Dragon Ball Fusions – Recensione

Ganbarion lancia Dragon Ball Fusions per Nintendo 3DS, l'RPG basato sulla celeberrima saga di Toriyama

Dragon Ball Fusions

Dragon Ball Fusions – RecensioneDopo aver recuperato l’ultima sfera del drago, i due guerrieri novizi Tekka e Pinch si apprestano a evocare il potente drago Shenron per esprimere il loro più grande desiderio: creare il più strabiliante Budokai che il mondo abbia mai ospitato. Dopo aver espresso il desiderio però, un portale si aprirà improvvisamente alle loro spalle, risucchiandoli al suo interno. Una volta rivenuti, i due si troveranno in un mondo sconosciuto, un punto di partenza, che pare sia collegato ad altri universi tutti da scoprire. Grazie all’aiuto di Bulma, Tekka e Pinch inizieranno così la loro nuova avventura, dove non solo riusciranno a trovare tanti alleati dai volti noti e stringere nuove amicizie, ma si imbatteranno anche in ostici avversari altrettanto famosi. Tuttavia, la strada per il grande torneo è ancora lunga.

In attesa del secondo capitolo della serie XenoVerse, BANDAI NAMCO Entertainment decide di deliziare ulteriormente i fan della più famosa serie del maestro Akira Toriyama lanciando sul mercato nipponico un ulteriore titolo dedicato ai Guerrieri Z: Dragon Ball Fusions. Inizialmente rivelato con il titolo provvisorio di “Project Fusion”, questo gioco per Nintendo 3DS vuole concentrarsi principalmente, come il titolo suggerisce, sulle fusioni, una tecnica resa celebre dalla serie a fumetti originale.

  • Titolo: Dragon Ball Fusions
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Ganbarion
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 agosto 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: fusioni esclusive sbloccabili tramite codici QR

Dragon Ball Fusions è un titolo che, fin dal suo annuncio iniziale, è riuscito a suscitare un fortissimo interesse in tutti i fan della serie sparsi per il mondo, non solo per la già citata feature principale, ma anche perché la tipologia di gioco offerta stavolta promette una vera e propria ventata d’aria fresca per il brand.
L’idea di realizzare un titolo che affondasse le sue radici nella tipoligia RPG non è una trovata totalmente nuova per la serie, dal momento che nella sua storica presenza su console di generi ne ha girati veramente tanti, ma ultimamente si è principalmente fossilizzata sui fighting game.

Brand New World

Inizieremo la nostra avventura all’interno del titolo dando un volto e un nome vero a Tekka, pseudonimo provvisorio dato dalla compagnia al protagonista principale, che si scoprirà quindi essere un vero e proprio avatar personalizzabile. Oltre alla possibilità di selezionare capigliatura, volto, altezza  e molto altro, anche all’interno di questo titolo avremo la possibilità di scegliere sesso e razza; troveremo gli umani, i Saiyan, i Namecciani, i Majin e i demoni.

Una volta terminata la creazione del nostro protagonista e aver ammirato l’introduzione alla storia del gioco, i due faranno la conoscenza di Bulma (loro, non noi… con quante volte l’han dato su Italia 1, la conosciamo anche fin troppo bene), la quale ci affiderà un particolare dispositivo dotato di intelligenza artificiale le cui sembianze, guarda caso, ricordano molto quelle di un Nintendo 3DS.

Prima di iniziare a fare quello che ci pare e piace, girovagando in lungo e in largo nei mondi messi a disposizione dal titolo, la coppia Nappa-Raditz ci si parerà di fronte per offrirci un breve tutorial, utilizzato anche per farci scegliere una delle tre categorie da assegnare al nostro personaggio, scegliendo fra Technical, Power e Speed, che avranno un classico funzionamento in stile carta-sasso-forbici nel corso dei combattimenti.

Volare, oh oh

Il nostro girovagare nei cieli dell’universo della serie Dragon Ball sarà composto da porzioni di storia che, sfortunatamente, non sarà non proprio lunghissima, dove procederemo tra i vari livelli dei mondi fusi insieme facendo la conoscenza di nuovi alleati e ostici avversari, da side-mission che ci verranno assegnate da personaggi celebri della serie o da altri combattenti random sparsi in giro per gli scenari. A queste si aggiungerà anche tanto free-roaming dove, a nostro piacimento e senza tanti rompimenti di balle, potremo esplorare da cima a fondo i particolari scenari per conversare con i personaggi e cimentarci in svariati combattimenti contro i nemici randomici (il cui modello poligonale li fa assomigliare tutti a una sorta di versione malvagia di Crilin per non so quale motivo), utili per accumulare esperienza, sbloccare personaggi o mosse speciali, e soprattutto alcune particolari sfere del potere.

