VANQUISH – Recensione

PlatinumGames porta su PC, tramite la piattaforma di Valve, un altro prezioso titolo della scorsa generazione: VANQUISH, TPS del leggendario Shinji Mikami.

VANQUISH - Recensione

VANQUISH - Recensione“Lasciami almeno fumare una sigaretta. Il tabacco è uno dei pochi modi che ho per sentirmi vivo.”

Dalla fine del ventesimo secolo, l’innalzamento demografico portò la popolazione della Terra a superare i dieci miliardi. Cibo ed energia scarseggiavano e ciò causò lo scoppiare di numerose guerre. Fu così che l’America ripose le proprie speranze nell’esplorazione spaziale, con la costruzione della colonia SC-01 Providence. Tuttavia, nemmeno essa risultò immune dai conflitti sociali della popolazione terrestre: l’Ordine della Stella Russa, che prese il potere in patria grazie a un colpo di stato, prese d’assalto la colonia, trasformandola in una devastante arma da puntare in direzione di San Francisco, dichiarando così guerra aperta agli Stati Uniti. Per contrastare gli invasori e liberare la colonia, il presidente degli USA scelse di ordinare un attacco militare, guidato dal luogotenente colonnello Robert Burns. Tra i suoi uomini troviamo Sam Gideon, agente DARPA dotato del prototipo di un’arma tecnologicamente piuttosto avanzata.

Come annunciato nelle scorse settimane, PlatinumGames ha iniziato il processo di revisione tecnica su una buona fetta delle sue esclusive console per dare anche agli utenti PC la possibilità di provarle. L’esperimento è iniziato con Bayonetta, ad oggi una delle massime espressioni del genere action moderno, e continua con VANQUISH, anch’esso considerato un top di gamma ma in ambito third-person shooter. Memore dei bei momenti trascorsi con il gioco su PlayStation 3, mi sono gettato a capofitto nella versione Steam per vedere se sia invecchiato bene e soprattutto se il porting possa definirsi soddisfacente.

  • Titolo: VANQUISH
  • Piattaforma: PC
  • Genere: Azione, Third-Person Shooter
  • Giocatori: 1
  • Software house: SEGA
  • Sviluppatore: PlatinumGames, Little Stone Software
  • Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 maggio 2017
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: non presenti
  • Note: si tratta di un porting dell’omonimo gioco uscito nel 2010 su PlayStation 3 e Xbox 360

VANQUISH è uno di quei titoli in cui il marchio PlatinumGames risulta inconfondibile, con tutte le implicazioni del caso. Questo significa in primo luogo che il comparto narrativo non brilla per niente, anzi risulta semplicemente pretestuoso. Il giocatore controlla Sam Gideon, un agente militare dotato di una speciale tuta in grado di assorbire grandi quantità di danni e slittare sul terreno in grande stile e ad alte velocità. La storia vede Gideon alle prese con un attacco russo alla base spaziale statunitense Providence, utilizzata dal governo americano come raccoglitore di energia solare a scopo non bellico. L’obiettivo dei nemici, androidi e mech capitanati dal calvissimo Victor Zaitsev, è quello di conquistare la base e minacciare il dominio egemonico degli USA sul pianeta. A fermarli dovranno pensarci Sam e lo squadrone a cui fa capo il massiccio Robert Burns, supportati a distanza dall’affascinante Elena Ivanova.

Ora, gli anni sono passati ma l’insipienza e la cattiva sceneggiatura di quest’intreccio continuano a stupire i videogiocatori di tutto il mondo. Ci sono sì un paio di colpi di scena piuttosto forti nel finale ma lo svolgimento frammentario degli eventi, la caratterizzazione praticamente assente dei personaggi e la conclusione sbrigativa dopo appena 5-7 ore mettono VANQUISH in cattiva luce con chiunque pretenda una campagna single player con qualcosa di interessante da raccontare. Ho sempre ammirato la lettura politica dei giapponesi, ed evitando spoiler posso dirvi che qui non troverete il solito ammasso di blanda propaganda americana tipico degli sparatutto occidentali, tuttavia si poteva fare molto di più a livello di scrittura anziché lasciare irrisolti parecchi interrogativi e retroscena. Dal punto di vista narrativo si tratta senz’altro di un’occasione sprecata.

Gears of War chi?

