Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X – Recensione

BANDAI NAMCO Entertainment porta su 3DS l’incarnazione definitiva del cabinato arcade di Dragon Ball Heroes: è tempo di godersi Ultimate Mission X!

Super Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X – Recensione

Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X – RecensioneDopo essere entrato di soppiatto all’interno di una sala giochi in disuso, il giovane Beat noterà uno strano cabinato ancora acceso e, dopo essersi avvicinato allo schermo, un Trunks in versione Pattugliatore Temporale richiederà improvvisamente il suo aiuto. In men che non si dica, il ragazzo si ritroverà trasportato nel mondo del videogioco Dragon Ball Heroes.

Affiancato dal giovane figlio del principe dei Saiyan, Beat dovrà farsi largo tra potentissimi avversari con l’obiettivo di ristabilire la normalità. Ma non sarà da solo a fare tutto questo; accanto a lui, missione dopo missione, entreranno in scena sempre più noti e potenti alleati. Riuscirà il ragazzo a compiere la propria missione?

Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X è il terzo porting per console del card game arcade originariamente onnipresente nelle sale giochi nipponiche. Sfortunatamente, quella di Dragon Ball Heroes è una serie che, di per sé, è sempre rimasta confinata nel solo Giappone per via di una rigorosa politica BANDAI NAMCO Entertainment, e probabilmente dovuto in parte anche alla lenta scomparsa di sale giochi un po’ a livello mondiale… Giappone escluso, ovviamente.

  • Titolo: Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Card Game, Strategico
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Dimps
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 aprile 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non disponibili
  • Note: lanciato unicamente sul territorio nipponico

Assieme a Gundam Try Age e Kamen Rider Battle: Ganbarizing, Dragon Ball Heroes è uno di quei particolari cabinati arcade che mi ha sempre attirato, uno di quelli che cerco sempre quando entro in una sala giochi durante i miei viaggi in Giappone, concedendomi sempre qualche partita. La presenza di questi porting per me è quasi una manna dal cielo, perché mi permettono di circondarmi, anche se sfortunatamente non in modo completo, di quella particolare atmosfera che riesce a darmi tutte le dannatissime volte quel particolare videogame, a cui però posso davvero giocare pochissime volte per via della distanza oscena.

Pesca la tua carta Beat!

Come già detto nell’introduzione a questa recensione, Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X è il terzo porting su console portatile Nintendo dell’originale titolo arcade Dragon Ball Heroes, cabinato che ormai presenzia nelle sale giochi nipponiche nella sua nuova veste aggiornata e migliorata, ovvero Super Sragon Ball Heroes, che oltre a una grafica notevolmente aggiornata può contare anche su uno schermo touch al posto del vecchio “tappeto di gioco”, cosa che riesce a renderlo molto simile all’esperienza di gioco che può offrire un 3DS.

Se però la versione da sala giochi è solita offrire sempre e solo capitoli di storia originale sotto forma di missioni, che vengono introdotte all’interno del cabinato a una precisa cadenza mensile e con dei particolari filmati introduttivi animati per ciascuna – che sicuramente molti di voi avranno già visto in giro, per i porting console si è ben pensato di creare anche una sorta di modalità storia, dove gli utenti possono girare in lungo e in largo su quella che è in tutto e per tutto la mappa del mondo di Dragon Ball, e dove man mano ci imbatteremo in eventi e battaglie per portare avanti queste particolare trama creata ad hoc. Era successo in Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission, era stata riproposta in Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission 2, e di certo non poteva mancare neanche in questo terzo titolo.

Una delle prime cose che affronteremo in questa modalità sarà la creazione del nostro avatar personale, dandoci la possibilità di scegliere uno modelli di personaggi dall’aspetto sfortunatamente preimpostato, ma comunque appartenenti a varie razze già messe a disposizione in altri videogame quali XenoVerse. Questo avatar avrà però solo un ruolo importante all’interno della modalità storia creata appositamente per la versione console, dal momento che sia nelle altre modalità che sul cabinato arcade non è assolutamente obbligatorio usarlo, tant’è che un buon 90% di persone che vedrete giocare (me compreso) solitamente preferisce schierare in campo solo personaggi della serie. La questione avatar può essere divertente all’inizio, ma dal momento che richiederà esperienza, desideri espressi con le sfere del drago e molto altro per acquisire tecniche, trasformazioni e tutto quello che lo può rendere utile, potremmo finire per ritrovarci con un peso morto durante una delle battaglie più complicate perché il suo sviluppo ideale richiederà davvero troppo tempo (e in sala giochi le partite si pagano).