Queste sfere saranno di vitale importanza per la nostra permanenza nel gioco dal momento che, per proseguire in altri mondi e sbloccare i vari campi di forza, sarà necessario possederne la quantità richiesta, rendendo così il titolo piacevolmente più complicato del classico: “Sconfiggi tizio e vai avanti fino alla fine, grazie per aver giocato e tanti saluti”.

Two is megl che uan, ma cinq so ancor megl!

Come emerso in precedenza dalle varie informazioni rilasciate dalla compagnia, le tipologie di fusioni da poter effettuare all’interno del titolo saranno tre: la classica Fusion, che verrà eseguita mediante l’apposita danza, le Ex-Fusion, feature principale del titolo che sarà possibile realizzare grazie all’utilizzo dei Metamo-Ring messi a disposizione della Capsule Corp., e la devastante Maxi-Fusion, una sorta di rivisitazione della prima, con la sola differenza che a unirsi non saranno solo due personaggi, ma ben cinque.

Sebbene la classica Fusion ci venga praticamente messa a disposizione fin da subito con Goten e Trunks, i primi due alleati che ci verranno offerti dal gioco, dopo un po’ di gamplay assiduo faremo la conoscenza della Maxi-Fusion. Questa richiederà una barra di energia per poter essere effettuata, e l’aspetto fisico del combattente che ne risulterà dipenderà principalmente dalla razza del personaggio con cui l’avremo selezionata, presentando però anche qualche richiamo agli altri quattro. La sua durata sarà limitatissima e si concentrerà principalmente in una serie di attacchi normali fino allo scadere del timer, concludendo automaticamente con una spettacolare mossa finale.

Sfortunatamente, la funzione principale da cui il titolo prende il nome e su cui si dovrebbe basare, ovvero la Ex-Fusion, ci verrà introdotta a gioco inoltrato, e da qui ci verrà sbattuto in faccia quello che la compagnia non ha voluto rivelarci prima. Sebbene le fusioni da poter effettuare con questa tecnica sono veramente tantissime, gli altri personaggi, fatta eccezione per il nostro avatar, non si potranno proprio fondere con chiunque vogliamo, ma ciascuno di questi avrà da uno a quattro combattenti ben precisi con cui potersi unire, rendendo il tutto relativamente obbligato… ma non troppo. Un fattore un po’ logico se ci pensiamo bene, dal momento che realizzare ogni ipotetica fusione avrebbe richiesto alla compagnia decisamente troppo tempo. Per questo motivo, non sarà difficile trovare anche guerrieri che non potranno proprio fondersi con nessun’altro, se non con il nostro personaggio principale.

Una delle cose che non ho particolarmente apprezzato, nonostante tutto, è l’assenza di mosse speciali esclusive per le Ex-Fusion. Se avete familiarità con la serie, sicuramente siete a conoscenza che le fusioni possiedono anche alcuni attacchi totalmente nuovi, tipo Gotenks, per fare un esempio, con il Galactic Donuts o il Super Ghost Kamikaze Attack, o potentissime finisher che uniscono le due tecniche caratteristiche dei due personaggi coinvolti, come Vegeth e la Final Kamehameha (che unisce il Final Flash di Vegeta con la… vabè, avete capito) o Gogeta SSJ4 con la Big Bang Kamehameha. Ahimé, le Ex-Fusion non hanno questa possibilità. Queste, infatti, si limiteranno semplicemente a presentare le mosse speciali principali dei guerrieri fusi, senza offrire alcuna novità sostanziale se non nel fattore visivo e nella forza. Anche se, in quanto a potenza, non è proprio una caratteristica visibile, dal momento che si parla solo di un aumento delle statistiche del personaggio.

