Digimon: il ritorno di un ricordo mai dimenticato

Digimon: il ritorno di un ricordo mai dimenticato

Come molti di voi sapranno, recentemente la nostra cara BANDAI NAMCO Entertainment ha rilasciato per noi giocatori occidentali un nuovo titolo appartenente alla saga Digimon Story. Personalmente sono un fan sfegatato di tutto ciò che concerne Digimon e il mondo digitale, e non mi riferisco solo alla concezione videoludica e televisiva di questi argomenti, ma anche a quella più pratica e reale. Non ho mai avuto la possibilità di presentarmi ufficialmente da quando ho fatto il mio esordio su queste pagine e, personalmente, non credo che al momento l’argomento possa provocare un qualche tipo di interesse a voi lettori. Prima che io cominci a discutere della mia vita, e vi assicuro che ci sarà un luogo e un momento in cui lo farò (almeno per quanto riguarda la fase che concerne il mio ingresso in redazione), direi di andare dritti al punto.

Digimon Story: Cyber Sleuth, un gioco, una memoria; ci sono una gran varietà di terminologie differenti per identificarlo ma quella che più preferisco è ricordo. È dal lontano 2007, con Digimon World Dawn e Dusk, che non ho avuto la possibilità di godere di un titolo appartenente a questo brand in una lingua a me comprensibile. Nonostante questa enorme barriera che mi divideva dai miei mostri digitali preferiti ho comunque continuato a giocare a tutti i giochi della serie principale, sebbene uscissero esclusivamente nei negozi dei nostri cari cugini giapponesi. Purtroppo, esattamente come immaginavo, la lingua era ben più di un limite. Oltre all’impossibilità di capire qualsivoglia aspetto e sfumatura della trama, ho avuto molti problemi anche durante il gameplay, poiché, ovviamente, non comprendendo appieno gli argomenti discussi nei dialoghi, i problemi si presentarono in maniera massiccia anche nel gioco stesso, specie quando mi veniva dato piede libero nello spostamento tra le varie zone.

Il migliore (o peggiore, dipende dai punti di vista) esempio che identificava alla perfezione questa barriera culturale che si è posta fra me e i miei tanto amati Digimon è stato Digimon Story: Lost Evolution, una perla fra i giochi del brand e sicuramente uno di quelli che aveva le migliori premesse tra i titoli della saga pubblicati su Nintendo DS. Per quel poco che sono riuscito a capire della trama del titolo, l’incipit del gioco e la fase iniziale li ho trovati tra i migliori tra tutti i giochi Digimon pubblicati fino ad oggi. Ma vorrei evitare di farvi un qualsiasi spoiler, anche perché ai tempi in cui lo giocai era in programma una patch che lo avrebbe tradotto in inglese, e sinceramente non so dirvi se è stata portata a compimento. Dopo questo sono passato al più tradizionale Digimon World Re: Digitize, una sorta di reboot del primo Digimon World su PlayStation Portable, tanto che ne riprende le meccaniche di gameplay e stralci di trama. Forse questo titolo, dopo il primissimo pubblicato nel 1999, è stato quello che ho apprezzato più di tutti, anche più del recente Cyber Sleuth. La motivazione per il quale mi sento di consigliare questo gioco, seppur in giapponese, è il fatto che il gameplay ci permette di avere un’interazione più diretta con i nostri Digimon, tanto che non ci saranno combattimenti a turni, bensì saremo noi a impartire degli ordini al nostro amico digitale il quale, sotto comando, si lancerà all’attacco dei più disparati Digimon. Un altro punto di forza del titolo è il fatto che, a differenza di Digimon Story: Cyber Sleuth in cui ci avventureremo solamente all’interno dell’EDEN, in questo Re: Digitize avremo la possibilità di entrare all’interno del mondo dei Digimon, il Digital World, quello tanto amato e visto negli anime e nel primo gioco su PlayStation. Con ciò non intendo dire che questo Cyber Sleuth non sia bello, anzi, secondo il mio modesto parere rasenta quasi la perfezione nel suo genere: abbiamo dei combattimenti molto tattici e ricchi di strategie diverse, una grafica davvero degna di nota e, per quanto possa sembrarvi banale, un HUD molto bello da vedere. Ho amato parecchio questa nuova perla di casa BANDAI NAMCO e ve la consiglio con il cuore, specie se siete amanti dei JRPG ma soprattutto se apprezzate il franchise in questione.

Ad essere sinceri mi sento quasi in dovere di ringraziare BANDAI per ciò che ha fatto per noi appassionati della saga in questo 2016. Era davvero da parecchio tempo che attendevo l’uscita di un nuovo vero gioco su Digimon nel nostro paese, e spero che con l’arrivo di questo Cyber Sleuth si potrà dare il via a una scia di pubblicazioni che possano finalmente uscire dal paese del Sol Levante. Tuttavia, non ho intenzione di addentrarmi oltre nella spiegazione del titolo, poiché potete leggere in tutta tranquillità la mia recensione. Nel caso in cui siate interessati al brand e vogliate saperne di più su questo Cyber Sleuth, vi allego un video, fatto da me, in cui discuto delle principali componentistiche di gameplay che caratterizzano il gioco. Ovviamente il contenuto è privo di spoiler, quindi nel caso in cui vogliate usufruirne è totalmente vergine da particolari riguardanti la storia. Buona visione!

https://youtu.be/O-oe2xxfgM0

Videogiocatore da molto, forse troppo tempo. Amante di tutto ciò che è giapponese, compresi i JRPG e il sushi... Soprattutto il sushi.