Dove VANQUISH eccelle, invece, è nel gameplay. Le innovazioni apportate da PlatinumGames al genere dei TPS sono molteplici e vistose, partendo dall’estrema mobilità conferita al personaggio e all’incredibile quantitativo di chicche nascoste in un sistema di combattimento semplice solo in apparenza. Ho sentito fin troppi utenti paragonare lo shooter di Mikami a Gears of War e vi dico subito che non potrebbero essere più lontani dalla verità. Sì, è possibile trattare VANQUISH come un classico sparatutto a coperture ma questo significa non averne affatto compreso la filosofia di game design. Il gioco è stato studiato per un’azione veloce, costante, furiosa, a tratti disorientante. Razzi propulsori e bullet time la fanno da padroni. Sam, anziché correre, slitta fluidamente sul terreno verso qualsiasi direzione e mirando può attivare un momentaneo rallentamento del tempo che, allo stesso modo del boost, dura finché non si esaurisce la carica della tuta.

Nonostante la varietà delle armi da fuoco non sia eccezionale, il numero di trucchetti utilizzabili per massimizzare la resa offensiva appare oltremodo notevole. Si possono effettuare attacchi corpo a corpo caricati diversi per ogni bocca da fuoco equipaggiata, saltare acrobaticamente in uscita da coperture mentre si spara o ricarica, cancellare varie animazioni snellendo i già esigui tempi morti e lanciare sigarette usate per distrarre i nemici. Ovviamente i livelli sono costruiti ad hoc per permettere al giocatore di slittare comodamente tra proiettili e coperture senza dover per forza posizionarsi staticamente in stile camper. Non credo di notare qualche somiglianza con Gears of War, uno dei giochi più lenti del genere e maggiormente permeati da un feeling di pesantezza generale. In VANQUISH regnano rapidità e reattività. L’unico modo valido che avete per capirlo è provarlo con mano. Fatelo e vi renderete conto della profondità e dell’importanza storica, per quanto riguarda le meccaniche, di questo titolo.

Graficamente rientriamo negli standard del 2011, dunque non aspettatevi un’impeccabile pulizia dell’immagine né effetti di illuminazione e post-processing spaccamascella. C’è un certo sentore di vecchiume nel comparto tecnico di VANQUISH su PC, anche se la risoluzione fino a 4K e il frame rate sbloccato ne garantiscono l’assoluta fruibilità su qualsiasi tipo di configurazione. Ottimo, dunque, il lavoro effettuato sul porting. Ancora non convincente invece il comparto sonoro, afflitto da diversi problemi tra cui il loop di voci ed effetti davvero fastidiosi e un doppiaggio inglese a dir poco insopportabile. Impostate l’audio su giapponese (con i sottitoli in italiano) e mi ringrazierete. In quanto a bug e glitch dovreste essere al sicuro, giacché al momento della recensione sono state rilasciate due patch correttive per magagne tecniche legate al frame rate.

A chi consigliamo VANQUISH?

Consiglio VANQUISH a chiunque voglia mettersi alla prova in un’esperienza diversa da quella del solito sparatutto in terza persona a coperture trito e ritrito da anni come da tradizione degli shooter occidentali. Per certi versi mi ricorda da vicino Binary Domain, anch’esso brillante e criminalmente penalizzato dalla critica con motivazioni abbastanza discutibili. Se apprezzate opere del genere, VANQUISH è un must have. Acquistalo su Steam.

  • Uno dei TPS più innovativi di sempre
  • Sistema di movimento e combattimento riuscitissimi
  • La migliore versione in circolazione

  • Trama davvero sottotono
  • Longevità troppo ridotta
  • Comparto sonoro mediocre
VANQUISH
4

Il sigillo di qualità color platino

VANQUISH su PC trova la sua massima espressione grazie a un sistema di controlli tarato chirurgicamente per mouse e tastiera e una serie di migliorie grafiche non miracolose ma comunque graditissime agli utenti di Steam. La verve della produzione è rimasta pressoché invariata e, se riuscirete a ignorare la trama inconsistente, troverete valanghe di frenesia e divertimento in uno stile riconoscibile anche da chilometri di distanza. Pur non essendo particolarmente appassionato di TPS, VANQUISH è uno di quei pochi titoli in grado di catturarmi dall’inizio alla fine con il suo gameplay audace, profondo e gratificante in tutti i sensi. Non c’è proprio niente da fare: PlatinumGames è sempre Platinum.