Se il titolo fosse stato creato con una totale libertà di fusione tra i vari personaggi, questa caratteristica l’avrei comunque riportata nella recensione, magari come aspetto un po’ deludente, ma ci sarei potuto passare sopra, dal momento che creare fusioni fra tutti i personaggi disponibili avrebbe richiesto la realizzazione di incalcolabili modelli dei personaggi in più, aumentando a dismisura il tempo di lavoro degli sviluppatori. Se poi ci si aggiungono anche le mosse esclusive per ciascuna di queste fusioni, probabilmente il gioco avrebbe davvero visto la luce nel 2045. Considerando però che le Ex-Fusion sono tante, sì, ma in qualche modo obbligate, dal momento che non ci permettono di fondere un qualsiasi personaggio con tutti, magari potevano essere realizzati attacchi finali esclusivi per queste combinazioni per realizzare qualcosa di ulteriormente originale. Da questo lato, come appena detto, sono riamasto un po’ deluso, specialmente se consideriamo che, a detta della compagnia, il gioco si dovrebbe basare sulle fusioni, quando invece non solo possono essere trascurate tranquillamente, ma alla fin fine sembra quasi non ci sia stata nemmeno la voglia di renderle veramente importanti e allettanti al di là del solo aspetto esteriore.

Prelude to Battle

Eccoci finalmente giunti a parlare del battle system offerto da Dragon Ball Fusions. Come da tradizione JRPG, i combattimenti vedranno coinvolti team costituiti da un massimo di cinque membri e verranno svolti tramite i consueti turni, che saranno dettati da un’apposita barra posizionata in basso sullo schermo. Sebbene non ci sia possibile muovere nessuno dei personaggi sul campo di battaglia, questi si sposteranno in modo automatico verso l’avversario a seconda dell’attacco utilizzato. Ogni danno ricevuto ci farà rimbalzare qua e là come se fossimo all’interno di un dannatissimo flipper, arrecando danni al nemico se questi rimbalzerà addosso a qualcuno dei nostri, ricevendone invece se saremo noi quelli a sbattere sugli altri, oppure, se spinti al limite del terreno di battaglia, verremo letteralmente scagliati contro montagne e altri elementi dello scenario.

Oltre all’impossibilità di muoversi, il titolo non offrirà alcuna voce per effettuare uno straccio di parata, ma al suo posto verrà offerta una particolare feature per limitare notevolmente il danno ricevuto. Sia che arrechiamo o subiamo un attacco, il gioco ci metterà di fronte a una sorta di cerchio composto da alcune caselle, dove tutto quello che dovremo fare sarà iniziare a girare freneticamente la leva analogica della console e premere l’apposito tasto, sperando che la posizione scelta non sia la stessa del guerriero che subisce il colpo. Se la direzione sarà identica per tutti e due i personaggi, colui che viene attaccato riceverà un danno veramente misero, mentre se la direzione sarà diversa, il povero malcapitato si beccherà tutto a piena potenza. Insomma, un sistema di combattimento non proprio complicato da usare, anzi, forse più difficile da spiegare, ma anche abbastanza divertente.

Oltre all’esperienza ricevuta, al termine delle battaglie potremo sbloccare ulteriori combattenti e relativi abiti, a seconda della missione, oppure nuove mosse da poter affidare ai tantissimi personaggi offerti. Inizialmente i guerrieri ci verranno presentati con mosse standard, spesso nemmeno particolarmente forti, ma pian piano acquisiremo e assegneremo loro tecniche nuove e sempre più devastanti.

EXTRA

Giusto per far divertire gli utenti con qualcosa di nonsense, pur rimanendo in tema, Dragon Ball Fusions offrirà anche una particolare feature che permetterà a noi e a un nostro amico di fonderci insieme. Accessibile dal menu principale, questa funzione richiederà al giocatore ed eventuale compagno di posizionarsi a una debita distanza dalla fotocamera della console e, una volta scattata la foto, i due volti si uniranno (a volte anche in modo pietoso, ma da risate assicurate). Il risultato ottenuto verrà messo in modo automatico sul modello di Gotenks Super Saiyan 3, mostrandoci in tutto il suo splendore la nostra discutibilissima Fusion che non vedremo l’ora di dimenticare e, molto probabilmente, sarà la causa della nostra prossima notte insonne.

Inoltre, tramite l’apposita voce per scansionare codici QR, sarà possibile ricevere alcune fusioni esclusive pubblicate su alcune delle più famose riviste nipponiche come Shonen Jump e V-Jump. Al momento, potremo usare questa funzione per aggiungere al gioco il temibile Great Satan-man, fusione tra Mr. Satan e Great Saiyaman dalla potenza strabiliante, ma le cui mosse speciali riescono sempre ad arrecare un danno pietoso, nonché Gorus, la devastante unione tra Goku e Beerus che, con i suoi attacchi speciali dalla forza spaventosa, riesce a sterminare praticamente tutti i nostri avversari in un colpo solo… e anche quasi tutto il nostro party.