Ad affiancare questa modalità troveremo ovviamente la corposa Mission Mode, in cui verranno raccolte le missioni originali che compongono l’acclamato cabinato, offrendoci a grandi linee un’esperienza davvero molto simile a quella che proveremo giocandoci in sala giochi. Se nei passati Ultimate Mission si puntava a offrire determinate missioni diverse per ciascuno, Ultimate Mission X non solo raccoglie quelle inserite nei due precedenti titoli, ma riesce addirittura a offrire tutte quelle mancanti, originariamente offerte dal cabinato arcade prima dell’avvento di Super Dragon Ball Heroes.

It’s time to duel…?

Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X è in tutto e per tutto una trasposizione fedele della versione arcade da cui è tratto, e questo vuol dire che, tralasciando le parti della trascurabilissima modalità storia in cui controlleremo in minima parte il nostro avatar in cerca di battaglie, il vero cuore di Dragon Ball Heroes è per un buon 80% automatico. Al suo interno saremo chiamati a scegliere una combinazione di cinque carte personaggio, ciascuna appartenente a uno dei tre attributi (HR, BS o EL), in possesso di tecniche, abilità di trasformazione e quant’altro possa farci comodo nei vari combattimenti, o solo in quel preciso scontro, e posizionarli sul campo di battaglia, dove sarà poi nostro compito spostarli in una delle quattro zone che compongono il terreno di gioco tenendo conto dei requisiti richiesti dalle skill in loro possesso o dell’energia che attualmente possiedono. Per esempio, se avremo già utilizzato uno dei personaggi per un attacco, posizionandolo in prima linea, questo avrà sicuramente utilizzato gran parte della sua energia, e a meno che non posseggano abilità in grado di ripristinarne un minimo a ogni fine/inizio turno, questo dovrà essere spostato nella linea di riposo, dove il guerriero non verrà minimamente considerato nelle fasi di battaglia o altro, quasi come se fosse in una sorta di panchina, che però gli permetterà di accumulare un minimo di KI per esser schierato nuovamente in gioco al turno sucessivo. Ovviamente tra la prima linea e la linea di riposo si trovano altre due linee di battaglia, le quali richiederanno certamente meno energia per azionare un attacco o una difesa, ma i personaggi schierati non colpiranno o difenderanno al massimo delle loro potenzialità e, a seconda del combattente, potranno anche non effettuare attacchi speciali.

Sia gli attacchi che le mosse difensive effettuati dai nostri personaggi sono automatici, e non dovremo controllare assolutissimamente nulla di quello a cui siamo stati abituati con i vari fighting game o picchiaduro; in Dragon Ball Heroes, infatti, saranno necessari riflessi pronti per riuscire a fermare un preciso indicatore nel picco più alto di energia rispetto al nostro avversario, cosa che ci permetterà di scagliare correttamente un attacco o di difenderci dai colpi, mentre in caso contrario il turno volgerà a favore dell’avversario, i nostri colpi verranno in parte bloccati e i danni ricevuti saranno ingenti.

Per farla breve, diciamo che Dragon Ball Heroes in generale è un titolo più adatto a chi è in cerca di qualcosa tratto dall’intramontabile serie di Akira Toriyama che sia più strategico e che richieda un minimo di tattica e organizzazione, dal momento che le missioni, con il proseguimento dei vari stage, diventeranno davvero infernali. Non si tratta affatto di un consueto titolo dove controlleremo un determinato personaggio per fare a botte con altri, perché a quello ci pensa già Dragon Ball Zenkai Battle Royale, altro titolo onnipresente nelle sale giochi giapponesi tratto dalla medesima serie.

Road to Super

Oltre alla pseudo-modalità storia, la differenza principale tra questa terza trasposizione per Nintendo 3DS e l’originale versione arcade viene ovviamente dalle carte; se nel cabinato in sala giochi ne viene consegnata una a inizio di ogni partita, in formato fisico, all’interno di Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X ne vengono regalate una o più, ovviamente in digitale, al termine di ciascuna battaglia. Esatto, a differenza degli altri due Ultimate Mission, dove ne veniva offerta solo e soltanto una, questo terzo titolo sarà in grado di offrirne al termine di ciascuna missione anche di più, facilitando così la raccolta di personaggi per le missioni più ardue che non tarderanno ad arrivare. Ma le sorprese non sono finite qui! Trovando dei doppioni, questi verranno tramutati in monete di gioco, che potranno essere spesi nell’apposita macchinetta gashapon per acquistare una o più carte (consegnate in modo casuale).

