Pokémon GO Tour Milano: quando i nerd escono di casa

Pokémon GO Tour Milano

Lo scorso week end si è tenuta a Milano la seconda tappa italiana del Pokémon GO Tour, manifestazione che ha raccolto all’interno del Parco Sempione e dintorni centinaia di appassionati aspiranti allenatori. Noi Akiba Gamers (rey36 e Kika) ci siamo stati e vogliamo oggi parlarvi di ciò che questo evento ci ha lasciato.

Partiamo con calma: cos’è esattamente un Pokémon GO Tour? Si tratta semplicemente di un raduno organizzato dal noto sito Pokémon Millennium, in collaborazione con Nintendo, Tee Tee e altri marchi che riunisce, per un intero pomeriggio, tutti i giocatori di una determinata città (e non solo), portando eventi, sfide, giochi e molto altro. La prima tappa è stata quella di Roma; non ci siamo stati, ma è stata descritta da tutti come un grande successo, un sacco di Pokémon catturati, tantissima gente e tanto divertimento. Spinti dalla curiosità abbiamo quindi deciso di armarci di telefoni, power bank, batterie, batterie, batterie (e, ovviamente, le batterie), e siamo partiti alla volta di Milano.

Ovviamente non potevamo essere noi se non ci fosse stata qualche complicazione durante il viaggio: ritardi, incidenti, asteroidi, cataclismi… tutto ciò per dire che, nonostante fossimo partiti alle 14:40, più che in anticipo (dato che l’evento aveva inizio alle 16) siamo riusciti ad arrivare in Parco Sempione solo dopo le 17:30. Perfetto, raduno iniziale già andato a farsi benedire. Nonostante ciò, eravamo ben consci del fatto che delle attività proposte (dato anche il nostro banalissimo e ignorantissimo livello 10) ce ne saremmo fatti ben poco, noi eravamo li solo per la fama e la gloria… no ok, ci interessava solo catturare più Pokémon possibili sfruttando la miriade di esche disponibili.

Questo perché per tutto il giorno la valanga di Pokéstop che riempivano parco e castello erano sotto l’influenza delle esche, spesso creando dei veri e propri triangoli delle bermuda di Pokémon. Tra allenatori e organizzatori difficilmente si riusciva a camminare senza incappare in qualche esca, e ciò non poteva che farci molto piacere. Tutto questo ha reso le diverse camminate decisamente più piacevoli e interessanti, spingendoci a fare qualche metro in più solo per raggiungere il prossimo Pokéstop.

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In generale l’evento è stato relativamente un successo: abbiamo camminato tantissimo, ci siamo divertiti e siamo tornati a casa carichi di nuovi Pokémon e con qualche caloria bruciata. Non si è creato il ben che minimo disagio, nessun incidente, nessun morto né feriti. Quello che abbiamo trovato è stato un immenso agglomerato di persone tutte riunite per il medesimo motivo. Ed è stato davvero fantastico! Vedere che ovunque ti giravi la gente era intenta a catturare Pokémon o a cercare di far schiudere più uova possibile ci ha fatto in qualche modo sentire parte di qualcosa di davvero grande. Per non parlare degli avvistamenti di mostriciattoli rari, che a macchia d’olio, tramite passaparola, arrivavano a chiunque, radunandoci poi tutti insieme, come se ci trovassimo a un qualsiasi raid di un qualsivoglia MMORPG (e chi conosce questo genere sa perfettamente che sensazione possa dare). Ci teniamo però a precisare che, a parte il fattore esche e l’aver scelto un luogo in particolare, la struttura portante dell’evento si fermava lì. Non abbiamo visto tutto il gruppo di persone camminare insieme alla ricerca di Pokémon; bensì si è finiti per sparpagliarsi in piccoli gruppi, per poi ritrovarsi di nuovo tutti insieme sul finale. Ci è un po’ dispiaciuto, ci avrebbe sicuramente fatto più piacere poter partecipare a una mega camminata di gruppo, capitanata magari da Cydonia.

Detto ciò, non riusciamo davvero a capire cosa possa spingere invece la gente ad accanirsi tanto contro questa app: chi propone divieti, chi la giudica dannosa, chi asociale: ce n’è davvero per tutti i gusti. Non mi dilungherò ulteriormente su questo aspetto, non potrei di certo far cambiare idea a chi la pensa così, né è mia intenzione farlo. Tanto sappiamo bene che la gente ha sempre qualcosa da ridire su tutto; probabilmente continueremo a sentirli ancora per un po’, fino a quando Pokémon GO non passerà di moda e ci si potrà accanire contro qualcos’altro.

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Ma dato che non potevamo farci sfuggire l’occasione, tra una cattura e un’altra, abbiamo ben pensato di registrare e filmare tutto ciò che ci circondava, cercando di montare poi un breve video della nostra esperienza. Si tratta di una novità per Akiba Gamers: siate clementi, ve ne prego, e fateci sapere cosa ne pensate, se questo nuovo format può interessarvi e soprattutto se vi farebbe piacere vedere le nostre future peripezie in giro per il mondo (?).

Akiba Gamers @ Pokémon GO Tour Milano

Il suo secondo tatuaggio è il simbolo di Fox Hound, il che dimostra quanto sia malato di Metal Gear. Amante degli JRPG, ha speso lo stipendio di un mese in fazzolettini dopo l'annuncio del remake di FFVII.