Saikyou no Fusion

Devo ammettere di esser rimasto piacevolmente colpito dalla veste grafica del titolo; sebbene non venga offerto supporto al 3D stereoscopico e offra i classici personaggi in versione super deformed (o chibi, come preferite), uno stile decisamente troppo consueto quando si parla di console portatili Nintendo e titoli nipponici, la sua realizzazione è decisamente apprezzabile, così come le animazioni degli attacchi e il cambio esponenziale tra i personaggi piccoletti, che ci accompagneranno per gran parte della durata del gioco, alle Maxi-Fusion, che offriranno proporzioni decisamente più naturali dei personaggi, facendoti palesemente capire che in quei diciotto secondi della sua durata saranno cazzi.

Anche dal lato sonoro il gioco non è affatto male, riuscendo a offrire non solo BGM o temi di battaglia enfatizzanti, anche se non tutti, ma anche alcuni brani che, sebbene non provengano direttamente dalla serie animata, riescono a trasmettere lo stesso feeling di uno degli innumerevoli episodi. Nonostante il gioco presenti un doppiaggio ufficiale, quello inserito all’interno del titolo non posso proprio reputarlo un ottimo lavoro; nessuno dei personaggi urlerà uno degli svariati nomi delle proprie tecniche. Non dico che dovrebbero doppiarle tutte, ma quantomeno quelle principali sarebbe stato decisamente apprezzabile. È un po’ triste sentire un Goku che non urla “KAMEHAMEHA!” ma che si limita a semplici urletti anonimi. Mi pare sia inutile ribadirlo, dal momento che l’ho già riportato all’interno della notizia che mostrava il video di apertura del gioco, ma in caso ve la siate persa, sappiate che anche stavolta siamo privati della nostra sana dose di Hironobu Kageyama. E questo fa male al cuore.

A chi consigliamo Dragon Ball Fusions?

Ahimè, consiglio principalmente il titolo a tutti i fan della serie che conoscano almeno un minimo di lingua giapponese. Trattandosi di un JRPG, le condizioni delle missioni principali, delle side-mission, i dialoghi con i personaggi con indicazioni varie e molto altro ancora, saranno di vitale importanza per apprezzare il gioco al meglio e capire dove andare e cosa fare. Certo, devo ammettere che comunque sia è giocabilissimo anche senza conoscenza della lingua, ma in questo caso credo sia difficile riuscire a completarlo senza aiuto di qualche guida o altro. Come gioco in sé, mi sento davvero di consigliarlo, sperando in un suo futuro arrivo anche nel nostro territorio, perché riesce a offrire qualcosa di nuovo e decisamente apprezzabile, in grado di farti passare veramente tantissimo tempo senza accorgertene su un qualcosa che, sorpresa sorpresa, non sia l’ennesimo fighting game. Dovrebbero starne alla larga solo coloro che non amano il genere, ancora meglio se si accontentano sempre della solita minestra riscaldata.

  • Finalmente qualcosa di totalmente nuovo
  • Tantissimi personaggi da sbloccare
  • Battle System accattivante
  • Tante side-mission e contenuti post-game

  • Storia principale poco longeva
  • Ex-Fusion obbligate. Intriganti, ma quasi superflue e senza attacchi speciali originali
  • Doppiaggio fortemente limitato
Dragon Ball Fusions
4.2

Il desiderio di Tekka e Pinch spezza egregiamente la routine di Goku e compagni

Detto sinceramente, papale papale… FINALMENTE, CAZZO! Ci voleva. C’era veramente bisogno di qualcosa di nuovo, di questa ventata d’aria fresca che ogni tanto, anche se raramente, soffia sul mondo dei potentissimi Guerrieri Z. Data la sua presenza all’interno del panorama videoludico da veramente troppi anni, la serie ne ha sperimentati a sufficienza di generi, ma ultimamente c’è decisamente tanta, forse troppa concentrazione sui fighting game, e a lungo andare non si è fatto altro che creare titoli su titoli pressappoco identici… fortunatamente non stavolta. Un grande plauso a BANDAI NAMCO per essersi voluta cimentare in qualcosa di diverso e particolare, che una volta ogni tanto ci vuole, e con una trama originale che non forzi obbligatoriamente i giocatori a ripercorrere nuovamente la storia che noi tutti conosciamo. Tanto, a quello ci penserà XenoVerse 2.

Questa recensione è basata sulla versione giapponese del gioco. Quella della versione europea è disponibile seguendo questo link!

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.