VALKYRIE DRIVE BHIKKHUNI – Recensione

VALKYRIE DRIVE -BHIKKHUNI-

valkyrie-drive-bhikkhuni-recensione-boxartNel mondo di VALKYRIE DRIVE esistono misteriosi agenti patogeni conosciuti come A-Virus e V-Virus che colpiscono unicamente le giovani ragazze, infettandole. Una volta contagiate, queste ottengono la capacità di trasformare (o trasformarsi) in potentissime e devastanti armi. Nell’isola di Bhikkhuni, uno dei luoghi colpiti dal V-Virus, si trova un gruppo di giovani e belle ragazze intente a combattere la propria malattia all’interno di una speciale accademia voluta dal governo mondiale con lo scopo di proteggerle. Attualmente, l’accademia dell’isola è frequentata da sette ragazze; le sorelle Rinka e Ranka, Momo, Mana, Manpukumaru, Viola, e Koharu. L’unico metodo per tenere a bada il virus è quello di costringere le giovani donne a combattere fra di loro, addestrandole e facendole diventare sempre più forti.

Seguendo l’onda del successo della serie SENRAN KAGURA, Marvelous! e Kenichiro Takaki tirano fuori dal cilindro un nuovo franchise crossmediatico dai toni simili alla serie appena citata, composto, al momento, da tre progetti: VALKYRIE DRIVE –MERMAID–, serie animata destinata alle TV nipponiche, VALKYRIE DRIVE –SIREN–, social game per smartphone, e VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI–, l’action game per PlayStation Vita che in questo momento stringo fra le mani.

  • Titolo: VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI–
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Action, Bakunyu Hyper Battle
  • Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
  • Software house: Marvelous!
  • Sviluppatore: Meteorise
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 10 dicembre 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: fa parte di un progetto crossmediale assieme a un social game per smartphone e una serie animata televisiva

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Sarà per le tante, forse troppe, somiglianze con la serie SENRAN KAGURA e la fiducia che ormai ripongo in Marvelous! e Takaki, ma è inutile dire che fin dal suo primo annuncio ho gettato letteralmente soldi allo schermo, smaniando dalla voglia di immergermi in questo nuovo franchise. Devo esser sincero; nonostante le mie aspettative generali fossero altissime, non ho potuto provare personalmente il titolo per dispositivi mobile e, quando il collega Zechs mi ha mostrato il primo episodio della serie animata durante il nostro pernottamento all’aereoporto di Fiumicino, ne son rimasto in parte deluso, iniziando a nutrire qualche timore sull’ultimo tassello mancante, il titolo per PS Vita. Emotivamente diviso a metà, ho deciso di iniziare questo videogioco in modo alquanto imparziale, senza le alte aspettative né i timori causati dalla visione della scialba serie animata. Come sarà andata a finire?

Welcome to Bhikkhuni!

Per offrire qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo familiare a tutti gli assidui giocatori di questo tipo di titoli, Marvelous! e Takaki si sono adoperati nel realizzare un qualcosa che, sia per modalità di gioco, che di gameplay in generale, non richiamasse la serie gemella a tema belle ragazze ninja, ma che proprio ti urlasse in faccia “SENRAN KAGURA”. Sebbene con qualche variazione, infatti, molte delle feature che troviamo al suo interno, nonché il modo in cui ci viene narrata la storia, sono un qualcosa di già collaudato e funzionale al 100%. Come già detto nell’introduzione, lo Story Mode offerto dal titolo ci catapulterà nell’isola Bhikkhuni, dove faremo la conoscenza delle sfortunatamente poche ragazze infette dal virus che la abitano. La narrazione degli eventi che prenderanno luogo in questa modalità è suddivisa in capitoli, a loro volta suddivisi da uno a tre scenari; prima di entrare totalmente in azione assisteremo agli svariati dialoghi che intercorrono fra le ragazze e il loro responsabile, che si mostrerà quasi sempre attraverso una schermata di comunicazione al di fuori dei campi di battaglia, delle sezioni realizzate col motore grafico di gioco e con gli stessi modelli 3D dei personaggi utilizzati in combattimento. A volte, anche se sporadicamente, verremo deliziati con piccanti illustrazioni davvero ben realizzate e degne di nota… un po’ come accade nel già citato titolo a tema shinobi, insomma.

