic. A seconda di dove allocheremo il punto, la curva di crescita del personaggio cambierà permettendoci ad esempio di improntare un personaggio sulla brutalità fisica piuttosto che sulla cura e il supporto degli alleati. Per migliorare ulteriormente Hinako, Yuzu e Lime potremo utilizzare i Fragment, particolari cristalli ottenuti nel corso della nostra avventura che ci permetteranno di donare dei bonus passivi ad abilità e protagoniste.

Per quanto il sistema di crescita sia semplice, risulta curato nei minimi dettagli e ci permetterà di decidere come improntare i personaggi in base al nostro stile di gioco. Purtroppo però l’assenza dei classici punti esperienza si riflette in una quasi totale inutilità delle battaglie. Se non fosse per i pochi combattimenti di storia, per i giganteschi Sephira che cercheranno di ostacolarci in diverse occasioni e per alcune missioni secondarie, che saranno fondamentali per poter progredire nel gioco, potremo andare avanti evitando i restanti nemici e concentrarci solamente sulla trama.

Summoning Waifu

Il sistema di combattimento di BLUE REFLECTION, per quanto come accennato poco fa sia abbastanza marginale all’interno del gioco, mantiene tutti i canoni dei giochi di ruolo a turni offrendo però delle particolarità interessanti. Oltre ai classici HP e MP le tre Reflector avranno a loro disposizione l’Ether, vera e proprio fonte del loro potere che potrà essere sfruttata per sovvertire le sorti di ogni battaglia. Se all’inizio potremo utilizzarlo solamente per permettere ad una delle guerriere di utilizzare due azioni in un turno, andando avanti nel gioco sbloccheremo altre capacità da utilizzare nell’attesa che arrivi il turno di una delle tre protagoniste. Tra esse troviamo la possibilità di accelerare la timeline, permettendoci così di anticipare le mosse del nemico, recuperare piccole percentuali di HP e MP nell’immediatezza oppure aumentare la difesa delle protagoniste sfruttando la guardia che, se utilizzata nel momento giusto, ci consentirà di “riflettere” gli attacchi avversari.

Altra funzione particolarmente azzeccata per i combattimenti, anche se utilizzabile solamente durante le boss battle contro gli immensi Sephira, è la possibilità di chiamare in battaglia una delle tante studentesse che nel corso di gioco diventeranno nostre amiche. Ognuna delle dodici ragazze utilizzerà in battaglia un’azione specifica basata sulle loro capacità, che si tratti di tecniche per attaccare il nemico o di abilità per supportare le protagoniste. Prima di ogni battaglia contro i boss Hinako, Yuzu e Lime potranno equipaggiarsi di quattro personaggi di supporto ciascuna donando così al giocatore la possibilità di pianificare al meglio come affrontare lo scontro.

All’interno del gioco sono disponibili anche una serie di mini-giochi legati allo smartphone della protagonista. Utilizzandolo potremo infatti chattare con le altre ragazze, sfruttando anche gli argomenti che potremo trovare girovagando nell’istituto, ascoltare i brani della colonna sonora, giocare a una sorta di caccia al tesoro o prenderci cura di un animaletto virtuale simile al celebre Tamagochi. Per quanto conoscere meglio le altre studentesse e poter riascoltare la soundtrack ogni qualvolta ne avremo voglia è sicuramente interessante, le altre due funzioni saranno solamente dei superflui riempitivi di cui ci stancheremo facilmente.

Piccoli problemi di frame rate

Purtroppo BLUE REFLECTION non pecca solamente dal punto di vista del gameplay, ma anche da quello tecnico. Nonostante ci siano tantissimi piccoli dettagli curati alla perfezione, come ad esempio l’effetto bagnato sui vestiti delle protagoniste durante i giorni di pioggia o i giochi di luci naturali che illuminano ambientazioni e personaggi, la grafica ha davvero parecchi problemi. Primo fra tutti i costanti cali di frame rate che capiteranno soprattutto durante le scene di dialogo, rendendo così le animazioni dei personaggi poco fluide e macchinose. C’è da dire che in Giappone sono state rilasciate diverse patch post lancio, per ora non disponibili in occidente, e che potrebbero aver risolto il problema dei continui cali.

Ma non è tutto anche i modelli dei personaggi, e soprattutto i loro visi, risultano ancora troppo indietro rispetto alle potenzialità offerte da PlayStation 4. Il motivo dietro questo problema potrebbe stare nel fatto che in Giappone il titolo è disponibile anche su PlayStation Vita, costringendo così la software house a optare per una grafica più scarna. Per quanto la direzione artistica intrapresa da Gust sia davvero apprezzabile, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni mozzafiato, il gioco risulta un po’ troppo spoglio e dalle interazioni davvero limitate.

Il titolo è però capace di riprendersi egregiamente su tre punti. Tutto l’aspetto sonoro, dalla colonna sonora al doppiaggio esclusivamente giapponese, è infatti curato alla perfezione così come lo è la trama e, in special modo, la caratterizzazione di tutte le protagoniste principali. Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto di fanservice su cui è ampiamente improntato il gioco. Saranno numerosissime le scene in cui le studentesse si ritroveranno insieme negli spogliatoi a farsi i complimenti per la biancheria intima scelta, oppure in piscina con tanto di inquadrature tattiche che daranno poco spazio all’immaginazione, o anche sotto le docce a farsi battute sulle proprie misure… Ovviamente non potranno mancare gli henshin (trasformazioni) delle protagoniste che, come la tradizione insegna, le vedranno coperte solamente di fasci di luce posizionati strategicamente.

A chi consigliamo BLUE REFLECTION?

Senza dubbio mi sento di consigliare BLUE REFLECTION a tutti coloro che cercano un JRPG che non si prende troppo sul serio. Sicuramente per tutti gli amanti del fanservice si tratta di un must buy, le interazioni tra le protagoniste risultano allo stesso tempo piccanti e comiche ma senza mai esagerare.

Per quanto il sistema di combattimento e di crescita dei personaggi risulti interessante, i veterani dei giochi di ruolo potrebbero non apprezzare l’opzionalità dei combattimenti e lo troveranno forse fin troppo facile.

  • Sistema di gioco interessante
  • Tantissime possibili waifu
  • Fanservice a tonnellate
  • Direzione artistica apprezzabile…

  • …Ma la resa risulta approssimativa
  • I combattimenti sono del tutto opzionali
  • Alcune funzionalità assolutamente superflue
  • Cali di frame rate che lo rendono frustrante
BLUE REFLECTION
3.5

Un riflesso troppo imperfetto

BLUE REFLECTION è uno di quei titoli capaci di incuriosire fin dal primissimo trailer, soprattutto per il fatto che era da tempo che non si vedeva un JRPG ispirato al mondo dei mahō shōjo. Gust ha svolto un ottimo lavoro nel creare un titolo che si discosta totalmente dalla sua serie più famosa (Atelier), anche grazie a delle scelte stilistiche molto interessanti e dei personaggi che, per quanto spesso ricalchino dei cliché, hanno un background solido e narrativamente accattivante. Purtroppo però questo non basta a distogliere l’attenzione di tutta una serie di problemi a livello tecnico e concettuale che abbassano parecchio la qualità generale del gioco. I costanti cali di frame rate renderanno frustranti anche i dialoghi tra le protagoniste e il fatto che i combattimenti siano totalmente opzionali non invoglieranno il giocatore a “perdere tempo” per affrontare nemici non obbligatori.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.