Tales of the Rays – Recensione

BANDAI NAMCO Entertainment rilascia gratuitamente Tales of the Rays, una vera e propria celebrazione della saga per iOS e Android

Tales of the Rays - Recensione

Tales of the Rays - RecensioneCon la continua evoluzione della tecnologia anche il mercato videoludico è in costante cambiamento e, soprattutto negli ultimi anni, moltissimi franchise celebri sono sbarcati su piattaforma mobile. Se dapprima si trattava di titoli che sfruttavano l’amore dei fan per implementare delle pesanti microtransazioni, ora le software house stanno sviluppando dei veri e propri capitoli a se stanti per smartphone. È questo il caso di Tales of the Rays, ultima iterazione della saga BANDAI NAMCO Entertainment disponibile gratuitamente su iOS e Android.

Si tratta di un JRPG free-to-play con microtransazioni che possiede una storia originale in cui compaiono alcuni dei più famosi protagonisti dei precedenti capitoli. Con alle spalle un team di sviluppo composto da alcuni volti noti ai fan sarà davvero all’altezza della saga o si tratta solamente di un’operazione per lucrare sfruttando il franchise?

  • Titolo: Tales of the Rays
  • Piattaforma: iOS, Android
  • Genere: JRPG free-to-play
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (voci)
  • Data di uscita: 24 luglio 2017
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: oggetti estetici ottenibili utilizzando i Prism
  • Note: presente un sistema di microtransizioni per l’acquisto delle Mirrogems, valuta utilizzabile per l’evocazione di armi e abilità

Il mondo di Tir Na Nog è cresciuto in prosperità grazie all’utilizzo delle Chiral Particles, particelle capaci di produrre un’energia infinita. L’utilizzo di queste particelle ha portato allo sviluppo delle Mirrages, particolari armi capaci di essere maneggiate solamente dai Mirrist. Tra queste armi è stata creato anche il pericolosissimo Kaleidoscope, macchinario capace di separare l’anima di persone e oggetti per trasformarli in pura luce. In tempi di guerra l’esistenza di uno strumento così pericoloso può portare solo a situazioni catastrofiche…

E così fu, il suo uso prolungato ha causato il mondo stesso a separarsi dalla sua anima. I terreni, le foreste e tutte le creature viventi sono state trasformate in polvere, per poi svanire nel nulla. Tuttavia un misterioso Mirrist è apparso per difendere il destino del mondo e, devastato dalle conseguenze causate dalle azioni della sua gente, decide di attivare un piano per difendere l’umanità, il Project Aegis.

Sono passati tanti anni da quel catastrofico evento e la pace è tornata a regnare su Tir Na Nog. Nella placida isola di Odanse troviamo Ix Nieves e Mileena Weiss, due giovani amici d’infanzia ed eredi del potere dei Mirrist. Purtroppo però la loro tranquillità viene interrotta quando un tragico evento porta alla distruzione della loro isola, riuscendo a salvarsi per miracolo. Aiutati da un gruppo di uomini capeggiati dal misterioso Marcus Grimm, i due decideranno di partire alla volta della capitale per capire cosa sta succedendo al loro mondo. Non sanno però che le loro avventure sono solamente iniziate e che dovranno esplorare altri mondi per riuscire a salvare il loro.

Se prima eravamo in due…

Il gioco è diviso in Capitoli, ognuno dei quali viene diviso ulteriormente in Quest dal numero variabile. Ogni missione ci trasporterà in un’area tridimensionale dalle dimensioni ridotte che potremo esplorare, stando attenti ai nemici che appariranno su schermo e cercheranno di attaccarci. In alcune mappe saranno nascosti anche dei forzieri che, una volta aperti, ci garantiranno delle utili ricompense una volta completata la missione. Ogni Quest ha un obiettivo da portare a termine, in genere la sconfitta di un boss o di un gruppo di nemici più potenti di quelli normali.