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Anche se l’intento di VALKYRIE DRIVE è quello offrire svariate tipologie di intrattenimento, il piatto principale sarà costituito ovviamente dalla sezione action nella quale, vagando fra gli innumerevoli scenari, dovremo farci largo sbaragliando gli avversari che ci compariranno davanti impedendoci il proseguimento, fino ad arrivare al classico boss di fine livello. Una volta completato ciascuno dei capitoli, premendo l’apposito pulsante mostrato sullo schermo, potremo entrare nel quartier generale delle nostre eroine che, inutile ve lo ripeta, ci sembrerà decisamente familiare. Oltre che dialogare con i personaggi, qui potremo recarci nell’apposito negozio in-game, dove ci sarà possibile acquistare nuovi indumenti e biancheria, brani della colonna sonora del gioco, le illustrazioni, i filmati e tanto altro ancora, mentre per cambiare d’abito le ragazze sarà ovviamente presente la classica Dressing Room, all’interno della quale ci verranno messe a disposizione svariate modalità di personalizzazione.

È un tantino scomodo iniziare una recensione parlando subito di uno degli aspetti negativi del titolo ma, d’altronde, non posso farne a meno. Anche se la storia narrata non è proprio una delle peggiori che abbia avuto modo di vivere sulla mia pelle, la presenza di soli sette personaggi giocabili ne limita un po’ lo svolgimento, ma cercherò di spiegarmi meglio. Anche con la presenza di potentissime macchine rivali che minano la quasi tranquilla vita delle ragazze, per tre quarti del gioco ci sarà richiesto di affrontare le nostre compagne più e più volte; nonostante questa monotonia sia stata giustificata con la scusa che “per contrastare la malattia sono costrette ad affrontarsi tra di loro”, sarebbe stato decisamente più allettante trovare una maggiore varietà di nemici affrontabili invece che propinarci più e più volte faccia a faccia con le medesime protagoniste, senza contare che questo avrebbe influito notevolmente sulla longevità, ma anche offerto un maggior numero personaggi utilizzabili e meno momenti déjà vu.

DRIVE ON

Come accade nei già citati giochi della serie SENRAN KAGURA, nella schermata di selezione per ciascuno dei capitoli di storia ci vengono mostrati i personaggi con i quali dovremo affrontare quella data missione per la prima volta, dopo la quale sarà possibile affrontarla nuovamente variandone la difficoltà e quelle che sono le guerriere che vorremo utilizzare. Riguardo i personaggi, per ciascuna missione dovremo scegliere una Liberator, che sarà la guerriera che andremo a utilizzare al 100% durante il gameplay, assieme a una Exster, personaggio di supporto che, tuttavia, avrà un ruolo fondamentale ogni volta che l’apposita barra verrà riempita ed entreremo in modalità Drive. Quello che rende particolare il titolo, così come le trasformazioni shinobi sono il marchio di fabbrica di SENRAN KAGURA, è l’appena citato sistema che, grazie alla pressione dei tasti dorsali, ci darà la possibilità di vedere i due personaggi interagire fra loro in scene pseudo-zozze, che ci mostreranno la compagna di turno diventare una potentissima arma. Avanzando di livello e aumentando l’affinità tra i vari personaggi, sia principali che di supporto, sarà possibile sbloccare ulteriori fasi di Drive, fino a un totale di quattro. Durante tutti e quattro i Drive, non solo l’arma cambierà forma diventando sempre più bella da vedere, ma anche assai più potente. Avanzando di livello sbloccheremo anche la bellezza di due attacchi speciali: un colpo finale nonché una potentissima e devastante trasformazione temporanea che coinvolgerà l’arma in nostro possesso e il nostro personaggio principale, che però consumerà energia velocemente e ci farà tornare normali una volta svuotata l’apposita barra.

Da questo lato il titolo mi ha lasciato totalmente senza parole: ho trovato davvero entusiasmante sia l’interazione tra le due ragazze, sia il fatto che una di queste diventasse una vera e propria arma distruttiva, con la possibilità di cambiare forma con l’accumulo di energia. L’unica osservazione che mi sento di fare, magari, è che il tutto sarebbe risultato decisamente più apprezzabile se la trasformazione delle armi fosse diversa a seconda del personaggio di supporto scelto, offrendo così la possibilità a tutte le eroine di cambiare arma, e ai giocatori di scegliere una combinazione Liberator/Exter preferita. Come avrete intuito da ciò, purtroppo il titolo mette a disposizione una serie di armi e trasformazioni standard per ciascuna delle guerriere, indipendentemente dal personaggio di supporto, rendendo così del tutto indifferente la scelta del nostro partner.

Più che semplici amiche

Fra i punti di forza di VALKYRIE DRIVE per PS Vita troviamo anche la funzionalità di sintonia tra le varie ragazze. Portando a termine i capitoli di storia utilizzando un po’ tutte le protagoniste, le ritroveremo all’interno della caffetteria dell’istituto con delle icone a forma di cuore sulla testa che, una volta toccate mediante il touchscreen della console, ci assegneranno degli speciali punti che faranno accrescere l’affinità. Superando un certo limite prestabilito, le sette fanciulle inizieranno ad aprirsi con noi, rivelandoci alcuni retroscena o side-story su ciascuna di loro. Sfortunatamente queste non saranno missioni giocabili, ma storie che ci verranno narrate sotto forma di lunghi muri di testo, un aspetto che in qualche modo potrebbe compromettere l’esperienza di gioco per tutti coloro che non masticano la lingua nipponica.

