Star Fox Guard – Recensione

Star Fox Guard – Recensione

star-fox-guard-recensione-boxartLa guerra può anche essere materia economica. Mentre le bombe cadono al suolo e i soldati periscono in battaglia, c’è chi riesce a trarne profitto per il proprio interesse, alimentando la macchina della distruzione. Grippy Toad, colui che gli scritti di Darwin indicano come anello di collegamento fra il rospo e Maurizio Costanzo nonché zio del nostro ingegnere di fiducia Slippy Toad, è uno di questi individui. Durante la guerra fra le forze di Pepper e l’esercito di Andross, l’unico interesse dell’anfibico imprenditore sarà proteggere i suoi giacimenti e cinicamente aumentare la produttività.

Ideato dalla mente di Shigeru Miyamoto, il simpatico spin-off di Star Fox Zero rilasciato da Nintendo come contenuto digitale per il suo eShop va a inserirsi, non senza qualche mese di ritardo rispetto alla moda, nel filone dei tower defense, genere largamente diffuso fra le pagine di Steam e i (mediocri) titoli per smartphone.

  • Titolo: Star Fox Guard
  • Piattaforma: Wii U
  • Genere: Tower Defense
  • Giocatori: 1 (multiplayer online asincrono)
  • Software house: Nintendo
  • Sviluppatore: Nintendo EPD, Platinum Games
  • Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 22 aprile 2016
  • DisponibilitĂ : retail, digital delivery
  • DLC: non presenti
  • Note: copia retail presente unicamente nella First Print Edition di Star Fox Zero

Come si evince dalla nostra recensione, la bestemmia scorre forte in Star Fox Zero. Cercare di superare quel determinato passaggio, fare di tutto per prendere proprio quella medaglia, dannarsi l’anima per trovare esattamente quell’uscita segreta… Tutto questo, se da un lato riesce a dare parecchie soddisfazioni, può richiedere un quantitativo di pazienza che non tutti sono disposti a spendere, soprattutto coloro i quali non fossero riusciti a padroneggiare il sistema di controllo. Quando la misura sarà inevitabilmente colma e la necessità di staccare dai raggi laser dell’Arwing impellente, Star Fox Guard funge da ottimo scacciapensieri.

War Economy

Concepito con il titolo di Project Guard un paio di anni fa e presentato da Sua Maestà in persona all’E3, il gioco degli studi EAD riprende molto degli stilemi del genere, declinandoli in chiave Star Fox-esca: c’è una mappa dove posizionare le proprie armi di difesa, un nucleo da proteggere e uno stuolo di nemici coriacei e insistenti da convincere a desistere. Se bastasse questo a descrivere Star Fox Guard, non ci sarebbe alcuna differenza fra il titolo Nintendo e una di quelle robette free-to-play da giocare sul cellulare mentre ci si trova in quella dilatazione del tempo che sono i “cinque minuti” necessari alla propria donna (o uomo, chi siamo noi per giudicare?) per prepararsi, ma fortunatamente il titolo ha qualcosa in più da offrire, innanzitutto il sistema di difesa delle basi: le stazioni di estrazione dell’avido e bonario Grippy devono essere difese dall’attacco dei robot di Andross, divisi nelle due categorie di attacco e disturbo, per un totale di undici appartenenti alla prima categoria e quindici classificabili nella seconda. Di ogni foggia e colore, la varietà dei robot è assicurata, soprattutto fra quelli di disturbo: alcuni metteranno offline le telecamere del giocatore, mentre altri riempiranno la mappa di fumo rendendo impossibile avere una vista completa della base, altri ancora cercheranno di rubare le telecamere arrivando dall’alto… Le armi a disposizione del giocatore, è giusto specificarlo, hanno l’aspetto di telecamere, posizionabili prima dell’inizio della missione in numero mai superiore a dodici, almeno nelle missioni “standard”. Sullo schermo del GamePad, elemento fondamentale in questo spin-off, è possibile vedere da dove muoveranno l’attacco i robot nemici ed è quindi facile agire di conseguenza e spostare le telecamere sulla mappa, che possono essere selezionate durante la battaglia in modo da avere sempre sotto tiro i cattivoni di turno.