Come ogni buon gioco smartphone che si rispetti per affrontare le missioni dovremo spendere AP, punti azione che si ricaricheranno col tempo o che potremo decidere di ripristinare con le microtransizioni. Il loro numero massimo aumenterà grazie a delle particolari sfere ottenute durante gli eventi di storia e la quantità da spendere cambierà a seconda della Quest selezionata. Il problema del titolo sta proprio nelle missioni che, a lungo andare, risulteranno quasi tutte simili dando un senso di ripetitività all’esperienza di gioco.

All’inizio della nostra avventura il party sarà composto solamente dai due protagonisti Ix e Mileena ma, andando avanti con la storia, tantissimi volti noti della saga decideranno di allearsi a noi. I mondi che visiteremo infatti saranno una proiezione dei precedenti capitoli di Tales of in cui avremo l’opportunità di fare amicizia con alcuni dei più iconici personaggi dell’intero franchise. Non dovremo quindi spendere un capitale sperando che la fortuna ci faccia capitare il nostro eroe preferito grazie alle Summon, di cui vi parlerò in seguito, ma verranno introdotti sia nei Capitoli di storia che grazie a speciali Eventi a tempo. Nonostante nel nostro cammino avremo modo di conoscere tantissimi eroi e di farli unire alla nostra causa, nelle missioni potremo portare solamente un party composto da quattro personaggi.

Art Attack!

Tales of the Rays sfrutta il sistema di combattimento Advance Flick – Linear Motion Battle System, una rivisitazione del tradizionale battle system visto in diversi capitoli della saga ottimizzato per gli smartphone. In battaglia infatti controlleremo solamente il leader del nostro party, che potremo cambiare in ogni momento, e saremo liberi di girare nell’arena di combattimento tridimensionale utilizzando la mano sinistra per spostarci, e di utilizzare la mano destra per attaccare i nemici che intralceranno il nostro cammino. Ogni personaggio potrà inoltre utilizzare le Arts, tecniche di combattimento tipiche della saga. Per farlo dovremo equipaggiarle, fino a quattro per personaggio, e utilizzare dei movimenti diagonali sul touchscreen.

Oltre alle normali Arts ogni personaggio potrà essere equipaggiato anche con una Mirrage Arts, attacco speciale capace di effettuare gravissimi danni ai nemici. Per ottenere nuove Arts e Mirrage Arts, oltre quelle ottenibili nel corso della storia, dovremo utilizzare il sistema di Summon e per farlo ci serviranno particolari cristalli chiamati Mirragems. Questa particolare valuta può essere acquistata sia tramite microtransizioni, che ottenuta con l’avanzare della storia o rispettando particolari condizioni nel completamento delle Quest.

Utilizzare le Summon sarà utile non solo ad acquisire nuove abilità, ma anche ad ottenere una seconda valuta di gioco. Utilizzando un certo numero di Mirragems infatti otterremo dei Prism, particolari cristalli che possono essere scambiati con oggetti estetici per personalizzare i nostri protagonisti. Tra gli oggetti per la personalizzazione troveremo costumi alternativi, nuove skin per le armi e tantissimi accessori di ogni tipo.

The Dream Team

Tales of the Rays, pur essendo un free-to-play, non ha nulla a che invidiare ai titoli per console grazie ad un team di sviluppo composto da diversi nomi già conosciuti nella saga. La sceneggiatura originale è stata scritta da Takumi Miyajima, la colonna sonora composta da Go Shiina e a guidare il gruppo di character designers troviamo Hidenori Matsubara. Il tutto viene completato dalle splendide scene cinematiche a cura del WIT STUDIO e dalla opening “New Wall” cantata dalla band [Alexandros].

Il team ha lavorato egregiamente per portare sui nostri smartphone un titolo dal gameplay fluido, animato magistralmente e capace di trasmettere le stesse sensazioni di uno dei tanti capitoli principali della saga. Ovviamente essendo un titolo smartphone è meglio giocarlo con tutte le altre applicazioni silenziate, altrimenti rischierete di incappare in qualche piccolo calo di frame rate alla prima notifica in arrivo.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.