Sempre restando in argomento funzioni touch offerte dal gioco, interagire con le varie ragazze all’interno dello spogliatoio ci consentirà di aumentare dei parametri speciali utili a sbloccare alcuni titoli, non proprio importanti ai fini del gioco vero e proprio, ma giusto per quello che avverrà dopo. Portandoli al massimo livello, cosa che richiederà un bel po’ pazienza, ritroveremo ognuna delle nostre graziose combattenti in costume da bagno a tutto schermo, qui ci sarà richiesto di toccare alcuni speciali cuori che compariranno via via fino al riempimento della barra sottostante, per assistere, infine, a un evento speciale che segnerà la nostra massima affinità con quel preciso personaggio.

Tra le altre modalità offerte dal titolo, al di là della storia principale, possiamo trovare anche l’immancabile modalità allenamento, sia libero che con un tutorial esaustivo per insegnarci le basi di gioco, la modalità sfida, dove ci verranno assegnate alcune missioni extra dalle più svariate tipologie da portare a termine sbloccandone via via di nuove, la modalità sopravvivenza, all’interno della quale dovremo resistere il più a lungo possibile in alcune sfide apposite che il gioco ci metterà davanti, e l’immancabile modalità online.

Life & Hometown

Per quanto concerne la veste grafica, VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI– è un validissimo titolo per la console a cui è destinato: visivamente bello sia per quanto riguarda gli scenari che per gli intermezzi, ma anche per i modelli in 3D dei personaggi che, per distanziarsi dalla serie SENRAN KAGURA, sono dipinti in vesti meno cartoonesche e più realistiche. Nulla da obiettare anche dal punto di vista sonoro, caratterizzato da brani pertinenti alla tipologia del gioco, in grado di metterti addosso una carica non indifferente durante le innumerevoli battaglie, ma anche un doppiaggio molto ben realizzato, il tutto condito da una opening theme degna di nota.

A chi consigliamo VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI–?

Vorrei consigliare questo titolo a tutti coloro che adorano la serie SENRAN KAGURA e le sue meccaniche di gameplay, che vorrebbero ritrovarle in qualcosa di nuovo ma ugualmente apprezzabile. Avendo una storia sì carina, ma non particolarmente esaltante, anche tutti coloro che non conoscono la lingua giapponese possono godersi appieno questo nuovo e apprezzabile gioco di Marvelous, dato che alla fin fine, in termini di dialoghi, non c’è da perdersi veramente nulla. Se invece siete tra coloro che vorrebbero giocarlo in una lingua comprensibile, anche se non ce n’è strettamente bisogno, o che si aspettavano una trama terribilmente spettacolare con tanti personaggi quanti ne può contenere un SENRAN KAGURA qualsiasi, consiglio di evitarne l’acquisto, attendere una versione localizzata o comunque di ponderare bene prima di recuperarlo.

  • Prende il meglio da SENRAN KAGURA e lo rielabora sotto nuove vesti
  • Drive System, attacchi speciali e trasformazioni davvero enfatizzanti
  • Ottimo comparto tecnico e sonoro
  • Personaggi ben caratterizzati…

  • …Ma davvero troppo pochi
  • Storia abbastanza trascurabile
  • Avrei gradito una maggiore varietà riguardo partner e trasformazioni
VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI–
3.8

Un ottimo inizio che potrebbe portare a una grande serie

Dopo averlo praticamente spolpato, devo ammettere che VALKYRIE DRIVE –BHIKKHUNI– mi ha decisamente conquistato sotto la maggior parte dei suoi aspetti. È vero, ha i suoi difetti, come tutti i giochi moderni, però le cose davvero apprezzabili riescono decisamente a surclassarli e, alla lunga, a non farteli pesare. Tanto di cappello a Marvelous! e a Kenichiro Takaki che sono riusciti a non limitarsi a un copia e incolla di una serie già collaudata, bensì hanno preferito prendere le apprezzabili meccaniche del suo gameplay e riproporle in un titolo totalmente nuovo e accattivante come questa nuova IP. Probabilmente l’unica grossa delusione è data dalla presenza di soli sette personaggi; anche se si vocifera di un prossimo arrivo di DLC provenienti da MERMAID e SIREN (ancora nessuna conferma ufficiale), non mi sembra una buona scusante per lanciare un titolo con così poca scelta al lancio. In linea di massima, ci ritroviamo di fronte a un buon lavoro, sicuramente un ottimo trampolino di lancio per futuri titoli di questa serie… e sì, li aspetterò con impazienza!

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.