Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio – Recensione

Sanzaru Games ci riprova portando nuovamente Sonic Boom su Nintendo 3DS

Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio - Recensione

Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio - RecensioneStrane voragini iniziano a spuntare dal sottosuolo, sputando potenti vortici di fuoco e ghiaccio, mentre il malvagio Dr. Eggman cerca di estrarre dal suolo un misterioso minerale noto come magnite, grazie al quale poter finalmente avere la sua vendetta contro la sua eterna nemesi: Sonic. Quest’ultimo, indagando sulla situazione con l’aiuto di Amy, incappa in una strana esplosione che, colpendo i congegni che i due porcospini indossano al polso, permette loro di sfruttare i poteri del fuoco e del ghiaccio.

Fuoco & Ghiaccio è il terzo capitolo giocabile della non esattamente eclatante serie tie-in Sonic Boom, della quale ricordiamo, oltre alla serie animata in CGI, anche il deludente L’Ascesa di Lyric su Wii U e il mediocre Frammenti di Cristallo su 3DS. Riuscirà questo titolo, svilippato non dal Sonic Team bensì da Sanzaru Games, a riscattare – almeno in parte – questo sfortunato spin-off o sarà l’ennesima delusione? Continuate a leggere e lo saprete!

  • Titolo: Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Platform, Avventura
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: SEGA
  • Sviluppatore: Sanzaru Games
  • Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 30 settembre 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: tie-in con la serie televisiva di OuiDo! Entertainment

Sonic e Amy si ricongiungono allora al resto del loro gruppo: Tails il volpino, Knuckles l’echidna e la femmina di tasso Sticks. Il gruppetto dovrà vedersela non solo con il perfido scienziato, ma anche con un misteriosissimo robottino da lui definito difettoso, che sembra voler impedire ai nostri eroi di chiudere le voragini in giro per il mondo. Ma cosa può aver causato questo singolare fenomeno? E perché il robottino, D-Fekt, vuole difenderlo? Riuscirà Eggman nell’intento di creare un robot che possa finalmente fare le scarpe al pestifero porcospino blu?

Ci sono broccoli malvagi qui dentro!

Come Frammenti di Cristallo, Fuoco e Ghiaccio è un platform in 2.5D, ovvero un gioco in cui la grafica è tridimensionale ma il gameplay è quello di un gioco in 2D. Il senso di profondità viene principalmente dato dall’effetto integrato del 3D della piccola console Nintendo, che fa il suo lavoro in maniera assolutamente egregia nel far vedere da lontano passaggi che poi si andranno ad esplorare nel corso dei vari livelli del gioco. Sfortunatamente, però, la qualità grafica del titolo è al meglio altalenante: le texture dei personaggi sono di un livello incredibilmente basso, con dettagli sfocati e contorni seghettati; il che è un peccato, vista la generale espressività sfoggiata da tutti i personaggi del titolo. Discorso un po’ diverso va fatto per gli ambienti di gioco, decisamente più dettagliati e gradevoli da guardare dei modelli poligonali dei personaggi, ma che hanno quest’aria un po’ troppo artificiale. Quanto ai filmati, beh… siamo praticamente sullo stesso identico livello della serie animata, quindi non c’è molto di cui lamentarsi in merito.

Salvare il mondo è un po’ il nostro lavoro ormai…

Quelli di voi che si ritrovano orfani di anelli da raccogliere e robot da distruggere saltandogli addosso mentre si corre a tutta birra in percorsi degni delle montagne russe più spericolate si ritroveranno di fronte a un titolo dai controlli immediati e accessibili per chiunque, sebbene con svariate modifiche di gameplay, sia positive che negative. Ma cominciamo dai lati positivi.

Il gioco utilizza in maniera sapiente tutti i tasti della console portatile. Lo stick analogico muove il personaggio, i tasti direzionali sono per cambiare il display dello schermo inferiore per vedere la mappa del livello, i bonus raccolti o semplicemente cambiare il personaggio da controllare. Col tasto A si attiva il rampino, il tasto B è per il salto, il tasto Y è per accelerare e il tasto X per usare l’abilità del personaggio, mentre i due tasti dorsali servono per cambiare il potere elementale utilizzato. I livelli del gioco sono molto ampi, e il tempo in cui li si completa varia a seconda del fatto che si voglia sbloccare tutti i segreti o meno. In entrambi i casi, ci saranno istanze in cui bisognerà contare sulle caratteristiche di un determinato personaggio per proseguire o sbloccare passaggi segreti. Un interruttore troppo lontano o pericoloso da raggiungere col personaggio? Basterà prendere il controllo di Sticks, che potrà andare a colpirlo col suo fidato boomerang! Una piattaforma è troppo in alto? Si potrà contare sulle capacità di scatto aereo del nostro Sonic!

E quanto ai poteri di fuoco e ghiaccio che danno il nome al gioco? Sono i vostri migliori amici in questa avventura, permettendovi di crearvi un terreno solido su cui camminare dove altrimenti trovereste solo acqua o liquefacendo blocchi di ghiaccio che altrimenti vi ostruirebbero il cammino.