Questa, infatti, rappresenta una delle nuove funzioni maggiormente apprezzabili, dal momento che non solo offre la possibilità di accaparrarsi nuove carte anche in modo alternativo al dover vincere vari scontri, ma che ripropone fedelmente lo stesso metodo extra di acquisizione carte che è possibile trovare anche nelle vere sale giochi nipponiche. Sfortunatamente non sarà affatto facile ricevere queste monete, e i metodi per ottenerle sono davvero pochi, finendo così per utilizzare questa nuova feature davvero pochissime volte durante tutto il corso del gioco.

Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X supporterà nuovamente i codici QR, inseriti man mano dalla compagnia sul sito ufficiale del titolo o proposti nelle vicinanze del cabinato in sala giochi, che permetterà agli utenti di scansionarli per ottenere una sorta di accesso anticipato ad alcune utilissime carte. Sono validi anche i codici QR rilasciati per i due precedenti Ultimate Mission, che però non faranno ricevere carte ben precise, ma regaleranno a ogni scansione delle utilissime e preziosissime monete di gioco.

Saikyou Hero Here We Go!

Essendo una sorta versione “completa” di Dragon Ball Heroes, la grafica offerta da questo gioco sarà in tutto e per tutto identica non solo ai due vecchi Ultimate Mission rilasciati sempre su 3DS, ma la stessa identica offerta dal cabinato prima del suo upgrade a Super Dragon Ball Heroes. Sebbene a grandi linee la si possa descrivere come stilisticamente uguale a quella offerta in Dragon Ball Z Budokai 3, la si può accettare senza problemi proprio perché è totalmente pertinente a quella offerta dalla vecchia versione del cabinato. Per questo motivo, l’esperienza provata in questo titolo è davvero molto fedele a quanto si potrebbe provare nelle vere sale giochi nipponiche.

Il comparto sono invece non è mai stato proprio niente di che in qualsiasi versione del gioco, sia cabinato che nella controparte per console, dal momento che le musiche sono spesso e volentieri messe in secondo piano da Trunks e la sua instancabile telecronca. Fortunatamente, non essenso un titolo che richiede ai giocatori di controllare i vari guerrieri al 100%, l’enfasi degli scontri è decisamente più sottotono rispetto a un classico fighting game, quindi le musiche sono un qualcosa a cui generalmente, almeno nella serie Heroes (ovviamente versione arcade compresa) difficilmente si presta attenzione.

A chi consigliamo Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X?

Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X è senza dubbio l’esperienza completa di Dragon Ball Heroes. Se questa particolare serie e il suo sistema di gioco strategico è un qualcosa che avete sempre voluto provare, senza dubbio questo è IL titolo da recuperare. Dimenticate gli Ultimate Mission 1 e 2, nonostante si possano sicuramente trovare usati o nuovi anche a poco prezzo, perché in questo Ultimate Mission X non solo ritroveremo raccolte le stesse identiche sfide offerte dai due, ma addirittura potremo trovarne anche di nuove… il tutto racchiuso in un solo gioco. Come vi ho già spiegato, la serie Heroes è tutto tranne che uno dei consueti titoli fighting o action, per cui se state cercando qualcosa che offra scontri diretti e che non richieda organizzazione e un minimo di strategia in ciascuna battaglia a seconda dell’avversario, evitatelo.

  • Finalmente una versione completa di Dragon Ball Heroes per console
  • L’acquisto di carte tramite gashapon doveva esserci sin dal primo gioco
  • Ottima la possibilità di ottenere più di una carta dopo ogni battaglia
  • Graficamente identico alla versione arcade…

  • …Ma col rilascio Super Dragon Ball Heroes questa stravecchia veste grafica fa storcere un po’ il naso
  • Il simpatico region lock di Nintendo 3DS lo rende accessibile solo ai possessori di console nipponica
  • Story Mode decisamente trascurabile
Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X
4.3

Dimps tira fuori dal cilindo il miglior porting di Dragon Ball Heroes

Nonostante il problema delle carte in digitale, devo ammettere che Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission X è indubbiamente il porting migliore e più completo che si potesse fare per questa serie su console. Grazie alla enorme quantità di missioni e di carte, assieme alle tantissime nuove meccaniche, sicuramente questo è il titolo migliore non solo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta alla serie, ma anche per chi ha nostalgia di quelle poche partite effettuate in Giappone e adesso si ritrova a chilometri e chilometri di distanza. Mi auguro di tutto cuore che lo stesso impegno possa venir messo un futuro su un porting del nuovo Super Dragon Ball Heroes, che purtroppo gode ancora di poche missioni nel cabinato, e quindi l’attesa non sarà breve. Ma in caso, visto quanto offerto da Ultimate Mission X, mi aspetto davvero qualcosa di grosso, ovviamente diverso in quanto veste grafica, e perché no… magari stavolta un qualche supporto anche alle carte fisiche.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.