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Sulla carta il sistema funziona, ma probabilmente a causa delle scarse prestazioni dello schermo touch made in Nintendo e anche perché in alcuni punti l’azione diventa fin troppo concitata, la sensazione di non avere il tutto sotto controllo è molto presente, ma chissà, potrebbe anche essere una scelta di level design. Riguardo tale argomento poi, in una concordanza ideologica con il titolo principale, anche Guard presenta una varietà di pianeti fra i quali volare, ognuno con le sue peculiarità, come tempeste di sabbia o lande ghiacciate. Ogni “mondo” prevede di affrontare quindi una manciata di missioni in particolari condizioni ambientali, che si concludono nel momento in cui l’ultimo robot d’attacco viene fatto saltare in aria. Tirato un sospiro di sollievo, si passa a raccogliere i metalli sparsi nella mappa, che ovviamente vengono distribuiti in base alla bravura del giocatore: nonostante fare fuori i robot di disturbo non sia strettamente necessario per superare la missione, eliminarli nella loro totalità contribuisce ad aumentare i punteggi e quindi i metalli che sono, di fatto, i punti esperienza a disposizione. Con l’aumentare del livello, il giocatore avrà la possibilità di affrontare le missioni speciali (variazioni sul tema delle missioni standard, come fronteggiare solo robot d’attacco o magari usare sei telecamere in luogo delle dodici d’ordinanza) e di usufruire di nuove telecamere e armi, più performanti e con caratteristiche specifiche, talvolta fondamentali per superare i boss sparsi qui e lì per la galassia. Sì, boss. L’esperienza di PlatinumGames, così come in Star Fox Zero, si nota soprattutto nei boss di fine mondo, che sono ovviamente giganti, coloratissimi e divertenti da affrontare.

Stay out of my territory

A differenza di suo fratello Zero, Star Fox Guard può vantare anche una componente multiplayer online dalle dichiarate intenzioni competitive. Dopo aver superato le sfide su Corneria, il primo mondo che funge sostanzialmente da tutorial, viene concessa al giocatore la capacità di affrontare avversari sparsi in giro per il globo attraverso un sistema di PvP asincrono: tramite un editor sorprendentemente intuitivo e immediato, in linea con quanto visto ad esempio in Super Mario Maker, è possibile organizzare la propria squadra d’attacco, disponendo i robot sulla mappa, decidendo da dove e quando attaccheranno. Dispiegare una moltitudine di robot di disturbo e un singolo robot d’attacco, o magari flettere i muscoli e lanciarsi nella pugna con soli robot d’attacco… Le possibilità sono molteplici, l’unico limite posto è quello della forza d’attacco “totale” che non deve superare un valore prefissato, oltre ovviamente alla fantasia del singolo utente. Un sistema di notifiche, poi, avviserà il giocatore nel caso in cui qualche sconsiderato abbia osato affrontare la squadra precedentemente schierata: in base al risultato ottenuto, il punteggio dell’utente aumenterà o diminuirà, esattamente come accade in Mario Kart 8. 

Houston, we have a problem

Sia chiaro, Star Fox Guard nasce come un titolo per eShop da vendere a quindici euro (14,99 se vogliamo spaccare il capello in quattro, ma dato che io di capelli non ne ho…) quindi non c’è da rimanere sorpresi davanti alla mediocre realizzazione tecnica. Ambienti sì caratterizzati, ma con texture prese dai vecchi floppy disk dei giorni lieti in cui si sviluppava Star Fox 64, anti aliasing non pervenuto… Insomma, gli stessi esatti problemi di cui soffre Star Fox Zero. Il sistema di controllo poi, coerentemente, non è dei più immediati o dei più precisi. Dover tener d’occhio dodici diversi punti di vista sulla TV e intanto abbassare lo sguardo per cambiare subito la telecamera selezionata, con il feedback non propriamente da tecnologia al top dello schermo incastonato nel GamePad, non è fra le esperienze di gameplay più appaganti con cui mi sia interfacciato. Se si prova ad usare lo stilo, poi, consiglio di salvare il numero di un buon ortopedico sul cellulare, ché non si sa mai possa servire.

A chi consigliamo Star Fox Guard?

Se chi legge è un appassionato di tower defense (a tal proposito: esistono?) o magari è alla ricerca di un titolo che possa essere affrontato nei ritagli di tempo che altri dedicherebbero a Fifa o Call of Duty, quella mezz’ora prima di cena o quel quarto d’ora speso alla ricerca della voglia di studiare, allora Star Fox Guard può sicuramente dare soddisfazione. Per gli altri, che magari non hanno acquistato Star Fox Zero e si ritrovano nella condizione di dover spendere quindici euro per il titolo in questione senza essere appassionati del genere, probabilmente il mercato offre di meglio.

  • ModalitĂ  online sfiziosa
  • Gameplay vario e interessante

  • Evidenti limiti tecnici
  • Controlli confusi e imprecisi
Star Fox Guard
3.5

Un simpatico divertissement da affrontare a cuor leggero, ma con il giusto impegno

Star Fox Guard, quasi fosse superfluo dirlo, non è un gioco imprescindibile. Non rivoluziona l’industria dei videogame né tantomeno si impone come gioco simbolo del genere a cui appartiene. Detto questo, se si riesce a soprassedere sulla mediocre realizzazione tecnica, sa regalare al giocatore delle piccole sessioni di divertimento, che richiedono la giusta dose di impegno e ingegno. Sarebbe stato realizzato se non fosse un progetto originale di Miyamoto in persona? Non ci è dato saperlo.

Studente di architettura napoletano, ha imparato a giocare a Super Mario Bros. prima ancora di saper leggere. Il resto è tutta una logica conseguenza.