Veniamo ora alle note dolenti. La presenza di un tasto per correre semplicemente più veloce (caratteristica già inserita dai tempi di Sonic Lost World) contribuisce purtroppo a rendere l’intera esperienza molto più lenta (non aiuta neanche il fatto che in media sia un gioco decisamente meno veloce dei canoni a cui ci hanno abituato i precedenti titoli dedicati alla mascotte di casa SEGA); forse sarebbe stato meglio se fosse stato come in Unleashed o Generations, in cui il personaggio era già veloce correndo normalmente, ma poteva avere un ulteriore turbo limitato da una barra per andare ANCORA più veloce. Altra caratteristica frustrante è il sistema che si attiva ricevendo danni dai nemici. Se negli altri giochi a scorrimento laterale della serie un colpo inferto dagli avversari ci avrebbe semplicemente fatto rimbalzare all’indietro, qui il gioco manda il personaggio addirittura indietro nel livello, ad esempio all’inizio di una sporgenza se si viene colpiti attraversando un dirupo. Capisco che sia dovuto al voler evitare che si muoia all’istante quando, per esempio, si viene colpiti presso degli spuntoni, perché avendo perso tutti gli anelli l’impatto con le punte acuminate sarebbe fatale, ma il più delle volte è solo oggetto di frustrazione.

La prova del… Fuoco

Come gioco in sé, Fuoco e Ghiaccio non è molto lungo, e lo si può finire anche in una manciata di ore. Discorso a parte va fatto se si decide di esplorare da cima a fondo ogni livello del gioco e cimentarsi in tutti i minigiochi e le sfide aggiuntive, oltre che al cercare di battere i record di tempo e anelli raccolti per ogni singolo stage. Nei vari livelli, ad esempio, sono nascosti dei ministage bonus in cui bisogna utilizzare al massimo i propri riflessi e la propria arguzia per arrivare alla fine senza morire, o entro un limite, e raccogliere così dei preziosi pezzi di puzzle con cui creare delle carinissime locandine da visionare nella propria base. Questi pezzi di puzzle possono anche essere ottenuti prendendo parte alle sfide di Tails, in cui esplorare i fondali marini prima che scada il tempo o attraversare le acque col canotto stando attenti agli iceberg e alle mine. Inoltre, sparpagliati fra i vari livelli, ci sono anche gingilli meccanici da dare a Sticks e potenziamenti per il martello di Amy. Finire gli stage in un determinato lasso di tempo e/o con un certo numero di anelli farà guadagnare della magnite extra, materiale che si potrà usare per creare e potenziare robot da corsa con cui prendere parte alle gare del Dr. Eggman, o sfidare altri giocatori per vedere chi ha il robot da corsa più veloce e potente. Fortunatamente per quelli che vogliono solo cimentarsi nella campagna di gioco e basta, questi contenuti sono tutti facoltativi, e si è liberi di proseguire spediti nel gioco senza curarsene minimamente.

I robottini meritano amore!

Il gioco è completamente in italiano, sia i testi a schermo che il doppiaggio. In entrambi i casi ci troviamo davanti ad un buon lavoro, sebbene i dialoghi siano spesso alla stregua di un cartone animato demenziale che si vedrebbe su Cartoon Network (come poi è la serie animata stessa, quindi non c’è molto di cui lamentarsi…), e ritroviamo i vecchi doppiatori che hanno dato le voci italiane ai personaggi dai tempi di Sonic Generations; vedremo quindi Renato Novara nel ruolo di Sonic, Aldo Stella come voce del Dr. Eggman, Maurizio Merluzzo nelle corde vocali di Knuckles e così via. Anche il comparto musicale è molto orecchiabile, con tonalità che fanno molto arcade vecchio stampo, sebbene non siano niente di particolarmente memorabile, ma comunque un bel distacco dalle generiche musiche orchestrate dei precedenti due titoli.

A chi consigliamo Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio?

Consiglio questo gioco a chi cerchi un platform che sia divertente ma non troppo impegnativo da giocare anche solo nei ritagli di tempo, o anche a chi ha figli piccoli che vuole iniziare alla serie di Sonic. Quanto ai fan hardcore della serie, beh… il fatto di non controllare solo ed esclusivamente il riccio blu e la meccanica dei rampini potrebbe far storcere loro il naso, insieme ad una narrativa non esattamente eclatante che non si prende praticamente mai sul serio.

  • Controlli semplici e immediati
  • Gradevole sia per chi vuole tutti gli extra che per chi vuole solo giocare la storia principale
  • Tutto in italiano!

  • Qualità tecnica altalenante
  • Si poteva fare a meno del tasto per correre
  • Il sistema di collisioni può essere frustrante
  • Forse un po’ troppo semplice  
Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio
3

You’re too slow!

Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio è, al peggio, un titolo nella media. Non è al livello di un Sonic Generations, ma resta comunque un buon gioco piacevole da giocare. Mettendo da parte il comparto grafico così così, l’eccessiva lentezza e le collisioni che spediscono indietro nel livello, ci troviamo comunque fra le mani quello che è forse il capitolo più riuscito della serie Boom. Tuttavia, se fossi in voi, aspetterei che cali un po’ di prezzo prima di comprarlo.

Una normalissima bimba ultraventenne che ha trafficato con computer e videogiochi per tutta la vita. Nel tempo libero le piace scarabocchiare sul suo sketchbook.